giovedì 25 settembre 2025

#Musica: La rinascita del vinile - Perché i giovani tornano al disco?

Quella che inizialmente pensavo fosse solo una moda sta ormai prendendo sempre più piede, parlo della ritrovata popolarità dei vinili.

Da Millennial sono cresciuta con le moderne musicassette che piano piano hanno fatto spazio ai cd, per me i vinili erano quei dischi appartenenti ai miei genitori, ai miei zii e ai loro coetanei, anche se comunque li ascoltavo.

Quando anche i cd sono stati messi da parte a favor di mp3, ipod, telefoni e poi lo streaming mi sono sentita del tutto spaesata perché sicuramente è la scelta più comoda per sentire la musica, ma a mio avviso non di certo la migliore.

Quando negli ultimi anni il vinile è tornato a riempire gli angoli di casa di un po’ tutti – e non solo della nicchia sempre rimasta fedele – ne ho fatto scorpacciata, credendo fosse una moda passeggera. Invece la vendita sta continuando ad aumentare, con tanto di artisti che fanno uscire gli album in vinile, visto che le vendite superano quelle dei cd.

Ma perché piace ai più giovani?
  
Il Fascino dell’Analogico

Come l’eleganza, anche l’analogico sembra non conoscere tempo e forse è proprio così vista l’unicità che ogni vinile dà. La puntina dell’ago che si appoggia sul disco e ne fa uscire il ben noto fruscio è forse la cosa più vicina alla musica di per sé. Mi spiego meglio: lo streaming ha sicuramente i suoi lati positivi, primo tra tutti la qualità dell’audio e la perfezione dell’esecuzione. Ma davvero perfezione vuol dire emozione? Quando andiamo a un concerto, anche l’artista più bravo al mondo commette dei piccoli errori, ma questo dà unicità allo spettacolo. Così è il vinile che, seppur avendo brani perfetti, con il suo suono certamente non ai livelli dell’analogico, ma che rende la musica più autentica.

Apprezzare tutti i brani

Quando nei primissimi anni 2000 compravo la musicassetta del mio artista preferito correvo in camera, la infilavo nel mio stereo e premevo play. Partiva il primo brano, solitamente il singolo che già conoscevo perché trasmesso in radio, e poi tutte le altre. Non c’era modo di saltare una traccia – o meglio, c’era, ma chi ha vissuto quei tempi sa perfettamente che mandare avanti o indietro poteva rovinare il nastro e non lo si faceva ai primi ascolti – così il nostro ascolto era attento per tutte quante, anche quelle considerate più noiose o meno belle.
Era facile perdersi in una sorta di storyline dell’artista che dal primo all’ultimo brano ti raccontava qualcosa di sé.
Anche nello streaming è possibile, ovviamente, ma diciamoci la verità: quante volte skippiamo un brano se nei primi secondi già ci stufa? Senza considerare che, senza un abbonamento, il servizio streaming si interrompe ogni due, tre brani per qualche minuto di pubblicità.
Con i vinili c’è la stessa ritualità della musicassetta: con circa venti minuti di musica per lato, ascoltare un album diventa più un piacere, un vero e proprio momento di relax e di pausa, invece che un sottofondo mentre si fa altro.

Nostalgia e Controtendenza

Non possiamo sottovalutare questi due aspetti: da una parte Millennials e Boomers cresciuti con i vinili che mai hanno abbandonato per nostalgia, proprio come non riesco ad abbandonare le grandi serie cult dei miei tempi. Dall’altra le nuove generazioni che, sempre più inclini al vintage, lo hanno inizialmente, forse, acquistato più per controtendenza e per sentirsi unici. Forse neanche loro si aspettavano una così tanta qualità maggiore a livello emotivo.

Collezionismo


Collegato all’ultimo paragrafo, molto probabilmente vi è il motivo del collezionismo. Con le loro copertine rimaste nella storia e con una solida base di appoggio per eventuali autografi, possedere un vinile vuol dire avere un oggetto da collezione e come ogni collezionista sa, quando ci si addentra in questa via è difficile uscirne. Da un vinile comprato tanto per, quindi, non è raro passare all’intera discografia di quell’artista. 
Riscoprire la gioia delle immagini in copertina, dei testi e di eventuali poster, poi, è un ritorno all’adolescenza per tutti noi.

Insomma, ormai appurato che il vinile non è più una moda, ma una vera e propria scelta di consapevolezza, forse è il caso di tornare a pensare che chiunque sa riconoscere e apprezzare le vere forme d’arte e che non è vero che può essere tempo perso.

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