Trasmettono note ovattate di un'armonia smarrita.
Sembra uno spettacolo adibito solo per me, uno scenario privato che ho il privilegio di possedere. Non perché sia davvero privato, ma perché non c'è nessun altro. Questo luogo è un'orchestra che suona solo per me.
Un'oasi sensoriale vegliata da un sole lontano. Bellezza tra prosa e poesia.
"Mentre all'orizzonte la luce sfiorisce densa di melodia
l'ultimo riflesso fuggente accarezza le onde chiare
e il tocco dei colori sbiadisce in una nuova sinfonia
oltre quell'azzurro silente in cui si disperde il mare".
(Gianluca Boncaldo, "In riva al mare")
(clicca qui per un'analisi retorica della poesia)
E mi prendo così tempo per osservare e apprezzare il mondo che mi circonda, con le sue sinestesie, con le sue poesie visive.
Con la retorica di uno spettacolo apparentemente involontario, il paesaggio mi incanta, attrae la mia vista verso il procedere sinuoso delle onde, verso il loro suono che acquieta ogni senso.
"Sulla sabbia s'infrange la marea dalla tinta salata,
terra e acqua si congiungono in un abbraccio bianco;
s'irradia il soffice canto di quella vista pregiata
in un tiepido blu, dove si rifugia un sole ormai stanco".
(Gianluca Boncaldo, "In riva al mare pt. 2")
Che meraviglia i sensi che si mescolano fra loro nel contrasto fra arte e natura, nello svanire di un sole che ogni giorno rinasce più caloroso. L'aria sembra disegnare il suo profumo, mentre la spuma salata delle onde accarezza la riva. Ogni dettaglio porta i sensi a interagire per generarne di nuovi.
E sto fermo, fuori dal tempo, nell'estetica di una giornata dalla parvenza insolita... È qui la meraviglia di perdersi indisturbato nell'istante.
Nessun commento:
Posta un commento