Tratto dal romando di Alexandre Dumas, il nuovo progetto su “I tre moschettieri” sperimenta con i diversi linguaggi mediali per poter riuscire a trarre nuova vita. Dal 1844, infatti, la storia che in molti conoscono si declina all’interno di diversi medium per poter far propri dei codici precedentemente inarrivabili. Presentato in anteprima proprio al Romics di quest’anno, abbiamo avuto modo di conoscere tutte le fasi di progettazione che hanno portato alla nascita di una dilogia declinata all’interno della riscrittura del romanzo, ma anche alla nascita di un manga così come la pellicola che arriva in sala proprio oggi 6 aprile.
La Gallucci Editore ha, infatti, portato all’interno del festival romano sia il libro, nel quale sono state inserite alcune delle scene del film, ma soprattutto il manga. Un linguaggio, dunque, che si adatta e si trasla all’interno di un’epoca ben diversa rispetto a quella in cui questa storia ha avuto inizio. L’obiettivo è quello di riuscire a intercettare un pubblico che, difficilmente, si avvina ai grandi classici della letteratura europea e che ha sentito parlare dei tre moschettieri solo grazie alle diverse rappresentazioni che sono state portate sul grande e piccolo schermo. Del resto, su questa storia, erano stati già ricavati degli anime, basti pensare alla serie animata andata prodotta dal 1987 composta da 52 episodi. Vi risuona nella testa la voce di Cristina d’Avena che canta la sigla di D’Artagnan e i moschettieri del Re?
Tra manga, libro e film ci sono ben poche differenze e, come abbiamo già detto, la narrazione originale è stata suddivisa in due capitoli. Al più classico racconto di Dumas, questa volta, viene introdotto un nuovo personaggio: Hannibal, basato su Louis Anniaba, il primo moschettiere francese di origine ivoriana. L’attenzione, però, va posta su due particolarissimi personaggi: D’Artagnan, protagonista della prima parte, e Milady, soggetto che verrà analizzato meglio nel secondo capitolo. Le due pellicole sono state girate in maniera progressiva, tanto che il sequel arriverà nelle sale francesi già il 13 dicembre del 2023. Immaginiamo che la data italiana non debba essere troppo distante da tale uscita.
Al di là, dunque, del modo con cui questa storia è stata suddivisa, la narrazione filmica riesce a coinvolgere il pubblico. Questo successo va attribuito, sicuramente, al grande cast che porta in scena i diversi personaggi. Riuscire, infatti, a dare una rappresentazione fresca di caratteri che sono più o meno conosciuti dal grande pubblico sin dallo scorso secolo non è cosa facile. Athos (Vincent Cassel), Porthos (Pio Marmaï) e Aramis (Romain Duris) sono perfettamente convincenti nelle loro cappe. È pur vero che chi sta scrivendo questa recensione ha follemente amato Aramis, pur non avendo un ruolo centrale, perché trova Romain impeccabile nei suoi ruoli (sì, un giorno vi parlerà di “Profumo” o del suo “Arsenio Lupin” o di “Cut! Zombie contro Zombie”). Allo stesso modo, pur essendo la parte d’ombra in questo film, Milady spicca perfettamente nel suo ruolo da Femme Fatal; Eva Green è sublime in tutte le lingue. Così come non possiamo non citare un fantastico e naif Louis Garrel, nei panni di Re Luigi XIV.
I tre moschettieri, anche nel 2023, quindi si mostra per il più classico “cappa e spada”. L’azione è ben coreografata e la storia prosegue senza fin troppi spiegoni narrativi. Tutto è fluido e intrigante e vien voglia di attendere in maniera trepidante il seguito. Manga e libro sono delle vere chicche per collezionisti che riescono a congiungere l’editoria col cinema. Un progetto ambizioso, ma che riesce a tenere il passo dell’epica opera originale.
Nessun commento:
Posta un commento