Per noi che siamo sempre stati attratti da tutto quello che è comunicazione e arte, frequentarla è un grandissimo onore, quindi è con estrema gioia che vogliamo parlarvi della sua storia.
Ci troviamo in via di Grottapinta, nella zona di Campo de’ Fiori, non
lontana dal luogo dell’assassinio di Giulio Cesare. In epoca romana lì
sorgeva il Teatro di Pompeo, divenuto già una rovina in epoca medievale.
La Cappella Orsini sorge all’interno di quella che è poi
diventata la chiesa di Santa Maria in Grottapinta, di cui non si conosce
precisamente l’anno di edificazione, ma ci troviamo sicuramente nel
Medioevo. Beh, forse è meglio essere più specifici: la chiesa è
sicuramente in funzione sotto papa Urbano III che nel 1186 la “accoppia”
alla basilica di San Lorenzo.
Il nome sembra derivi da
un’immagine della Vergine posta in una cavità di pietra. All’epoca le
rovine romane venivano chiamate “grotte” e quella di cui stiamo
parlando, secondo Armellini, aveva ancora i suoi affreschi teatrali ben
visibili, così da essere conosciuta come “grotta dipinta”.
Per gli ultimi cambiamenti importanti dobbiamo attendere il 1725, con la consacrazione dell’altare maggiore e l’impianto di due nuovi dedicati a San Giovanni Battista e al Santissimo Crocifisso.
Nel 1876 vi si trasferisce l’Istituto Tata Givoanni (di cui parleremo oggi pomeriggio) e così arriva la sconsacrazione, facendola diventare un rifugio per orfani. L’Istituto cambia sede nel 1926 e la chiesa diventa un magazzino di legname.
Dal 1986 appartiene al Comune di Roma che l’ha affittata all’Accademia del Sueperfluo.
Per chi frequenta le arti a Roma tale nome non ha bisogno di presentazione, ma per chi è lontano da tutto ciò basta dire che il nome è più che conosciuto, il suo fondatore è Roberto Lucifero ed è una vera e propria scuola di arti decorative.
Lucifero, da antropologo, ha deciso di mantenere vive tutte le forme d’arte, soprattutto quelle più a rischio scomparsa. Nella sua accademia ha formato professionalmente più di cinquemila pittori decorativi.
Se vi fa piacere, noi ci vediamo sicuramente ogni ultimo venerdì del mese al Salotto Dantesco, ospiti del nostro amato Apollo, Joyce Conte.
Ma potrete lo stesso trovarci in altri eventi, sempre intenzionati a chiacchierare e a saperne di più su tutto ciò che non conosciamo.
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