Lo scorso 28 aprile sono arrivate le prime cinque puntate di Bang Bang Baby, una nuova serie tv italiana che gioca con i linguaggi e i codici già noti al pubblico per poter scrivere un genere del tutto originale.
La storia trae origine da un romanzo autobiografico: “L’intoccabile” (edito Speling Kupfer) scritto da Marisa Merico, nipote della terribile Maria Serraino, matrona della cosca regina di ‘ndragheta. Nonna e nipote, infatti, ispirano Alice e “Nonna Eroina”, infatti, già dalle prime puntate è possibile evincere come l’epilogo per la protagonista non sarà tanto dissimile dalla storia vera: Marisa Merico che si è recata a Milano, dall’Inghilterra, per poter ritrovare il padre diventando un sicario e un corriere della droga. Ovvio è che noi non conosciamo il destino di Alice, nonostante le premesse di fiction siamo affini a quelle della storia reale.
Siamo nella Milano del 1986, nella quale le cosce mafiose calabre non fanno altro che cercare di lottare per la conquista del potere attraverso le gare di appalti e l’edilizia. Alice (Arianna Becheroni) è destinata a perdere persino le coordinate di ciò che finora l’ha circondata, le sue poche certezze stanno svanendo: era convinta che suo padre fosse morto e, invece, se lo ritrova sulla prima pagina del giornale. Da qui inizia il suo viaggio, in un mondo fatto di corruzione e di peccato. Un mondo per nulla “delle meraviglie” come quello incontrato dalla sua omonima letteraria, ma talmente tanto complicato che la spingerà a cambiare.
Bang Bang Baby è, dunque, un viaggio di formazione: una ragazzina timida che si trasforma e si inserisce all’interno della Santissima. Una giovane donna che è alla ricerca del suo potenziale e che, trauma dopo trauma, si ritrova già nelle prime cinque puntate a dover affrontare qualcosa di molto più grande di lei.
Quello che abbiamo davanti, però, è in tutto e per tutto l’universo di cui lei è protagonista. Viene facile, infatti, per lo spettatore esser guidato dalla sua voce, dai suoi occhi e dai suoi riferimenti culturali. È difatti possibile seguire la storia culturale del nostro paese proprio attraverso i vari riferimenti che vengono inseriti nella narrazione. Che siano una Big Babol o un poster alle sue spalle, è visibile e udibile il fatto che siamo immersi negli anni ’80. Ciò colora e connota persino il modo con cui la serie è stata realizzata: le incursioni di altri generi seriali conferiscono a questa storia una grande potenza conoscitiva e un grande intrigo. In scena vengono evocati specifici riferimenti posti non solo affinché lo spettatore possa coglierli, ma finalizzati alla costruzione dei dettagli personali del carattere della nostra Alice. Conosciamo, dunque, il suo personaggio anche attraverso ciò che la circonda.
I caratteri, più o meno protagonisti della scena, sono costituiti su grandi contrasti: mostrando la dualità dell’animo umano e le molteplici sfaccettature che l’uomo possiede. Da una parte, infatti, si può essere estremamente frivoli, dall’altra estremamente materni o paterni; da un lato estremamente egoisti, dall’altro così generosi da annullarsi; o così docili in famiglia da avere il pugno di ferro negli affari. Come del resto in ogni storia Crime che si rispetti i personaggi devono avere diverse connotazioni per risultare credibili e complessi. Più, infatti, si investe nella creazione dei personaggi più la storia risulta accattivante come in questo caso. Quest’attenzione ai particolari ripaga perché rende Bang Bang Baby uno di quei prodotti italiani dal grande respiro internazionale. La dimostrazione che il genere ci riesce bene e che sappiamo come maneggiarlo riuscendo anche a credere dei codici del tutto nuovi.
Per comprendere a pieno l’umore di questa serie e ciò che ci aspetta anche nelle prossime puntate, in uscita il 19 maggio, vi consigliamo di ascoltare il brano scritto da Madame: L’Eccezione; esso accompagna lo spettatore all’interno del mondo di Alice, facendoci capire fin dove una ragazza può spingersi per la ricerca dell’amore di suo padre.
Noi non vediamo l’ora di vedere la seconda parte di questa serie.
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