Era la vigilia di natale del 1989 quando arrivò in Italia questo film d’animazione che avrebbe generato tredici sequel, una serie tv e una quantità considerevole di merchandising. Sotto la regia di Don Bluth (di “Fievel sbarca in America”) lavorarono a questo progetto come produttori esecutivi anche George Lucas e Steven Spielberg.
“Una volta, tanto
tempo fa su questa terra, sotto questo stesso sole, prima della venuta
dell’uomo, prima della scimmia e anche prima dell’elefante, prima del lupo, del
bisonte, della balena e anche prima del mammut e del mastodonte esistevano i
dinosauri. I dinosauri erano di due specie: alcuni avevano i denti smussati e
si nutrivano delle foglie degli alberi, altri avevano i denti aguzzi, si
nutrivano di carne e cacciavano i dinosauri erbivori. Poi improvvisamente gli
alberi cominciarono a morire. L’esistenza di questi enormi animali che
sembravano dominare la terra, dipendeva dalla vegetazione.”
Il
film d’animazione si apre con questa narrazione, in un periodo in cui la Terra
era ancora soggetta a cambiamenti climatici, in una landa che andava a farsi via
via più arida. I dinosauri, divisi in branchi, cominciarono a spostarsi alla
ricerca della “Valle Incantata”, una
terra ancora rigogliosa e piena di vita. Facciamo quindi la conoscenza di un
piccolo cucciolo di dinosauro: Piedino
(collo-lungo, Apatosaurus). Sin da subito, il nostro protagonista si mette in
viaggio insieme a sua madre e ai nonni, diretti verso quella magica terra. Nel
suo viaggio, incontra Tricky, una
tricorno (Triceratropo) a prima vista scontrosa e i due cominciano a giocare.
La mamma di Piedino, però, lo richiama a sé, perché le specie diverse non
possono viaggiare insieme, date le loro differenze. Una notte, i due cuccioli
si ritrovano a cominciano a giocare, ma vengono aggrediti da un “denti aguzzi”
(T. Rex). È la madre di Piedino a correre in loro soccorso, rimanendone
gravemente ferita. Un forte terremoto spacca la crosta terrestre, dividendo i
cuccioli dai loro rispettivi branchi. Trovando il modo di raggiungere la madre,
Piedino assiste alla sua morte mentre ne raccoglie l’ultimo desiderio: che il
piccolo raggiunga l’ambita valle. Per farlo, dovrà seguire il “cerchio lucente”
(il sole), superando la montagna che sembra un collo lungo, passando per la
montagna che brucia. Ormai solo, Piedino cerca la compagnia di Tricky, che
acidamente lo respinge e le loro strade si dividono salvo poi rincontrarsi nel
momento del bisogno. Nel loro viaggio incontrano Petrie (una Pteranodonte), Ducky
(Saurolofo) e Spike (Stegosauro), ma
riuscirà questo gruppo così eterogeneo a raggiungere la Valle Incantata dove,
ad aspettarli, ci saranno i loro famigliari?
Ne
“Alla ricerca della Valle Incantata” vengono trattati temi attuali ieri come
oggi, partendo proprio dalle discriminazioni.
La madre di Piedino non sa dare una risposta alla domanda del figlio quando gli
chiede il motivo per cui non gli è permesso giocare con Tricky. La risposta è:
“è così da sempre”, chiudendo il discorso. Ovviamente per il cucciolo non ha
senso, infatti troverà in altre specie diverse degli alleati, nonché degli
amici su cui poter contare e viaggiare insieme. I dissapori tra le razze sfociano
in una sorta di discriminazione razziale che viene azzerata dalla nuova
generazione durante la loro avventura. Tricky, infatti, risulta come il
personaggio più odioso, in quanto cresciuta con la convinzione di appartenere a
una razza superiore, che non si fa alcuno scrupolo a schernire Piedino in
quanto “collo lungo”.
In
qualche modo, questo film d’animazione ha spinto molti bambini ad appassionarsi
al mondo dei dinosauri e alla natura, il che ha dato la possibilità anni dopo
di vedere la nascita di saghe di successo come “L’era Glaciale” della Pixar o “Dinosauri”
della Disney.
Nessun commento:
Posta un commento