Lo scorso 29 aprile si è tenuto il TEDxSapienzaU, un giorno nel quale gli studenti dell’Ateneo romano si sono messi in gioco costruendo un evento all’altezza dei TED Global che si tengono ogni anno in diverse location su diverse tematiche. Ma in molti non sanno cosa il TED sia e cosa voglia dire prendervi parte, cerchiamo quindi di ripercorrerne la storia.
TED è un acronimo che vuol dire: Technology Entertainment Design, una serie di conferenze chiamate anche TED talks proprio per la loro natura “discorsiva”. Sono gestite e organizzate da un’azienda privata statunitense no-profit e hanno lo scopo di “divulgare” il sapere secondo differenti tematiche. Fu fondato da Richard Saul Wurman e Harry Marks nel 1984 e si svolge con cadenza annuale dal 1990. Nel corso del tempo diverse licenze vennero rilasciate in giro per il mondo, tanto che nel 2016 si contavano circa ventiquattromila conferenze TED, disponibili alla fruizione gratuita sul loro sito ufficiale. Sotto la licenza CreativeCommons, infatti, è possibile guardare le conferenze provenienti da ogni dove con semplici sottotitoli in più di cento lingue.
Fun fact: nel 2017 Papa Francesco ha partecipato a sorpresa a un TED, tenutosi a Vancouver, che aveva come tema il futuro. La sua partecipazione avvenne in versione video, ma fu davvero di grande impatto.
Le caratteristiche degli eventi sono molteplici: prima fra tutti il fatto che debbano essere no-profit, infatti i costi dei biglietti devono solo coprire i costi di organizzazione. Gli speaker non ricevono alcun tipo di compenso e partecipano, grosso modo, perché invitati secondo le diverse tematiche trattate di volta in volta. Gli eventi devono essere registrati e tutto il materiale dovrà essere caricato secondo al licenza Creative Commons.
L’Italia, dopo l’America, è quella che possiede più licenze distribuite nelle varie città del bel paese: Roma, Bergamo, Bologna, Trento, Cesena, Biella, Fermo, Napoli, UninaFerericoII e la più recente SapienzaU.
Proprio quest’ultima è oggetto del nostro articolo.
Il TEDxSapienzaU ha portato sul palco tre temi fondamentali: Action, Transformation e Cross-Fertilization. Act, quindi agisci, è l’acronimo che unisce tutte e tre queste tematiche perché se si vuole attuare un cambiamento si dev’essere i primi a compiere i passi in una direzione diversa. Così, simbolo di questa edizione, è diventata una Pecorella Rossa che, distaccandosi dal gregge, mostra come sia possibile riuscire a pensare con la propria testa. Non si tratta di isolamento, ma di guida.
La struttura di questa edizione studentesca è stata molto particolare, pur avendo già assistito ad altri TED Talks in passato, non vi era stato nulla di simile. Oltre, infatti, a Speaker di un certo spessore e interesse pubblico, sono stati selezionati anche tre ragazzi dal corpo studentesco della Sapienza. Attraverso un concorso, infatti, i main sponsor hanno selezionato i “loro campioni” e hanno sposato, in un certo senso, la causa dibattuta dal singolo vincitore. Per i vari speech vi consigliamo di consultare direttamente la pagina del sito del TED, perché troverete quanto di più esaustivo si possa scrivere adesso a distanza di un po’ di tempo.
L’invito è, infatti, quello di prender parte come spettatore a un’edizione TED. Non importa quale tematica verrà scelta, ma al contrario importa solo il giovamento che ne trarrete. Essere tra il pubblico e lasciarsi ispirare dalle parole e dalle esperienze di altri individuo è stimolante. Chi sta scrivendo questo articolo porta con sé un ricordo unico dell’esperienza del TEDxRoma il cui tema era l’Esperanto. Una lingua che, per sua natura e necessità, era nata in grado di unificare l’Unione Europea. Un contesto che dimostrava quanto l’unione umana molto spesso sia la forza per poter riuscire ad affrontare ogni difficoltà, persino quelle personali.
Il TED è una manifestazione che continua a mantenere la sua purezza contagiando il pubblico e contaminando gli speaker di nozioni ed esperienze indirette che altrimenti non sarebbero mai state in contatto tra loro.
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