Anche se abbiamo passato la fase liceale più o meno da tempo, ogni tanto ci viene voglia di guardare un
teen drama. Forse per stare al passo con i tempi, parlando per lo più a un pubblico adolescente, o forse semplicemente per nostalgia. Come già detto nell’articolo
Cantano i Ragazzi, infatti, non crediamo che l’adolescenza di oggi sia così lontana dall’adolescenza di ieri.
Così con i primi freddi e le giornate più corte, ci siamo finite le due stagioni di “
Never Have I Ever” in una sola settimana. Il genere non è del tutto drama, è più un
teen comedy drama. Esiste? Vabbè, diciamo che ricorda anche molto
Awkward (Diario di una nerd superstar). Attenzione a proseguire la lettura, perché l’articolo contiene
spoiler.
La serie va in onda su Netflix ed è creata da Mindy Kaling e Lang Fisher. Ogni episodio, dieci a stagione, dura venti, o trenta minuti, ed è strutturato più o meno come Jane the Virgin. C’è una voce narrante, che in questo caso appartiene a John McEnroe -ex tennista, numero uno per quattro anni consecutivi- che con spirito comico commenta ciò che accade nella vita di Devi Vishwakumar, interpretata da Maitreyi Ramakrishnan.
Devi è una ragazza di origine indiana che vive negli Stati Uniti con la sua famiglia. Dopo il suo anno orribile, dove ha perso il padre davanti i suoi occhi, e per il trauma è rimasta paralizzata per diversi mesi, decide di cambiare la sua vita: da nerd anonima vuole diventare popolare. Nel piano include anche le sue due migliori amiche: Fabiola Torres (Lee Rodriguez) ed Eleanor Wong (Ramona Young). Devi decide di puntare ad avere un ragazzo, ma ovviamente i suoi piani sono sempre ostacolati dalla sfortuna o da Nalini, la madre estremamente severa.
Nella sua ricerca della popolarità, Devi passa da essere una sconosciuta ad avere ben due ragazzi che si innamorano di lei: Ben Gross (Jaren Lewison) e Paxton Hall-Yoshida (Darren Barnet). Il primo è la sua nemesi, appartiene a una ricca famiglia ed è il classico “bianco privilegiato”. Fin dalle elementari, i due sono in competizione per i primi posti accademici. Scopriranno ben presto che non si odiano, bensì si stimolano in continuazione sul piano mentale. Più che nemesi, sono il punto di forza l’una dell’altro. Paxton è l’atleta numero uno della scuola, che non ama studiare, ma di certo sa come affascinare Devi -e non solo-. Il fisico non è tutto, lo sappiamo bene, ma in adolescenza è difficile tenere a bada gli ormoni.
Perché vogliamo consigliarvela? Sono tanti i motivi, quindi metteremo solo quelli che, secondo noi, sono i più importanti.
La diversità delle varie culture.
In questa serie tv i protagonisti sono tutti diversi tra loro, non solo per caratteri o storie personali, ma anche per origine. Anche se la cultura indiana è per ovvie ragioni in risalto, ogni personaggio è ben rispettato per ciò in cui crede senza mai sfociare nel mieloso, cosa che nel periodo del politicamente corretto non è del tutto scontato e può risultare facilmente stucchevole. Qui, invece, c'è una diversità che è normalità, tanto che persino il migliore amico di Paxton non si rende conto della sua origine giapponese, nonostante conosca il padre e il nonno. Noi possiamo anche ridere in quella scena, ma in realtà cela qualcosa di più profondo: la differenza sta solo negli occhi di guarda. Questo lo testimonia anche la nostra società: i Paesi dove l’integrazione è quasi forzata, sono anche i Paesi con maggior casi di razzismo.
La psicoanalisi.
Non ci stancheremo mai di dire che tutti dovremmo avere i mezzi per poter farci seguire da uno psicologo o uno psichiatra, questa serie dimostra il perché. Devi non riesce a controllare la sua rabbia, tanto che in ogni puntata fa inevitabilmente del male a qualcuno, ma soprattutto a se stessa. All’inizio gioca sempre la carta del “papà morto”, non accorgendosi di come anche le sue amiche soffrano per i loro problemi personali. Con l’aiuto della terapia riesce a esprimersi e a controllare piano piano le sue emozioni e ad ammettere quello che le fa più male: la morte del padre è stato un vero e proprio trauma emotivo. Ovviamente non cambia dal giorno alla notte, ma solo il provarci, la rende migliore.
Il ruolo della donna. Proprio come in Jane the Virgin, i personaggi sono per lo più femminili. Devi vive con la madre e la cugina Kabala, ha due migliori amiche, il padre è morto -ma presente in molti flashback-. Non c’è un migliore amico maschio, e quelli più presenti sono appunto Ben e Paxton. Ma attenzione: non aspettatevi il nazifemminismo, anzi. La donna è descritta come un personaggio intelligente, caparbio, indipendente, ma anche molto superficiale. Quando, infatti, Eleonor e Fabiola consigliano Devi su chi scegliere tra Ben e Paxton, la spingono verso il secondo, perché: “A Princeton troverai centinaia Ben, un figo come Paxton non potrebbe ricapitarti più”. Da donne siamo spesso inorridite quando ci descrivono come l’unico genere al mondo che sceglie per amore, interesse mentale e non guarda ad altro. No, anche noi possiamo decidere di stare con qualcuno solo per estetica o status sociale e questa scelta non rende la donna inferiore a un’altra donna.
Relazioni tossiche.
In questa serie tv si parla anche di ciò. Pensiamo che le relazioni tossiche siano solo violenza fisica o gelosia estrema, ma non è sempre così. Una relazione tossica ha dei campanelli d’allarme iniziali che vede chi è esterno alla coppia. Accorgersi di ciò, per chi vive la relazione, è estremamente difficile, anche se messo al corrente. Sono estremamente pericolosi perché spesso la vittima pensa qualcosa tipo: “Lo fa per proteggermi”, “Vuole tenermi nascosta perché ciò che abbiamo è molto importante”, “Ha ragione quando dice che le mie amiche sono invidiose di noi, mi sta solo facendo aprire gli occhi”. Insomma, spiegare il come è complicato, meglio vedere la serie.
Per avere solo due stagioni all’attivo, c’è molta carne sul fuoco e assolutamente ben controllata. È stata confermata anche la terza stagione, che uscirà probabilmente nell’autunno 2022. Inutile dire che siamo veramente impazienti di vederla!
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