Nel corso di questi giorni -o nelle prossime settimane- qui sul nostro blog potrete leggere degli articoli che toccheranno i momenti che più ci hanno colpite di uno degli eventi che abbiamo seguito. L’evento in questione è l’Heroes International Film Festival, di cui vi abbiamo già parlato (in un precedente articolo) prima che questo prendesse luogo alla Casa del Cinema di Roma. Ma prima di scendere nei particolari, vorremmo prenderci del tempo per parlarvi di come si è svolto questo festival e quindi siamo qui per poterne tirare le somme.
Trenta sono stati gli eventi che si sono susseguiti in soli tre giorni, 10 le anteprime nazionali, 3200 cortometraggi in concorso e tanti ospiti italiani e internazionali tra nominati e premiati agli Oscar e ai Bafta, ai Nastri d’argento, ai David di Donatello e ai Globi d’oro. Molteplici sono state le masterclass che hanno permesso un incontro generazionale fondamentale per poter creare la nuova schiera di maestranze che si muoverà presto dietro le quinte dei film che tanto amiamo.
“Era la nostra seconda edizione, la prima in presenza - dice Max Giovagnoli, direttore artistico del festival - ma in pochi giorni abbiamo visto la Casa del Cinema trasformarsi in una vera e propria agorà in cui professionisti, artisti e pubblico si sono scambiati showreel, materiali di lavoro, consigli e tecniche di lavorazione che resteranno per sempre nelle loro vite. È stata la conferma che nella grande offerta festivaliera della Capitale una kermesse come “Heroes” mancava ancora, ed era necessaria. Ripartire dalle maestranze è sicuramente il modo migliore per contribuire a far crescere il nostro cinema e la nostra serialità in Italia e all’estero”.
Il festival è stato aperto dalla presenza di Lamberto Bava; celebrato, insieme ai trent’anni anni del suo Fantaghirò, con il premio alla carriera. Per poi concludersi con la partecipazione di Gabriele Mainetti che ha ritirato l'Heroes feature award per il Miglior film “di genere” del 2021 con Freaks Out, opera protagonista anche con lo storyboard artist Marco Valerio Gallo, lo scenografo Massimiliano Sturiale e il direttore creativo Federico Mauro.
Una delle emozioni più grandi è arrivata dal parterre internazionale con gli artisti provenienti da altri Paesi. Non possiamo non citare il “mito” della stop motion inglese Barry Purves (al lavoro con Tim Burton e Peter Jackson) che ha presentato in anteprima europea il suo nuovo, perturbante film "No Ordinary Joe". Così come, un grande e meraviglioso plauso va fatto al tedesco Sebastian Badea, con i “dietro le quinte” del suo lavoro nei principali film Marvel e allo spagnolo Diego Gilbert Llorens, concept artist di Warhammer e Castlevania.
Il momento più adrenalinico è stato, senza dubbio, la performance di "stage combat" a cura dello Stunt Coordinator Simone Belli. Non dimenticheremo, di certo, come siamo saltate sulla poltrona nel vedere il pugno che ha scagliato contro il suo allievo, una supereroica missione che ha fatto comprendere al pubblico quanto importante sia la sicurezza sul set e quando necessaria sia una buona e attenta preparazione. E non è tutto: ci ha anche dimostrato la tecnica che usano gli stuntman per prendere fuoco - no, non vi sveleremo il trucco!
Due, infine, sono stati i messaggi forti lanciati dall’edizione 2021 del festival: il riscatto della nuova generazione di attrici (con Camilla Filippi, Beatrice Grannò e Lidia Vitale) e sceneggiatrici “di genere” (con la ‘madre’ del Poliziesco italiano Barbara Petronio e la story editor Isabella Aguilar e la soggettista e autrice Miranda Pisione), e il “New Horror” italiano che spopola nel mondo col ventottenne Paolo Strippoli, premiato con l’Heroes Action per A classic horror story che è stato il secondo film più visto su Netflix al suo esordio, Alessio Liguori giunto all’ottavo posto in classifica in USA con Shortcut prima dell’estate e con Stefano Lodovichi, regista de La Stanza. In sostanza, il cinema italiano e tutti i suoi comparti più “nascosti” (passateci il termine) hanno ancora molto da raccontare, non dimentichiamoci che il nostro paese ha vinto più premi oscar per le maestranze, secondo solo agli Stati Uniti. L'elenco che di solito si tende a ignorare alla fine di un film è fitto di persone che mettono anima e corpo nella realizzazione che vediamo sul piccolo e grande schermo. Possiamo dire che, dopo questo evento, faremo più attenzione alle maestranze la prossima volta che andremo al cinema. Dopotutto è
come un concerto: tutto funziona in maniera armonica, tutto ciò che vediamo è
frutto di un intenso lavoro fatto con passione.
Heroes International Film Festival è realizzato dall’associazione La Città dell’Animazione e dei Contenuti Digitali col sostegno e il patrocinio della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, e col supporto delle principali associazioni di maestranze dell’audiovisivo, dall’Associazione Scenografi e Costumisti al Writers Guild Italia, dall’Associazione Italiana VFX ai Tecnici del Suono, dai professionisti del Combattimento Scenico ad Asifa, IED e Istituto Rossellini.
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