mercoledì 18 giugno 2025

#TheBeatles: Eight Days a Week

Anche questa settimana rimaniamo nel 1964, con il brano dei BeatlesEight Days a Week”, contenuto nell’album Beatles For Sale.

Non è ben chiaro come sia nato il titolo del brano, che in italiano si traduce con: “Otto giorni alla settimana”, soprattutto perché Paul – come sempre – ha dato due versioni differenti della storia. Vedremo dopo quella più accreditata.

Comunque, l’ispirazione per il brano arriva a Paul, anche se come sempre ci lavora insieme a John, così anche questa è accreditata a Lennon/McCartney
 
Ooh, I need your love, babe
(Oh, ho bisogno del tuo amore, piccola)
Guess you know it’s true
(Credo che tu sappia quanto sia vero)
Hope you need my love, babe
(Spero che tu abbia bisogno del mio amore, piccola)
Just like I need you
(Proprio come io ho bisogno di te)

Hold me, love me
(Stringimi, amami)
Hold me, love me
(Stringimi, amami)
I ain’t got nothing but love, babe
(Non ho nient’altro che amore, piccola)
Eight days a week
(Otto giorni alla settimana)


Per il testo complete basta cliccare qui


La versione più accreditata, perché è quella che Paul ha ripetuto più volte, è quella dello chauffeur che lo stava portando alla casa fuori Londra – a Weybridge – di John per lavorare. All’epoca a Paul veniva spesso tolta la patente per la sua guida veloce, quindi si era presto abituato ad avere un autista. Quando Paul gli chiese “Come va?” l’autista rispose con qualcosa del tipo: “Oh, lavoro tantissimo, circa otto giorni alla settimana”. Paul non aveva mai sentito nessuno utilizzare un’espressione del genere, che quindi gli rimase subito impressa. Arrivato a casa di John gli racconta tutto; Lennon nota che “Eight Days a Week” suona bene come il titolo e dato che il loro metodo di lavoro funzionava al meglio se partivano proprio da quello, ci mettono veramente poco a completarla.

Fatto divertente: le loro sessioni di lavoro avevano molto alcol come strumento di ispirazione, Paul aveva paura che il giorno dopo si sarebbero dimenticati tutto, ma quando si alzò notò che stava ancora canticchiando la canzone, così ne fu certo: quello sarebbe diventato un brano di successo.

Quando arrivammo alla sessione, io e John eravamo in grado di suonarla con le chitarre acustiche per George, Ringo, George Martin e il tecnico del suono. Nessuno di loro l’aveva mai sentita prima. Io e John eravamo gli unici due a conoscerla, ma nel giro di venti minuti l’avevamo imparata tutti.

- Paul McCartney

Nato da uno spunto improvviso, i quattro iniziano a lavorare al brano il 6 ottobre del ’64, ma ci mettono parecchio tempo prima di completarlo, perché l’arrangiamento cambia diverse volte partendo dall’avere una semplice introduzione armonica, a quella che oggi conosciamo bene. Infatti la traccia finale è completata il 27 ottobre, ben ventuno giorni dopo. Che conoscendo il ritmo di lavoro dei quattro è davvero tantissimo. È forse da qui che iniziano a sperimentare di più sui suoni, attività che amano più fare, che poi li porterà al capolavoro di Sgt. Pepper’s

Il brano esce il 4 dicembre 1964 nel Regno Unito (In Italia il 1° dicembre, ma come LP), mentre in Usa esce il 14 giugno 1965, ma nell’album dal titolo Beatles VI. All’epoca, infatti, i due mercati statunitensi ed europei erano differenti.

In America il brano arriva subito al primo posto, e rimane nella top 10 per quaranta settimane.

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