Questo non sarà un commento a ciò che abbiamo visto all’interno di questi sette episodi. Abbiamo più o meno parlato di ciò che Prime Video ha messo in scena con la prima stagione di “The Ferragnez”. Quello che vogliamo fare, in questo articolo, è parlare principalmente della sua struttura narrativa.
Chiara Ferragni e Federico Leonardo Lucia sono personaggi del mondo dello spettacolo dall’alto profilo. La loro vita è costantemente presente sui loro profili social, lo sappiamo tutti. Quindi riuscire a trovare qualcosa da mostrare all’interno di una serie e renderlo accattivante richiede un sapiente lavoro di scrittura. In tutto e per tutto questa è una serie televisiva, scritta e diretta con un’attenzione tale da esser in grado di creare il cliffhanger su informazioni già date al pubblico.
Sappiamo tutti quello che è stato fatto dai due coniugi sui loro rispettivi palchi, qui abbiamo i loro retroscena. Il paragone, per struttura narrativa, che è facile fare è quello con la serie tv “Modern Family”. Una narrazione che unisce sia la struttura del reality, attraverso i confessionali, ma che allo stesso tempo ci porta all’interno della loro quotidianità. Senza tralasciare i momenti da “documentario”, con la ricostruzione della vita mondana nota ai più. Dal Met Gala a Sanremo, dunque, siamo sempre più inseriti all’interno delle loro abitudini familiari. La cosa assurda? Il fatto che comunque si riesca a serbare l’intimità dei due.
Non entriamo mai realmente nel merito di ciò che li coinvolge. Si riesce a dare il contentino al pubblico, svelando qualche briciola in più, ma preservando comunque un alone di mistero. Ciò che viene mostrato vuol essere mostrato e deve esserlo.
Nonostante, infatti, vengano apparentemente messi in scena i “loro panni sporchi”, in realtà i dettagli vengono comunque meno. Sono da esempio le sedute dallo psicologo, attraverso le quali possiamo notare il fantastico lavoro di taglia e cuci nella scrittura. Quegli elementi così intimi, così positivi ed esemplari, ovviamente sono solo ciò che si vuol dare in pasto al pubblico. Ed è straordinario vedere come ciò riesce ad appagare la morbosità del pubblico nonostante non vi sia davvero il cuore della questione sul piatto. Se di qualcosa non si vuol parlare, questa viene solo accennata e poi taciuta, rispettando una privacy che altrimenti i due non avrebbero. Sarebbe decisamente fin troppo complicato riuscire a gestire la propria vita mettendo alla mercé del pubblico ogni singolo altarino.
Si dà il giusto, ma preservando.
In questo la serie tv riesce in pieno in ogni suo obiettivo. Dare di più, nonostante la continua presenza dei due sui nostri schermi telefonici, ma non dando troppo. Quello che viene messo su, in un certo senso, è un lavoro quasi attoriale. Badate bene, non stiamo insinuando che ciò sia una finzione o sia costruito, ma che il raccordo scenico è sapientemente saggiato per il “giusto”.
Ciò che, dunque, viene costruito è in tutto e per tutto un lavoro scenico che si avvale di sapienti operatori cinematografici. Il montaggio, in tal senso, riesce a ricostruire alti momenti tensivi destrutturando la linea temporale di alcuni istanti.
The Ferragnez è un ottimo prodotto seriale. Appassiona, intriga e colpisce la morbosità del pubblico che ama e odia i suoi protagonisti.
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