lunedì 3 aprile 2023

#StorieRomane: la Cappella Orsini

Qualche settimana fa vi abbiamo parlato della nostra esperienza al Salotto Dantesco, all’interno di uno dei luoghi di maggior cultura e libertà di pensiero: la Cappella Orsini.

Per noi che siamo sempre stati attratti da tutto quello che è comunicazione e arte, frequentarla è un grandissimo onore, quindi è con estrema gioia che vogliamo parlarvi della sua storia.

Ci troviamo in via di Grottapinta, nella zona di Campo de’ Fiori, non lontana dal luogo dell’assassinio di Giulio Cesare. In epoca romana lì sorgeva il Teatro di Pompeo, divenuto già una rovina in epoca medievale.

La Cappella Orsini sorge all’interno di quella che è poi diventata la chiesa di Santa Maria in Grottapinta, di cui non si conosce precisamente l’anno di edificazione, ma ci troviamo sicuramente nel Medioevo. Beh, forse è meglio essere più specifici: la chiesa è sicuramente in funzione sotto papa Urbano III che nel 1186 la “accoppia” alla basilica di San Lorenzo.
Il nome sembra derivi da un’immagine della Vergine posta in una cavità di pietra. All’epoca le rovine romane venivano chiamate “grotte” e quella di cui stiamo parlando, secondo Armellini, aveva ancora i suoi affreschi teatrali ben visibili, così da essere conosciuta come “grotta dipinta”.

Nel 1599 Virginio Orsini dà il via ai lavori di restauro che hanno stravolto del tutto facciata e interni, tanto da prendere il nome con cui oggi è conosciuta: Cappella Orsini, appunto. Lo stemma di Virginio Orsini, duca di Bracciano, è ancora oggi visibile al centro del timpano.
Per gli ultimi cambiamenti importanti dobbiamo attendere il 1725, con la consacrazione dell’altare maggiore e l’impianto di due nuovi dedicati a San Giovanni Battista e al Santissimo Crocifisso.

Nel 1876 vi si trasferisce l’Istituto Tata Givoanni (di cui parleremo oggi pomeriggio) e così arriva la sconsacrazione, facendola diventare un rifugio per orfani. L’Istituto cambia sede nel 1926 e la chiesa diventa un magazzino di legname.

Dal 1986 appartiene al Comune di Roma che l’ha affittata all’Accademia del Sueperfluo.
Per chi frequenta le arti a Roma tale nome non ha bisogno di presentazione, ma per chi è lontano da tutto ciò basta dire che il nome è più che conosciuto, il suo fondatore è Roberto Lucifero ed è una vera e propria scuola di arti decorative.
Lucifero, da antropologo, ha deciso di mantenere vive tutte le forme d’arte, soprattutto quelle più a rischio scomparsa. Nella sua accademia ha formato professionalmente più di cinquemila pittori decorativi.

Dal 2003 ha fondato Cappella Orsini Lab, con l’intento di unire le diverse forme d’arte (dalla musica alla poesia, dal teatro alla scultura) e a oggi il calendario degli eventi è ricco di spettacoli e mostre più che interessanti. Se siete interessati a prenderne parte, potete dare un’occhiata direttamente al sito, cliccando nella sezione “Eventi”.

Se vi fa piacere, noi ci vediamo sicuramente ogni ultimo venerdì del mese al Salotto Dantesco, ospiti del nostro amato Apollo, Joyce Conte.
Ma potrete lo stesso trovarci in altri eventi, sempre intenzionati a chiacchierare e a saperne di più su tutto ciò che non conosciamo.

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