Dato il nostro amore per le biografie dei personaggi storici conosciuti e non, abbiamo deciso di “aprire” una nuova categoria: Personaggi. La inauguriamo con una donna di “casa nostra”: Iolanda di Savoia. Perché? Beh, perché se lei avesse scelto la famiglia all’amore, il trono d’Inghilterra di oggi sarebbe stato anche per metà italiano. Ogni volta che ci ripensiamo, il nostro cuore è un po’ diviso. Sinceramente, da amanti delle famiglie reali europee, non sappiamo cosa avremmo fatto al suo posto; probabilmente questo articolo è una valvola di sfogo per cercare di comprenderlo.
Iolanda (o Jolanda) di Savoia (nome completo Iolanda Margherita Milena Elisabetta Romana Maria) nacque a Roma il 1° giugno 1901. Fu la primogenita del Re Vittorio Emanuele III e della Regina Elena del Montenegro. La sua nascita fu accolta con grande festa, e forse con numerosi sospiri di sollievo, in quanto avvenne dopo ben cinque anni dal matrimonio dei suoi genitori. Per la sua nascita fu fondata -a Saluzzo, in provincia di Cuneo- l’associazione sportiva Unione Ginnico Ricreativa “Iolanda Margherita”. Nel 1904 a Castiglione Marittimo (Catanzaro) la società operaia di mutuo soccorso fu chiamata “Principessa Iolanda Margherita”. Il paese Le Venezie, nel ferrarese, a seguito di una sua visita assieme al padre, cambiò il nome in Jolanda di Savoia, ancora in uso. Nel 1919 Giacomo Puccini le dedicò “Inno a Roma”.
Non si sa se fosse tra le figlie
preferite del re, ma sicuramente era la nipote preferita della Regina Madre
Margherita (sì, “quella della pizza”) che su di lei aveva riposto le sue
più alte aspettative.
La sua educazione, sebbene dovesse avere gli alti livelli degni di una principessa, fu molto semplice. Crescendo Iolanda si appassionò per lo più allo sport, soprattutto al nuoto e all’equitazione. Per il suo carattere dolce, gentile, per la sua innata eleganza e un fisico alto e snello, Iolanda era considerata la più bella principessa d’Europa dei suoi tempi, tanto da essere corteggiata da tutti gli eredi europei, ma soprattutto da David d'Inghilterra, futuro Edoardo VIII, zio di Elisabetta II.
Per i continui viaggi in Inghilterra di Iolanda, si rincorsero subito le voci di un fidanzamento tra Iolanda e David. La Regina Madre Margherita ne fu entusiasta, tanto da spingere i due per un incontro che si sarebbe dovuto tenere proprio a Roma. Purtroppo, però, Iolanda non si presentò (ufficialmente a causa di un malessere) e David tornò da solo a Londra.
La nonna Margherita continuò con le pressioni a sua nipote Iolanda, perché la voleva regina a tutti i costi, ma a lei di David e degli altri possibili eredi ai troni europei, interessava ben poco. A differenza delle sorelle Mafalda e Giovanna, infatti, il suo obiettivo non era quello di diventare regina, né di fare la vita di corte in eterno.
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I quattro figli di Iolanda e Giorgio
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Lei era infatti innamorata di un conte (quindi di rango inferiore a una principessa): Giorgio Carlo Calvi di Bergolo (Atene, 15 marzo 1887-Roma 25 febbraio 1977), ufficiale di cavalleria. Margherita tentò in tutti i modi di ostacolare tale unione, ma invano. Il Re Vittorio Emanuele III, infatti, cedette alla figlia e diede il suo benestare. Così Iolanda e Giorgio si sposarono nella Cappella Paolina (la Cappella dei Santi Pietro e Paolo, al Vaticano), il 9 aprile 1923. Da questa data la regina madre Margherita, profondamente disgustata dalla condotta della nipote, le tolse la parola fino al giorno della sua morte, avvenuta il 4 gennaio 1926.
Comunque Iolanda e Giorgio andarono a vivere a Pinerolo (Torino) ed ebbero cinque figli: Maria Ludovica (24 gennaio 1924), Vittoria Francesca (22 giugno 1927 – marzo 1985), Guja Anna (8 marzo 1930) e Pier Francesco (22 dicembre 1933). Giorgio (1° marzo 1925 - 7 marzo 1925) morì prematuramente, forse per un attacco di polmonite.
A fine Seconda Guerra Mondiale, la famiglia Savoia andò in esilio ad Alessandra d’Egitto dove Iolanda fece da istitutrice a Bob Krieger, divenuto poi un noto fotografo. Alla morte del padre Iolanda tornò a Roma, alla tenuta di Capocotta, all’epoca ancora proprietà Savoia.
Nel 1974 pubblicò “Paesaggi scomparsi”, un libro di ricordi d’infanzia. Morì a Roma il 16 ottobre 1986, ed è sepolta al Cimitero Monumentale di Torino.
Noi ammiriamo il coraggio di Iolanda di essere andata contro la sua famiglia, in particolare contro sua nonna Margherita e di non aver ceduto al fascino di una corona per seguire l’amore vero. Fermo restando che non possiamo mai essere certe che un amore sia “vero” fino al momento della nostra morte, ecco perché reputiamo Iolanda una donna coraggiosa e sicura di sé.
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