Netflix sta sfornando molti film tematizzati sulle festività natalizie. Di alcuni abbiamo già parlato, come per esempio di Falling for Christmas. Oggi, invece, parliamo di una commedia natalizia tutta nostrana, una collaborazione tra Sony, Colorado Film e la stessa piattaforma di streaming. Arrivato qualche giorno fa, Natale a tutti i costi segna la quinta collaborazione per il duo Christian De Sica e Angela Finocchiaro.
De Sica è riconosciuto da un pubblico decisamente eterogeneo, tutti lo vedono come quella maschera comica che ha portato avanti i cinepanettoni nel nostro paese. Questa volta, però, si mette in gioco con una commedia all’italiana che gli dà modo di poter mostrare al pubblico dello streaming anche le sue abilità recitative che scindono dal ruolo parodistico che negli anni si è cucito addosso. Insieme alla Finocchiaro hanno indossato i panni dei genitori di Emilio (Claudio Colica) e Alessandra (Dhara Mangia Woods).
Quello scritto e diretto da Giovanni Bognetti è un remake della pellicola francese Mes Tres chers enfants. Una rilettura in chiave del tutto italiana adatta alle famiglie e giustissima per il periodo d’uscita che, in realtà potrebbe anche avere vita più lunga. Lo stesso cast, infatti, ha sottolineato la volontà di poter realizzare una serie in grado di far vivere altre avventure alla famiglia Delle Fave. Il tema principale, del resto, è l’abbandono da parte dei figli del nido famigliare. Emilio e Alessandra decidono di lasciare contemporaneamente casa dei genitori, per potersi trasferire nel centro della capitale. Tra sogni, speranze, lavori sottopagati e capi bulli non se la passano benissimo, ma sono comunque alla ricerca della loro indipendenza. Il distacco, infatti, li spinge a farsi sempre meno presenti con i genitori, tanto da dir loro che non avrebbero passato insieme le festività natalizie.
L’allontanamento, dunque, è ancor più difficile da digerire per Carlo e Anna (i genitori) che, lentamente, si rendono conto che i figli li stanno tagliando fuori dalle loro vite. Anzi, ancor peggio: i due si fanno sentire solo quando hanno bisogno di camice stirate o di una mano economica. Per Anna la mancanza è quasi insostenibile e resasi conto di aver cresciuto “du’ str*nzi” opta per una bugia bianca che innesca un potente meccanismo di vendetta. Mentire ai figli è facile: basta dir loro di aver ricevuto una cospicua somma in eredita per vederli tornare di corsa nel lettone di mamma e papà.
Ma le bugie si sa, hanno un effetto a valanga e da qualcosa di innocente il tutto si ingigantisce a vista d’occhio sotto il peso dei sensi di colpa.
Il Natale va festeggiato a tutti i costi, persino dando fondo ai soldi lentamente messi da parte per poter cercare di creare una nuova realtà agli occhi dei figli. Ciò, però, dipingerà i due genitori come una coppia di avari che non è disposta ad aiutare economicamente i due giovani sotto le loro le difficoltà.
Carlo e Anna finiscono per ingarbugliarsi sulla loro stessa bugia, ma Alessandra e Emilio non si rendono conto della loro reale natura. Ancora una volta, nella pretesa che molto spesso i figli hanno, sono stati più bravi a pensare che tutti sia loro dovuto piuttosto che guardare il comportamento che hanno iniziato a mostrare nei riguardi dei genitori. Perché, una volta svelata la bugia, è stato per loro facile colpevolizzare i genitori senza rendersi conto che quello era un disperato tentativo per riportarli nelle mura domestiche.
Ci sono tutti i classici elementi della commedia all’italiana che, attraverso la battuta, condanna sia una parte che l’altra. Perché, parliamoci chiaro, il comportamento di Anna e Claudio è molto tossico esattamente come lo è l’egoismo mostrato dai figli. Le risate sono ben orchestrate all’interno dell’arco narrativo e l’ilarità è quasi sempre “corretta”. Le battute più scorrette sono quelle che la nonna dedica al resto della famiglia, sottolineando quanto l’affetto di Alessandra e Emilio sia arrivato solo dopo una sorta di compravendita.
Natale a tutti i costi è una commedia che si rifà perfettamente a ciò che accade ai giorni nostri. Nei suoi personaggi inserisce l’incertezza, il dubbio, l’ansia del futuro. Da una parte un sacrificio, dall’altra un egoismo; allo stesso tempo, da una parte un folle meccanismo e dall’altra la ricerca di indipendenza. Non vi sono reali colpe, ma tutti in qualche modo sono colpevoli.
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