lunedì 5 dicembre 2022

#Pensieri: Filosofia del Niente

Quello è già stato detto, quell'altro è già stato pensato. Il pensiero è svuotato dal suo contenuto, rimane un contenitore pieno di sé stesso.

Come in quella canzone dall'eccentrica irriverenza:

"Tira una carriola di carriole,
la consegnerà in cambio del sole,
la vorranno il povero e l'abbiente,
perché dentro non c'è niente
tranne altre carriole"
(Manuel Bongiorni, Una carriola di carriole)

Vedeteci quello che volete. Forse è la descrizione del denaro, la più accurata che sia stata mai fatta.

Un mezzo che trania altri mezzi.

E secondo me è analogo il pensiero. Un contenitore pieno di contenitori. Un contenitore quindi vuoto, dato che niente è reale

E poi mi rendo conto che il titolo di questo articolo è troppo altisonante per il suo contenuto. Lo è anche per il contenuto del pensiero. Che poi il pensiero in questo caso dimostra che forse non ha mai avuto contenuto.

E forse la chiave del successo di un pensiero sta nell'auto-convincersi di ciò che non è: convincersi che sia reale.

E dunque avremo i comizi dei politici. Ma la matrice è ben più superiore di quello che sembra.

Il nulla che genera il nulla.

Da questo assioma sono nate le idee.

Così sono nati i treni e tutte le altre invenzioni.

Ma la cosa che suscita più timore reverenziale è l'impossibilità di trovare una spiegazione logica di tutto ciò.

Il Nulla è indimostrabile per sua natura, così come il Tutto.

E poi mi toccherà usare termini leggermente più sofisticati, per far finta di avere una credibilità che non ho. Parole che susciteranno scandalo per la loro colpa di dissacrare il reale.

Ma semplicemente dobbiamo solo prendere in considerazione la possibilità. Potremmo essere parte di un intero che è incompiuto e inconcepibile. Un intero che alla fine è niente, e quindi si scopre anche inutile sezionarlo in parti.

"L'ostacolo del mio pianeta è la guerra tra chi divide e chi vuole l'uno."
(Rancore, Questo pianeta)

E forse un giorno, forse nel passato, parlerò della presunzione occidentale. Ma oggi tocca trattare di questa disillusione, del Nulla che è Tutto e del Tutto che è Nulla.

2 commenti:

  1. Il nulla. Posarsi ma non toccare, avanzare e indietreggiare, essere e trapassare.
    Il nulla e il tutto.
    Il nulla E’ il tutto.
    La forza della mente e la sua stessa fragilità.
    Domandarsi se ci sia un senso.
    Alla fine il senso credo sia nel vivere questo nulla e colorarlo un po’ di noi.
    E che la presunzione occidentale faccia pure il suo corso.

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  2. Volevo firmarmi. Sono Fiorba

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