Magdalena
Carmen Frida Kahlo y Calderón nasce a Coyoacán (Messico) nel 1907 da Carl
Wilhelm Kahlo (che
cambierà il suo nome in Guillermo Kahlo Kaufmann), fotografo tedesco, e Matilde
Calderón y González, ricca donna messicana di origini spagnole e amerinde.
Frida è la più vivace ed estroversa della sua famiglia, spinta da ideali
rivoluzionari che la portano continuamente ad affermare di essere nata tre anni
dopo, nel 1910, l’anno della rivoluzione messicana che vide la fine della
dittatura militare di Porfirio Diaz. Sin dalla nascita è affetta da spina
bifida, anche se per molto tempo si pensava soffrisse della stessa malattia
della sorella minore: la poliomielite. Anche se animata da senso artistico,
inizialmente si iscrive alla scuola di medicina, Escuela Nacional Preparatoria,
in cui fa la conoscenza dei Cachuchas, sostenitori del socialismo nazionale. Un
po’ per gioco, un po’ per passatempo, Frida inizia a dipingere dei ritratti dei
suoi colleghi. In quel gruppo incontra Alejandro Gómez Arias, innamorandosene
perdutamente.
“Se tu sapessi com’è
terribile raggiungere tutta la conoscenza all’improvviso…come se un lampo
illuminasse la terra! Ora vivo in un pianeta di dolore trasparente come il
ghiaccio. È come se avessi imparato tutto in una volta, in pochi secondi.”
Per contribuire
al bilancio famigliare, l’artista decide di sottoporre il proprio lavoro a un
illuminato dell’epoca, Diego Rivera. Lui rimane affascinato dal suo stile e
decide di prenderla sotto la propria ala, introducendola anche al Partito
Comunista Messicano. I due si sposano nel 1929, anche se Frida è ben conscia
dei continui tradimenti del marito – che ripaga con la stessa moneta. Le sue
opere sono permeate dal dolore che l’artista sente. Lo accompagna nei suoi
viaggi, tanto che a Rivera viene commissionato (e revocato) un murales nel Rockefeller
Center di New York. Nello stesso periodo, Frida rimane incinta. Il suo corpo,
però, non è in grado di sostenere una gravidanza e finisce per perdere il
bambino. Sconvolta dal dolore, convince il marito a fare ritorno con lei in
Messico. Una volta a casa, decidono di vivere in due dimore separate ma vicine,
unite da un ponte, così da avere ognuno i propri spazi per lavorare. Ma il
matrimonio arriva al capolinea nel 1939, quando Rivera la tradisce con la
sorella minore di Frida stessa, Cristina.
“L’amore? Non so. Se
include tutto, anche le contraddizioni e i superamenti di se stessi, le
aberrazioni e l’indicibile, allora sì, vada per l’amore. Altrimenti, no.”
Nel 1950 è
costretta a subire sette interventi alla colonna vertebrale. I dolori sono così
atroci che le impediscono di lavorare. Nel 1951 inizia a imbottirsi di farmaci
e la sua prima mostra personale si ha nel 1953. I medici non le permettono di
alzarsi, così suo marito fa trasportare il letto a baldacchino nel centro di Città del Messico. Il pubblico è in delirio, ci sono feste, canti, fiumi di
alcol, in cui Frida, stordita dai farmaci, partecipa animatamente, restando
sdraiata.
Sempre nel 1953 è tra i firmatari della richiesta di grazia per i coniugi Rosenberg: durante la Guerra Fredda, vennero condannati a morte e giustiziati come spie dell’Unione Sovietica, per aver passato informazioni segrete su armi nucleari. Nello stesso anno, Frida viene ospedalizzata di nuovo e le viene amputata la gamba destra a causa di una cancrena. Si spegne nel 1954 in seguito a una embolia polmonare. Le sue ultime parole, scritte sul diario sono: “Spero che l'uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più”.
Nessun commento:
Posta un commento