Jennifer Lawrence, col suo più recente film, è stata tra le storie di punta della Festa del Cinema di Roma di quest’anno. È stata mostrata, in anteprima italiana, Causeway: una pellicola che ci riporta nel più caro dei temi dell’immaginario italiano ovvero il ritorno in patria del soldato. Dal 4 Novembre è disponibile su AppleTV+.
Lynsey (Jennifer Lawrence) è la nostra protagonista che, inquadrata di spalle, torna in patria dopo esser stata impiegata come ingegnere in Afghanistan. Il suo rientro segna la sua sconfitta anche perché è costretta a vivere con un’infermiera che cerca di prendersi cura di lei per le più basilari funzioni umane. Lynsey, a causa di una bomba, è rimasta ferita e deve reimparare a parlare, camminare, lavarsi i denti e persino vestirsi. Il trauma è la cosa che la segna maggiormente, gli incubi non la fanno dormire la notte. Non vorrebbe fare a meno della propria infermiera, ma non può più permettersela e vorrebbe anche cercare di accelerare la propria ripresa per poter tornare in servizio. Il punto più basso lo tocca quando è, per tanto, costretta a dover tornare tra le mura della casa materna.
Tornata a New Orleans si trova davanti al proprio viaggio dell’eroina, nelle più classiche delle rappresentazioni riconducibili agli studi della Murdock. Lynsey sarà, infatti, costretta a dover venire a patti col proprio passato e anche con la propria figura materna. Il dramma si snoda lentamente, senza particolari punti sconvolgenti. È un andamento abbastanza lineare di un percorso lento e costante.
Jennifer Lawrence si dimostra, ancora una volta, in grado di dare vita a caratteri dal passato importante e dalla forte drammaticità. La sua interpretazione è magistrale e il suo talento è praticamente indiscusso. Conferma la sua presenza da Oscar nonostante la narrazione possa quasi sembrare un lungo prologo. I dialoghi mettono a nudo i personaggi, scoprono le loro ferite e le loro cicatrici. L’amicizia lenisce le loro pene e il lento progredire della storia salva il salvabile in relazioni che altrimenti sarebbero rimaste senza margine di manovra. Il rapporto con la madre, per esempio, è emblematico nel suo svolgimento e nella sua risoluzione.
Causeway è un film silenzioso, in cui la parola è la reale protagonista. Il dialogo governa l’andamento vitale delle relazioni tra i vari personaggi ed è la chiave di volta per poter cercare di risolvere il caos nella testa della protagonista. Il trauma, così, si evolve e diviene qualcosa di cui poter fare tesoro per poter tornare a vivere.
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