Margaret Kennedy non è conosciuta dai molti, noi per prime non abbiamo sentito il suo nome, quindi quando la Fazi Editore ci ha proposto il romanzo, lo abbiamo scelto senza alcuna esitazione. Al solito, non ne siamo rimaste deluse.
Fin dalle primissime pagine siamo letteralmente catapultate in un’altra realtà, come se fossimo tornate indietro nel tempo grazie a un viaggio spazio-temporale. Amiamo tantissimo la letteratura di inizi Novecento e se non avessimo avuto molti eventi nell’ultima settimana, sicuramente avremmo finito il romanzo in soli due giorni.
Nel cottage austriaco dove vivono i Sanger, sono spesso invitati ospiti d’onore, tutti legati al mondo dell’arte e della musica. Tra questi c’è Lewis: anche lui compositore, dal carattere simile a quello di Albert.
Se la figlia più grande, Kate, sembra non pensare molto al matrimonio ed è più incentrata sulla famiglia di origine, quelle nate dal secondo matrimonio hanno dei caratteri molto vispi. Antonia, per esempio, è totalmente ribelle, tanto da accettare senza remore di farsi vedere pubblicamente assieme al suo amante. Teresa e Paulina, complice la loro giovane età, sono sì dirette e sboccate, ma ancora sembrano non subire il fascino maschile. Teresa, in gran segreto, è già innamorata di Lewis, il quale sembra avere una predilezione per lei, ma in amicizia, essendo molto piccola.
Alla morte improvvisa di Albert, irrompe Florence Churchill, nipote della seconda moglie, defunta e quindi cugina delle ragazze ribelli. È lei che si fa carico dei quattro figli nati dal secondo matrimonio, ma per fare ciò sono obbligati a lasciare la vita libera e rudimentale dell’Austria per trasferirsi in Inghilterra e iniziare a studiare al college. Contemporaneamente a questo enorme cambiamento, Lewis si innamora di Florence: ragazza adulta, aggraziata, dai modi aristocratici. I due si sposano, ma scoprono ben presto che il loro matrimonio non potrà mai essere di vero amore.
Abbiamo già detto abbastanza, meglio non proseguire per non rovinarvi la lettura.
“La ninfa costante” è un romanzo altamente emotivo, ci risulta davvero impossibile non appassionarsi alle vicende ben descritte. Ogni donna rappresenta appieno il potere femminile in anni in cui cominciava a manifestarsi nella sua totalità. La donna non è più vincolata al matrimonio e alla famiglia, e anche se decide di essere “solo” moglie e madre, scopre che è lei a possedere le redini sia del matrimonio, che della società stessa. È come se gli uomini, seppur di potere e facoltosi, non potessero far altro che stare ai loro ordini, rigorosamente impartiti tra le mura domestiche.
Non stiamo dicendo che è giusto così, lo sapete bene quando non tolleriamo che un sesso prevalga sull’altro, ma ciò che ci ha colpito del romanzo è il fatto che la donna non viene descritta come l’angelo del focolare, bensì come persona che sa essere anche sregolata e subdola. In apparenza dolce e pacata, può essere colei che provoca e trama vendette, pur stando molto attenta, con un occhio puntato sulle convenzioni della società del momento per apparire sempre e comunque innocente.
Impossibile non empatizzare e innamorarsi di Teresa, la ragazzina che più di tutte matura un carattere forte e ben definito. Sa esattamente ciò che vuole, e ama in modo così incondizionato che riesce a lasciare andare il suo vero amore senza ricorrere a modi teatrali o vittimizzarsi. Accetta i cambiamenti, e quando proprio non può farlo, è determinata a intraprendere la strada che lei ha scelto, trovando sempre i compromessi. Da tutti è vista come una bambina priva di eleganza, tendente alla vita di strada e che non si cura del prossimo, in realtà è quella che più di tutti ha dato un vero senso alla sua vita.
Riprendere in mano romanzi di questo genere fa veramente bene all’anima: vedere tramite gli occhi del passato la società che siamo stati, che incarniamo nei nostri modi di fare totalmente inconsci, riesce a renderci consapevole di quanto troppo spesso ancora viviamo nelle nostre convenienze e di quanta paura abbiamo di esprimere ciò che sentiamo. L’amore non va mai taciuto soprattutto perché abbiamo l’illusione che la vita materiale ci dia tutto il tempo che vogliamo; in realtà tutto dura un attimo. Non lasciamolo andare via.
Nessun commento:
Posta un commento