lunedì 26 giugno 2023

#Anime: Bia e la sfida della magia

Sul nostro profilo TikTok abbiamo ricevuto una richiesta da parte di un utente: parlare di “Bia e la sfida della magia” ed eccoci qui ad accontentarlo.     
Ne approfittiamo per ricordarvi che ogni richiesta è sempre ben accetta, quindi non esitate a farcelo sapere nei commenti, tanto ci trovate su ogni social, sempre con il nome 4Muses_blog.


Il titolo originale è “Majokko Megu-chan” (trad. “La maghetta Meg-chan”. Il manga è di Shigeto Ikehara ed è uscito in Giappone nel 1974. L’anime, invece, è opera di Makiko Narita, ed è uscito in Giappone per la TV Asashi nell’aprile 1974. In Italia arriva per la prima volta su Rai 2 nel 1981.

E così tu mi sfidi ad imitare Bia
ed a fare qualche magia.
Io farò sparire un fazzoletto
se non lo trovi vai subito a letto.

Ma un cavallo da una stella
non lo so se mi riuscirà
ma cantiamo insieme la canzone
forse Bia ci aiuterà.

La Terra è un pianeta dove tutto ciò che conta è il materiale, la logica, solo ciò che è tangibile e i suoi abitanti rimangono totalmente ignari del fatto che in realtà ci sia molto di più, come, per esempio una vera e propria selezione in atto.

Da un altro pianeta, infatti, arrivano sulla Terra delle giovani streghe, aspiranti a prendere il ruolo di Regina delle Streghe; tra queste troviamo Bia e Noa. La prima ha un carattere forte, competitivo e a volte anche aggressivo. Vede l’avventura sulla terra come un’opportunità eccezionale per svolgere il suo apprendistato; la seconda, invece, sembra avere un carattere più remissivo e tranquillo, forse apatico.

Quando scendono sulla terra Bia e Noa vengono affidate a due streghe che si sono finte terrestri negli ultimi anni.
Bia va così con l’amorevole Mammy: una strega che si è trasferita definitivamente sulla Terra perché innamorata di un terrestre. Dal marito ha avuto due figli, forse un po’ monelli. Tutti nella vita di Mammy sono completamente ignari della sua vera natura. Per far accettare Bia alla famiglia, la strega compie su di loro un incantesimo e riconoscono la nuova arrivata come famigliare di Mammy stessa.
Noa, invece, va con Killa: una strega che come Mammy si è innamorata di un terrestre, ma che purtroppo non ha un matrimonio felice.

A questo gruppo si unisce Ciosa: un vecchio mago mandato dalla Regina delle streghe che ha l’incarico di sabotare le due aspiranti, fallendo in ogni missione.     
Ciosa è affiancato dai due scagnozzi: la gatta FruFru e il corvo CraCra e se le loro avventure ci hanno fatto ridere da bambini, sicuramente adesso grideremmo allo scandalo! Ciosa è a tutti gli effetti un maniaco pervertito, che con tutta la tranquillità di questo mondo spia senza pudore Bia nelle sue situazioni più intime.


Nel corso dell’anime vediamo le due ragazze alle prese con i sentimenti e la natura umana. Si fronteggiano su temi come i valori della famiglia, dell’amicizia e dell’amore passando su tutti i tipi di sentimenti dai più positivi ai più negativi.
Se per Bia tutto questo è uno stimolo continuo ed eccitante, per Noa le provoca una vera e propria sofferenza. La prima instaura relazioni con gran facilità, per la seconda tutto diviene un peso ed è presto intenzionata a cedere senza problemi il trono alla rivale.
Questo, però, non è possibile: rinunciare alla lotta vorrebbe dire ricevere una pena enorme per Noa, e sarà proprio Bia a convincere l’amica non mollare, dandole sempre la spinta necessaria per non arrendersi.

Appesa ad un ombrello colorato Bia è scesa sulla terra per noi
viene da un paese molto lontano dove i bambini si danno la mano
dove ci son solo amici e puoi fare tutto quello che vuoi
e quel mondo se con lei tu canti, lo ritroverai.

I più si ricordano dell’anime solo per le pose provocanti della protagonista, oltre per il fatto che stesse praticamente sempre nuda. Ma a uno sguardo più profondo possiamo vedere come in “Bia e la sfida della magia” troviamo molti riferimenti anche a quello che è il nostro percorso terrestre: tutti noi siamo qui per un motivo, per fare un’esperienza, per affinare i nostri talenti e raggiungere un obiettivo. Spesso la vita si mette in mezzo, interferisce nel nostro cammino e boicotta ogni nostra buona azione. In più le emozioni non sono sempre facili da gestire, soprattutto in adolescenza, e tutto ciò può essere sì un grande stimolo per chi ha un carattere combattivo, ma può essere motivo di forte depressione in chi è estremamente sensibile.


Oggigiorno si parla spesso delle donne che supportano altre donne, ma in pieni anni Settanta/Ottanta non era facile trovare un prodotto che puntasse sul sostegno al femminile, anzi. Andava per la maggiore creare triangoli amorosi proprio per vedere le amiche da una vita dividersi e litigare in lotte mentali dettate da vendetta e invidia.
Non era scontato, quindi, che Bia aiutasse Noa a farle vedere che sì, il mondo può essere terribile, ma è anche ricco di gioia e felicità e tutto dipende da cosa si sceglie di vedere, per cosa vale la pena andare avanti.

E siamo davvero convinti che i problemi lungo il nostro percorso siano messi contro di noi? E se in realtà fossero il tramite giusto per divenire ciò che dobbiamo divenire?

Siamo – purtroppo – certi che un anime del genere non possa tornare in auge, ma è bene ricordare che “Bia e la sfida della magia” non era solo un modo per poter vedere il corpo femminile, soprattutto se seguito nei canali privati come il romano Super3.

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