Dicevano che avrei dovuto fare due articoli per Natale, bene… questo è uno dei due. Parliamone. È da giorni che frugo nei miei pensieri cercando qualcosa di carino da dire. Ma sarà che l’attesa della laurea è stata angosciante, sarà che non sono un fan del freddo, ma non sono oggi dell’umore per scriverci qualcosa. Per carità, bello il Natale, ma preferisco Ferragosto.
Ricordo una notte illuminata a Messina...
Non ricordo tanto il freddo, ricordo le luci e la mia ricerca spasmodica dei regali. Quanta magia in quella strada piena di gente. Forse perché sono passati circa cinque anni da quel momento, ma ricordo tutto con nostalgia, letizia e incanto.
E poi nei miei ricordi c’è Roma...
Con le strade del centro pronte ad ammaliarti con i loro dettagli. Il Natale le rende ancor più decorate. Anche lì, qualche anno dopo, ho cercato qualche regalo. Ricordo il mio animo in festa che vagava tra le luminarie e le strade, alcune le vedevo per la prima volta proprio in quel momento.
In entrambi i ricordi, a Messina e a Roma, era il periodo di Natale, e non mi dispiaceva affatto.
“E allora ci penso spensierato:
sono stato davvero fortunato
a esser stato dove sono stato”.
(Gianluca Boncaldo, “Dove sono stato”)
Per carità, continuo a preferire luglio e agosto. Ma anche il periodo di Natale ha una sua ragione d’essere e di esserci.
La luce sta prendendo sempre più spazio al buio, e se ci rifletto può essere apprezzato ogni susseguire ciclico delle stagioni.
E allora guardo in alto: “sorrido al sole perché sta rinascendo e sono felice di ciò”.
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