Dopo una prima stagione piuttosto deludente, non abbiamo potuto fare a meno di bingewatchare le nuove puntate approdate su Netflix di: Fate, The Winx Saga. Abbiamo dei miglioramenti e l’occhio è stato sufficientemente strizzato ai fedeli spettatori delle fatine colorate, tanto da rendere appetitosa l’attesa della prossima stagione.
L’articolo, ovviamente, conterrà spoiler. Quindi siete in tempo a non leggere nulla se non avete ancora visto le sette puntate.
Partiamo con l’amaro, così da lasciarci per la fine la parte più dolce e ciò che ci ha fatto battere il cuoricino (anche se sappiamo tutti a cosa stiamo facendo riferimento). Al di là di ciò che accade nel corso delle puntate, la nota più dolente di tutti sono i dialoghi. Gli sceneggiatori, infatti, potrebbero fare un passo un po’ più impegnato nel dare parola ai nostri personaggi. Alcune volte, infatti, non è difficile sfiorare l’imbarazzo per ciò che reciprocamente si dicono:
“Tu sei un ragazzo e io sono sexy”“Sto scorrazzando”
Tutte frasi che spingono lo spettatore a chiedersi cosa si stia guardando. Basterebbe davvero un po’ di impegno in più per evitare delle interazioni così basilari da raggelare l’intero svolgimento dei fatti. La macchina narrativa, infatti, si sorregge abbastanza bene in questa stagione; nonostante unisca in sé elementi presenti in diversi momenti nell’opera originale. Ma, un po’ come accade per tutte le serie che Netflix ci propone, la prendiamo ormai come un’opera a sé stante e quindi ci facciamo andare bene i diversi riferimenti all’animazione e ci teniamo anche l’aggiunta di romance urban fantasy. La preponderanza di elementi romantici, infatti, è la cosa che più si nota all’interno dell’intero arco narrativo. Durante i momenti più attivi vi sono quasi degli stop per lasciare spazio al romanticismo, ma non neghiamo che alcune scelte sono davvero apprezzabili.
Vi è un po’ troppo contatto con gli umani e con gli strumenti al di fuori della magia. È vero, questo era un elemento che era riscontrabile già nella prima stagione, ma qui si fa anche preponderante. Vedere usare più magia o più elementi magici sarebbe molto più interessante, un commento analogo a quello che si potrebbe fare sulle scelte di sceneggiatura di Shadowhunters.
Tra i desideri esauditi troviamo la presenza di Flora (Paulina Chavez), perfetta sia nel look che nella caratterizzazione. Il suo spirito di sacrificio, infatti, è tanto presente quanto la sua prontezza magica. L’introduzione di questo personaggio, forse, è stata un tantino coatta, ma comunque funzionale allo svolgimento della trama. La sua astuzia, infatti, sarà la chiave di volta nella risoluzione finale.
I traumi per i nostri personaggi sono dietro l’angolo. Esattamente come vi è stato l’aumento di romance, infatti, vi è anche stato l’aumento di drammaticità. Tra Sky e Bloom non sappiamo chi possa essere più incline a commettere qualche strage di massa dopo il sangue che è stato versato sulle loro mani. Ma, appunto, Netflix è stato bravo nel dare i giusti colpi emotivi al suo pubblico. Avrebbe potuto anche essere meno pedante nei riguardi dei poteri di Musa, ma questa evoluzione ci sta lentamente portando verso la relazione toxic che tanto ci piace. Sì, chi sta scrivendo questo articolo è ancora follemente innamorato di quel “matto scocciato” (passateci il termine) di Riven. Qui il tutto viene reso anche più intrigante dagli sguardi e dai sorrisini che i due hanno iniziato a scambiarsi, un fulgido presagio di ciò che avremo modo di vedere nella prossima stagione. Magari avremo anche una bella dose di gelosia tossica nel corso delle prossime puntate, ma staremo a vedere.
Nota interessante, ma forse un po’ stonata, è la presenza sotto mentite spoglie di Valtor. Sì, abbiamo il bellissimo Valtor che tira le file e si palesa come cattivo della stagione. Le streghe di sangue bramano la loro vendetta e lui, il leader della rivolta, è un elemento abbastanza vicino da poter riuscire a mescolare bene le carte. Aiutato anche da Beatrix, confermata essere la Stormy della serie, e i suoi continui doppi giochi. La sua presenza serve per poter annunciare l’arrivo delle altre Trix: Darcy e Icy sotto il nome di Isobel e D’Arcy Daniels. Ma non dobbiamo dimenticarci dell’oscura presenza che è stata liberata, anche se non ne conosciamo l’identità è facile sospettare che quell’ombra finale sia Lord Darkar. Il che ci porta a sperare di vedere Bloom Oscura e anche il disvelamento dei misteri che avvolgono il potere della fiamma del drago. Ecco, infatti, a cosa si deve il tanto entusiasmo derivato da questa serie.
Senza contare che, finalmente, vediamo la “trasformazione” di alcune altre Winx. Sì, nella nostra testa è risuonata l’epica canzone della trasformazione in 2D. Le ali, signori e signori, abbiamo le ali, chi lo sa se nel corso della storia non vedremo i vari power up.
Quindi, tutto sommato, Netflix è tornata su i suoi passi e ha compreso che bisogna far contenti i fan. La serie televisiva è diretta a un pubblico più “adulto” rispetto a quello del cartone animato, quindi i toni del teen drama sono i più giusti. Ma, in queste sette puntate, è stata in grado di creare un connubio ancora acerbo. Siamo però sulla strada giusta.
Nessun commento:
Posta un commento