giovedì 26 maggio 2022

#Personaggi: Gengis Khan

Ci sono personaggi che hanno fatto letteralmente la storia, nel bene o nel male. Ricordiamo persone che hanno fatto cose grandi, come Gandhi, Martin Luther King, Giovanni Paolo II, ecc.., e ancora più nitidamente chi ha fatto cose terribili, come Hitler, Mussolini, Stalin e via dicendo. Oggi, però, vogliamo parlarvi di un personaggio storico ben più antico di quelli citati che, a suo modo, ha fatto la storia dell’Asia, creando per un brevissimo tempo, il primo impero terrestre più vasto mai creato prima nella storia umana: Gengis Khan.

 

Parlando di numeri, l’impero romano, durante gli anni della sua massima estensione, arrivò a conquistare 5.000.000 km², quello del sovrano mongolo  raggiunse i 24.000.000 km².
Ma chi fu Gengis Khan?

I dati relativi alla sua nascita sono pochi e per lo più vaghi: l’anno è incerto, infatti per alcuni storici potrebbe essere il 1155, il 1162 o il 1167. Il vero nome era Temüjin Borjigin. Sua madre, Hoelun, venne rapita da Yesugei, capo del clan Borjigin, e dalla loro unione nacquero cinque figli, Temüjin fu il primo e prese il nome dal generale tartaro che il padre aveva sconfitto e catturato. Secondo altre fonti, invece, doveva essere un richiamo al ferro (tomor). Secondo le leggende della Mongolia, il futuro sovrano nacque il giorno chiaro del primo mese dell'estate dell'anno del cavallo d'acqua del terzo ciclo stringendo un grumo di sangue, a sottolineare come il suo destino fosse già stato scritto alla nascita.

 

Suo padre lo promise sposo a Borte, appartenente al clan della moglie, gli Ungrat. Lasciò il figlio lì per un periodo e mentre faceva ritorno a casa, venne avvelenato dai Tartari e morì, lasciando sua moglie sola a occuparsi di ben sette figli, due dei quali suo marito li aveva avuti da un’altra donna. Mentre Temüjin era intento a stringere legami per rafforzare il suo potere come capo tribù, si alleò con il figlio di un capoclan, Jamuka. Ma il potere fa gola a molti e la rivalità con uno dei fratellastri aumentò al punto tale che, dopo uno sgarbo, il futuro sovrano pensò di farsi giustizia da solo, uccidendolo. A sedici anni, decise di sposare Borte, tra il 1181 e il 1182 e dopo questa unione cominciò a ad ampliare la propria influenza.


Date le sue doti di stratega, molti clan minori scelsero di appoggiarlo, fino a che non ci fu l’evento che diede inizio alla sua vera e propria scalata: venne adottato dal “Khan” (alla stregua di Gran Principe) dei Kereiti (tribù turco-mongola della Mongolia centrale), che all’epoca era il capo mongolo più potente, nonché vassallo dell’imperatore cinese della dinastia dei Chin. Questo gli permise di ottenere credibilità in quanto capo e di avere come suoi uomini quattro valorosi guerrieri: Subedei e Djelme (entrambi della tribù Uriankhai), Djebe (Besud) e Mukali (Barula).


Quando la dinastia Chin venne sconfitta, rimase vacante la carica di Gran Khan, Khagan. Venne eletto come Cinggis Khan, dove cinggis significava “forte”, intorno al 1200. Da qui in poi ottenne il soprannome di Gengis KhanPer espandere il proprio potere, si impegnò in una battaglia contro il suo vecchio amico Jamuka e, una volta sconfitto, lo strangolò.


Iniziò quindi a organizzare la popolazione del suo vasto impero: ogni tribù (ulus) era indipendente, ma sottomessa alla famiglia imperiale, a quella di Gengis Khan, il casato di stirpe aurea, derivato dal dio Tengri (dio del cielo azzurro, divinità suprema per i mongoli). La sua politica era basata sulla scrittura e impose a tutti i principi di impararla. Introdusse una moneta a “corso forzoso” (inconvertibile) che si otteneva dando all’imperatore dei beni preziosi. Vietato il baratto, l’unico modo per fare acquisti era per mezzo di questa moneta. Nessuno poteva avere oro o altri tipi di oggetti preziosi, che dovevano essere dati all’imperatore in cambio, appunto, della moneta corrente.   


Dal 1205 al 1209, il Khan dichiarò guerra al ricco popolo Xi Xia, il che gli assicurò un vasto territorio che gli diede modo di poter guardare alla Cina e alla dinastia regnante, i Wei, così da dichiarargli guerra nel 1211. Malgrado ci furono importanti vittorie, i mongoli non arrivarono a prendere le principali città. Nel 1213 arrivarono fino a sud della Grande Muraglia Cinese. Nel 1214 Gengis Khan arrivò a Pechino, dove l’imperatore Xuan Zong aprì i negoziati, pagandoli perché si ritirassero dalle sue terre. Nel mentre, però, lo stesso aveva spostato la capitale a Kaifeng, cosa che offese profondamente Gengis che tornò l’anno dopo per saccheggiare Pechino.


Il regno di Khan si estendeva a ovest fino a uno stato islamico, Khwārezm, con cui voleva iniziare a commerciare. Gli emissari del generale vennero sterminati, così Gengis rispose a questo affronto in maniera sanguinosa e nel 1223 anche questo stato venne annesso. I suoi possedimenti arrivarono fino all’attuale Bulgaria, mentre contro i Tanguti, una tribù che si era alleata ai Chin e agli Xian, Khan commise uno dei primi genocidi della storia.


Nel 1227 Gengis Khan morì, anche se le circostanze della sua morte non sono note. Molto probabilmente furono a causa dello scontro con i Tanguti. Secondo la leggenda, venne sì seppellito in Mongolia, ma tutti i testimoni che assistettero alla tumulazione furono uccisi per paura che parlassero. Inoltre migliaia di cavalli calpestarono la terra attorno alla tomba perché non potesse essere trovata. Secondo altre leggende, la sua tomba risiede sotto il fiume Onon, che venne appositamente deviato. La tomba non doveva essere trovata, perché disturbare il sonno del grande condottiero avrebbe provocato la fine del mondo.

 

Certo, nella storia recente non sono mancati i tentativi di ritrovare l’ambito sepolcro ma, un po’ come per la leggenda della tomba di Tutankhamon, chi provò a cercarla subì morsi di serpenti e incidenti vari, finché la popolazione locale si oppose con forza alle ricerche. Il primo ministro stesso della Mongolia proibì di perpetuare certe indagini, dato che Gengis Khan viene ricordato come un eroe nazionale. Nonostante non si abbia il permesso di scavare, la National Geographic Society con l’aiuto di Albert Yu-Min Lin, ingegnere dell’Università della California a San Diego, individuò nel 2015 cinquantacinque siti in cui potrebbe trovarsi la tomba di Gengis Khan.

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