Vogliamo parlarvene perché oltre ad averci colpito (e leggermente traumatizzato), la pellicola ci ha offerto diversi spunti di riflessione.
Per fornirvi una breve sinossi, il film racconta di una giovane coppia che cerca un’abitazione. Da qui tutto normale, salvo poi ritrovarsi in un luogo che sembra l’estremo esasperato di ciò che è lo “sprawl”, ovvero la suburbanizzazione, declinata spesso in chiave americana.
Immaginiamo allora una tipica area residenziale americana: casette più o meno tutte uguali dotate di giardino e garage.
Nel film i due protagonisti si ritrovano in un luogo dove ogni casa è uguale alle altre, così come ogni giardino è uguale agli altri. Spaventosamente identiche, con una tintura di verde chiaro che reiterata su ogni abitazione dà visivamente un senso di nausea. Ogni via è uguale a un’altra, non esistono punti di riferimento che permettono di percepire dove ci si stia spostando. I protagonisti si ritrovano dunque bloccati in questo quartiere asfissiante, ma non proseguiamo la narrazione per non rovinarvi la visione del film.
Sappiate, però, che abbiamo trovato davvero sagace l’idea matrice del film, una sottile critica a un certo urbanesimo e a un certo stile di vita.
Possiamo leggerla in diverse maniere, portandoci a riflettere si come l’utopia effettivamente realizzata si trasformi in distopia.
Ci è capitato che delle persone ci dicessero (forse reduci da indigestione di film e serie TV statunitensi) che il loro sogno abitativo è la “tipica” casetta americana nel “tipico” quartiere americano. Bene, non facciamo nomi, ma se leggendo vi sentite punti, questo è il film che fa per voi.
Ora, per carità, non stiamo demonizzando le preferenze abitative di nessuno, tantomeno non riteniamo decerebrati chi sceglie di vivere in zone del genere. Intendiamo, semmai, porre una riflessione sull’esasperazione di certi modelli di vita.
In questo caso abbiamo la famiglia americana che sta in mezzo a numerose famiglie “uguali” ma è come se vivesse in un mondo a sé stante, arroccata nel proprio ambiente domestico.
Inoltre, indirettamente, questo film vi porta anche a riflettere su quello che volete davvero dalla vita. Ricordate che nessuno di voi deve seguire un percorso prestabilito, e che non si deve desiderare qualcosa solo per il semplice fatto che l’hanno tutti. Potreste desiderare la classica vita familiare e poi scoprire tardi che forse non la volevate davvero.
Ma è solo un esempio che il film lascia intravedere. Prima spaventatevi e poi… riflettete.
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