Attenzione, questo articolo potrebbe contenere spoiler sulla serie.
Ci sono anime, un po' come Death Parade, di cui vi abbiamo parlato qualche mese fa, che per qualche motivo, nonostante siano dei capolavori, non sono conosciuti o vengono sostanzialmente snobbati dai più.
Noragami (ノラガミ, letteralmente: "Dio randagio"), scritto e disegnato da Adachitoka - coppia di mangaka composta da Adaki e Tokashiki - è un manga pubblicato per la prima volta nel Dicembre 2010 sulla rivista giapponese Monthly Shōnen Magazine e successivamente in forma cartacea a partire dal 15 Luglio 2011; a oggi il manga conta ventitré volumi, edito in Italia da GP Publishing e dalla Planet Manga.
Sia l'adattamento anime della prima stagione, che comprende dodici episodi e due OVA, che quello della seconda stagione (Noragami Aragoto, ノラガミ ARAGOTO) che comprende sedici episodi e due OVA vengono animati dallo studio Bones e trasmessi per la prima volta rispettivamente il 5 Gennaio 2014 e il 3 Ottobre 2015 sulla rete giapponese Tokyo MX TV, e sulla piattaforma streaming italiana VVVVID.
Ci sono anime, un po' come Death Parade, di cui vi abbiamo parlato qualche mese fa, che per qualche motivo, nonostante siano dei capolavori, non sono conosciuti o vengono sostanzialmente snobbati dai più.
Noragami (ノラガミ, letteralmente: "Dio randagio"), scritto e disegnato da Adachitoka - coppia di mangaka composta da Adaki e Tokashiki - è un manga pubblicato per la prima volta nel Dicembre 2010 sulla rivista giapponese Monthly Shōnen Magazine e successivamente in forma cartacea a partire dal 15 Luglio 2011; a oggi il manga conta ventitré volumi, edito in Italia da GP Publishing e dalla Planet Manga.
Sia l'adattamento anime della prima stagione, che comprende dodici episodi e due OVA, che quello della seconda stagione (Noragami Aragoto, ノラガミ ARAGOTO) che comprende sedici episodi e due OVA vengono animati dallo studio Bones e trasmessi per la prima volta rispettivamente il 5 Gennaio 2014 e il 3 Ottobre 2015 sulla rete giapponese Tokyo MX TV, e sulla piattaforma streaming italiana VVVVID.
L'anime inizia con Hiyori Iki, una normalissima quindicenne studentessa delle scuole medie, che viene investita da un autobus dopo aver provato a salvare la vita di un ragazzo appena incontrato per strada: il nome di quest'ultimo è Yato, protagonista della serie, divinità minore della Guerra e molto, molto povero; nonostante ciò, comunque, si autoproclama "Dio della Fortuna".
Dopo questo incontro e dopo aver passato del tempo in ospedale, l'adolescente si scopre in grado di scindere occasionalmente corpo e anima, diventando così un Ayakashi (o Yōkai, 妖怪. Spettri o demoni della mitologia giapponese) e iniziando a seguire la divinità nelle sue avventure.
Se di Hiyori oltre a quel che abbiamo detto non c'è molto altro da dire, di Yato e dei personaggi al suo fianco potremmo anche non smettere mai.
Gli spoiler non necessari, però, non ci piacciono particolarmente; tutto quel che vogliamo fare è introdurre il terzo protagonista della serie, a parer nostro il più importante: Yukine.
Yukine (il suo vero nome è Haruki Tajima) è un ragazzo di quattordici anni ucciso dal padre, che diventerà nel secondo episodio lo Shinki (Strumento Divino) di Yato: in quanto tale gli verrà dato - dalla divinità stessa - il nome di Sekki.
Dopo questo incontro e dopo aver passato del tempo in ospedale, l'adolescente si scopre in grado di scindere occasionalmente corpo e anima, diventando così un Ayakashi (o Yōkai, 妖怪. Spettri o demoni della mitologia giapponese) e iniziando a seguire la divinità nelle sue avventure.
Se di Hiyori oltre a quel che abbiamo detto non c'è molto altro da dire, di Yato e dei personaggi al suo fianco potremmo anche non smettere mai.
Gli spoiler non necessari, però, non ci piacciono particolarmente; tutto quel che vogliamo fare è introdurre il terzo protagonista della serie, a parer nostro il più importante: Yukine.
Yukine (il suo vero nome è Haruki Tajima) è un ragazzo di quattordici anni ucciso dal padre, che diventerà nel secondo episodio lo Shinki (Strumento Divino) di Yato: in quanto tale gli verrà dato - dalla divinità stessa - il nome di Sekki.
Noragami è uno di quegli anime che ami o odi senza vie di mezzo, è una di quelle serie che continui a guardare e riguardare all'infinito o che assolutamente non tolleri e che ti fa fermare ai primi sette/dieci minuti del primo episodio.
Personalmente non biasimiamo chi non lo sopporta, anche se non lo capiremo mai: riconosciamo la lentezza della serie e la povertà di scrittura di alcuni personaggi, ma in Noragami e Noragami Aragoto troviamo tutta l'umanità di un Dio che vuole solo essere riconosciuto dalla sua gente, che si pente del suo passato da distruttore di villaggi e Strumenti Divini, troviamo tutte le difficoltà di quello che - anche se in una forma un po' particolare - è, e rimane comunque sempre un preadolescente che si trova non solo a dover affrontare le difficoltà della sua età, ma a dover guardare dritto in faccia il concetto di "morte" (e in un certo senso anche di "rinascita").
Vorremmo potervi parlare di Yato, della sua storia e del suo terrore nell'essere dimenticato e ci piacerebbe davvero tanto anche parlare di Yukine, della sua ribellione e del suo processo di accettazione non solo della morte, ma dell'essere un mero strumento - con tanto di nome - e dell'essere visto, per buona parte del tempo, semplicemente come tale.
Il punto è che se dovessimo farlo, se dovessimo parlarne e se ci provassimo non solo non riusciremo a farlo adeguatamente, ma toglieremo tutta la magia racchiusa in questa serie.
Personalmente non biasimiamo chi non lo sopporta, anche se non lo capiremo mai: riconosciamo la lentezza della serie e la povertà di scrittura di alcuni personaggi, ma in Noragami e Noragami Aragoto troviamo tutta l'umanità di un Dio che vuole solo essere riconosciuto dalla sua gente, che si pente del suo passato da distruttore di villaggi e Strumenti Divini, troviamo tutte le difficoltà di quello che - anche se in una forma un po' particolare - è, e rimane comunque sempre un preadolescente che si trova non solo a dover affrontare le difficoltà della sua età, ma a dover guardare dritto in faccia il concetto di "morte" (e in un certo senso anche di "rinascita").
Vorremmo potervi parlare di Yato, della sua storia e del suo terrore nell'essere dimenticato e ci piacerebbe davvero tanto anche parlare di Yukine, della sua ribellione e del suo processo di accettazione non solo della morte, ma dell'essere un mero strumento - con tanto di nome - e dell'essere visto, per buona parte del tempo, semplicemente come tale.
Il punto è che se dovessimo farlo, se dovessimo parlarne e se ci provassimo non solo non riusciremo a farlo adeguatamente, ma toglieremo tutta la magia racchiusa in questa serie.
Magia che c'è, ma che in molti semplicemente non sono in grado di vedere, o non hanno la pazienza di aspettare un po' per vedere.
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