Nel mondo di Harry Potter c’è sicuramente un personaggio, oltre al “magico” trio, che i fan hanno adorato sin da subito: Draco Malfoy. La “mamma” della saga, J. K. Rowling, ha sempre detto che si trattava di un personaggio a cui il pubblico non si sarebbe mai dovuto affezionare, rimanendo stupita dell’amore invece che i potterhead (i fan del maghetto) hanno sempre riversato su di lui. Molti sono della convinzione (forse non del tutto erronea) che sia tutto merito di Tom Felton, l’attore che lo interpreta negli otto film, ad averlo reso tanto amabile. Ma chi è Draco?
Nato il 5 giugno del 1980, ci viene presentato sin dall'inizio come un personaggio elegante, arrogante, viziato, pallido, con i capelli biondo platino e il sorriso arcigno. È l’ultimo erede della famiglia purosangue dei Malfoy, nobile casata tra le più antiche e prestigiose del mondo magico. Figlio di ex Mangiamorte (sostenitori del cattivo della saga, il Signore Oscuro, Voldemort), il ragazzo viene da subito cresciuto con ideali da “razza superiore”, bistrattando le famiglie più povere – tipo Ron e i Weasley – e ancora di più chi non ha origini purosangue, quindi i mezzosangue (come Harry) e i “sanguemarcio” (chi è nato in una famiglia di babbani – non maghi – come Hermione Granger). Inoltre odia la goffaggine, motivo per cui maltratta sempre Neville Paciock. Idolatra, al contrario, i suoi genitori, in particolare suo padre, Lucius Malfoy, a cui aspira sempre più ad assomigliare.
Sin da subito si dimostra un personaggio antipatico, pieno di pregiudizi che gli sono stati inculcati dai genitori. Cresciuto tra gli agi e con la servitù, è poco empatico e venuto su con idee legate alla supremazia della “razza”:
“Io non penso che dovrebbero permettere agli “altri” di frequentare, non trovi? Loro non sono come noi, non sono capaci di fare quello che facciamo noi. Pensa che alcuni, quando hanno ricevuto la lettera [di ammissione alla scuola di magia e di stregoneria di Hogwarts], non avevano mai neanche sentito parlare di Hogwarts. Secondo me, dovrebbero limitare la frequenza alle più antiche famiglie di stregoni.”
Quando si presenta formalmente a Harry Potter, dimostra sin da subito la sua arroganza e la sua lingua tagliente, rimbeccando la beffa di Ron Weasley che con una risata sommessa lo stava prendendo in giro per il nome. Quando, però, la sua amicizia viene rifiutata, l’orgoglio ferito lo spinge a inimicarsi sin da subito il Prescelto. La politica di Draco è “o con me o contro di me”, ma non reputa quasi nessuno al suo livello. Una volta a scuola, viene smistato in Serpeverde, la casa degli ambiziosi. Nessuna sorpresa, dopotutto tutta la sua famiglia è sempre stata smistata in quella casata. Inizia così il suo percorso scolastico a Hogwarts. Per tutto il primo anno, ferito nell’orgoglio, cerca in tutti i modi di far espellere Harry da scuola, sfidandolo a duello di notte o pedinandolo, facendosi anche lui punire.
Seguendo le ideologie paterne, poi, prova una certa riluttanza nei confronti di Albus Silente (il Preside della scuola, del castello di Hogwarts). I genitori gli hanno inculcato un’idea sbagliata, in quanto Silente è stato il solo in grado di contrastare Voldemort (il mago più terribile di sempre), a cui i Malfoy erano profondamente legati, ma che è scomparso undici anni prima del primo film (Harry Potter e la Pietra Filosofale) grazie (o a causa) di Harry Potter. Ma durante il quarto anno a Hogwarts (Harry Potter e il Calice di Fuoco), mentre la scuola è impegnata con il Torneo Tre Maghi, Voldemort torna in tutta la sua potenza. Grazie al marchio nero, vediamo come Lucius Malfoy, padre di Draco, accorra immediatamente non appena il suo signore lo chiama a sé. Da qui in poi, la storia del giovane mago purosangue comincia a farsi più difficile e tortuosa che mai.
Vedendo le atrocità di Voldemort, Draco ne ha paura. La sua famiglia si concede totalmente al mago oscuro, il che non lo esenta dalle terribili punizioni che vengono inflitte soprattutto ai coniugi Malfoy. Durante il quinto libro (Harry Potter e L'ordine della Fenice), Lucius Malfoy fallisce più volte nel sequestro di Harry Potter e viene rinchiuso perfino ad Azkaban, la prigione dei maghi. Questo provoca un’ondata di ira nel Signore Oscuro e il solo modo che hanno di riscattarsi ricade inevitabilmente su Draco, a cui viene affidata una missione impossibile: uccidere Silente. Ma come può un ragazzino di sedici anni sconfiggere un patriarca imbattibile come il Preside di Hogwarts? Ovviamente si tratta solo di uno degli innumerevoli modi che ha Voldemort di punire i Malfoy, perché in caso di fallimento, la famiglia intera verrà uccisa. Una tortura psicologica che si accompagna a quelle ripetute di tipo fisico.
Ed è durante il sesto libro (Harry Potter e il Principe Mezzosangue) che vediamo un cambiamento di Draco: non più il ragazzo arrogante e beffardo, ma come un adolescente fragile, pieno di dubbi, che arriva ad aprirsi con Mirtilla Malcontenta, un fantasma che nessuno sopporta per i suoi piagnistei. Paura e lacrime per la prima volta incrinano l’aspetto elegante del ragazzo, spaventato da quello che dovrà fare, spaventato di quello che succederà alla sua famiglia in caso di fallimento, spaventato da quelle ideologie che lo hanno portato fino all’orlo del baratro.
La sua missione arriva quasi a compimento quando si trova davanti a Silente, al termine del sesto libro. Lo riesce a disarmare e gli punta la bacchetta contro. Lì possiamo vedere Draco Malfoy nel pieno dei suoi dubbi, incerto su quello che deve fare, perché non vuole uccidere. Non è un assassino e la sua maschera di strafottenza piano piano si sgretola davanti a Silente, che riesce a farlo riflettere su chi sia in realtà: bullo sì, ma di certo non un assassino. È solo un ragazzo, dopotutto, plagiato dalla sua famiglia.
“Nessuno può aiutarmi. [Voldemort] mi ha detto che se non lo faccio mi ucciderà. Non ho scelta.”
“Passa dalla parte giusta, Draco. Possiamo nasconderti meglio di quanto tu possa immaginare. E, cosa più importante, manderà i membri dell’Ordine da tua madre stanotte, per nascondere anche lei. Tuo padre è al sicuro ad Azkaban… quando verrà il momento potremo proteggere anche lui… passa dalla parte giusta, Draco… tu non sei un assassino.”
Solo e spaventato, dopo un lungo dialogo, Draco sembra credere alle parole di Silente: per la prima volta sembra fidarsi di qualcuno con cui non condivide il sangue e fa per abbassare la bacchetta. Ma poi sopraggiungono i Mangiamorte e Draco viene a sapere quello che gli adepti di Voldemort stanno facendo alla scuola e questo lo terrorizza ancora di più. Peccando di ingenuità, si rende conto di quello che ha commesso, permettendo ai seguaci del Signore Oscuro di entrare nel castello. Ha paura, è riluttante nell’uccidere Silente e infatti non è lui a farlo.
Il ragazzo comincia così ad allontanarsi dagli ideali della famiglia, un mutamento che accompagna pian piano anche quello di Narcissa, sempre meno vicina anche all’ideologia ormai folle del marito Lucius. Draco e sua madre infatti, ingannano Voldemort, il che permetterà la riabilitazione, anni dopo, del nome dei Malfoy. Anche se non avviene nella saga letteraria, in una scena tagliata del film “Harry Potter e i Doni della Morte - Parte II” si vede addirittura il giovane rubare la bacchetta a Voldemort e consegnarla a Harry (molti fan non hanno mai perdonato al regista, David Yates, la mancanza di questa scena). Nella battaglia finale sceglie di non combattere dalla parte del Signore Oscuro, ma volta le spalle anche a suo padre e se ne va con Narcissa.
Il motivo per cui il personaggio di Draco è tanto amato, risiede nella sua trasformazione: da bullo a obiettore di coscienza, perché non fa nulla di quello che gli viene ordinato. Si rende conto degli ideali malvagi della sua famiglia, vedendo che per gli stessi tutti e tre (Draco stesso, Narcissa e Lucius) patiscono indicibili sofferenze, mentre la controparte, quella che era sempre stato obbligato moralmente a odiare, lo salva e gli offre il perdono. Draco è l’antieroe per eccellenza, il cui sogno era solo quello di essere famoso e importante. Pecca continuamente di ingenuità, ma non è mai apertamente cattivo. Non vende Harry a Villa Malfoy, quando il solo riconoscerlo come tale gli avrebbe portato onore e gloria, avrebbe riabilitato il suo nome e tutti gli agi che avrebbe comportato la consegna del Prescelto al Signore Oscuro. Nel settimo libro (Harry Potter e i Doni della Morte) lo riconosce anche se l'eroe ha il volto tumefatto, è palese, ma comunque mente e lo protegge. Draco, che ha sempre odiato Harry, lo salva. Questo è il primo vero atto che compie per allontanarsi del tutto dall’ideologia dei Mangiamorte. Inoltre, non da meno, sul finire dello stesso libro, Draco va alla ricerca di Harry per riavere la sua bacchetta, ma molto probabilmente non lo avrebbe mai consegnato a Voldemort. Si rifiuta perfino di combatterlo, anzi, lo difende e protegge anche Hermione, la “sporca mezzosangue” che ha sempre guardato con disprezzo.
È un personaggio ricco di luci e ombre, la controparte di Harry Potter: entrambi Prescelti, ma su fronti opposti. Tutti e due devono sottostare a certi ideali, ma è la famiglia (o l’assenza di essa) che condiziona le diverse strade percorse. La saga del maghetto della Rowling è sempre stata basata sulle scelte e le scelte di Draco diventano vitali alla fine del libro. Ha il coraggio di lottare contro ciò che gli è stato inculcato dalla famiglia, ha la forza di ribellarsi. Alla fine sceglie e sceglie il bene, tanto che nell’ultimo capitolo di tutta la saga, l’astio che intercorre tra Harry e Malfoy sembra svanito. Senza il suo aiuto, le sorti del mondo magico sarebbero state disastrose.
E voi che ne pensate di Draco?
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