Roma è sicuramente una città piena di storia ed edifici storici, oggi vi vogliamo parlare di uno di questi, situato all’interno di una delle ville più popolari della città.
L’aranciera di Villa Borghese è una struttura architettonica situata nel suddetto e noto parco di Roma. Si trova in Viale Fiorello La Guardia, precisamente tra il Portale Egizio e il Portico dei Leoni. L’edificio è sede fisica del museo Carlo Bilotti, divenuto tale dopo un’opera di riqualificazione.
Ci diverte molto immaginare la storia degli edifici, ricreare le immagini con la nostra fantasia e carpire un’intuizione lontana dei suoi sviluppi e delle sue trasformazioni.
In realtà l’edificio stesso è più antico del parco che lo circonda, residenza della famiglia nobile dei Ceuli, fu un prestigioso casale. Villa borghese di per sé è antica, è stata fatta realizzare dal cardinale Scipione, vissuto a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento. Il cardinale acquistò il casale dalla marchese Massa, la proprietaria dell’epoca.
Ma il momento di massimo splendore dell’edificio è collocabile alla fine del Settecento, periodo in cui Marcantonio IV Borghese promosse un’opera di ampliamento e ridecorazione dell’aranciera. Molti artisti contribuirono, donando lustro e sfarzo alla magione. La struttura così divenne sede di importanti eventi dell’epoca, un luogo di fasto e di celebrazione. Acquisì la denominazione di “Casino dei giuochi d’acqua”, dovuta sia alla sua funzione ludica e sia alla presenza del giardino del lago, che si integrava elegantemente e coerentemente con la villa.
Nel 1849 l’edificio subì sostanziali danni, a causa delle azioni belliche che trascinarono la Repubblica Romana alla caduta.
È un vero peccato che da allora ne rimasero solo macerie (più spirituali che fisiche), giacché la ricostruzione fu sommaria e non tenne conto dell’immenso apparato artistico e decorativo che aveva caratterizzato l’edificio.
Fu da allora che acquisì l’attuale nome: quello di aranciera. L’edificio, infatti, fu adibito al deposito di agrumi. Durante il Novecento, invece, ospitò prima un istituto religioso, e poi, più tristemente, degli uffici pubblici.
Ora, per fortuna, l’aranciera è sede di un museo. Questa nuova destinazione d’uso ha permesso al genius loci dell’edificio di ridestarsi dal suo coma secolare. Ora vi è di nuovo un’idea lontana della struttura originale. Più precisamente l’edificio ha subito una restaurazione facendo riemergere alcuni assetti originari. La struttura è anche stata destinata a un nobile intento: ricordiamo, ancora una volta, che oggi ospita la collezione d’arte appartenuta un tempo a Carlo Bilotti.
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