Avete mai visto quei fiori ornamentali lasciati sui balconi delle case? Ovviamente è una domanda retorica, sono certo li avete visti. Credo che per ogni cosa ci sia qualcuno o qualcosa che ci abbia prima pensato. Non vorrei giungere sul teleologico o sul teologico, ma penso che sia un pensiero che finirà a cadere autonomamente su questi temi.
Torniamo ai nostri fiori. Sono così belli, curati e sembrano splendere alla luce del sole e dei lampioni. Ma soprattutto, non sono lì caso, qualcuno a noi ignoto ha deciso di abbellire il proprio balcone con quei fiori.
È una considerazione lapalissiana, ma necessaria. Più che altro vorrei riflettere sull’enorme distacco di tra noi e quell’eventuale qualcuno. Quella persona non sa niente di noi, è tremendamente distante dalla nostra vita sociale e probabilmente non saprà mai che noi abbiamo apprezzato i suoi fiori. Anzi, non saprà mai che esistiamo. Questo penso sia esplicabile a ogni frammento della città di cui possiamo apprezzarne la forma e l’estetica. Chi ha curato l’arco di quel portone? Chi ha costruito questa graziosa villa? E chi invece il gazebo di quel parco? La maggior parte delle volte, rimarrà una domanda senza risposta.
E queste persone non sapranno mai quanto abbiamo apprezzato il loro lavoro, né conosceranno le sensazioni private che ci hanno suscitato le loro opere.
Usciamo dalla città, andiamo altrove. Una campagna, una foresta o una scogliera…
Qui il discorso si fa più complicato. La disposizione degli elementi è apparentemente più casuale, nel senso che apparentemente non sembra esserci un qualcuno che abbia posizionato il paesaggio.
E se invece, per un motivo o per un altro, fosse opera di un diverso architetto? E se quell’architetto abbia in qualche modo pensato anche alla disposizione di ciò che sembra creato e posizionato dagli umani?
Nonostante i fiori sul balcone vengano piantati e curati da un essere umano, crescano con una certa autonomia, nel loro seme sono potenzialmente ciò che devono essere. Il seme, in qualche modo, lo sa già. E se questa consapevolezza insita si trovi anche in altro che non riusciamo a vedere? Se questa conoscenza si trovi già nel tutto?
L’universo risponde anche a leggi a noi (ancora) sconosciute, per ora non ci resta che constatare ciò che sappiamo.
C’è qualcuno che ci pensa…
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