venerdì 28 gennaio 2022

#Costume&Società: Siti d'incontri

Tinder, Facebook Dating, Bumble, Hinge, Lovoo, Happn, Badoo, Zoosk, OkCupid, Meetic, o ancora Grindr, Scruff, Hinge, Her e Lex (se vogliamo parlare delle applicazioni esclusivamente dedicate alle persone non cishet - cisgender e eterosessuali - o semplicemente più LGBTQ+ friendly)... sono questi i nomi dei siti d'incontri - che in quest'articolo chiameremo "dating apps" perché "siti d'incontri" fa molto 2014 - più conosciuti nel mondo.
Tutti abbiamo fatto uso di almeno un paio di queste e tutti almeno una volta nella vita le abbiamo cercate e scaricate, che sia stato nel buio della nostra stanza o per puro scherzo con i nostri amici.
"Funziona, se non altro perché c'hai veramente la legge dei grandi numeri a portata de mano. Devi esse veramente un cactus pe non combinà niente su Tinder"
- Daniele Fabbri nel suo spettacolo "Fascisti su Tinder"

La legge dei grandi numeri, ecco qual è la cosa che ci ha sempre colpito; la legge dei grandi numeri che dà la possibilità di notare qualcuno che altrimenti non avremmo mai notato, di poter parlare con qualcuno con cui non avremmo mai parlato se l'avessimo incontrato in una situazione qualsiasi della vita reale e talvolta anche di interessarci a qualcuno che magari se avessimo visto in metro, conosciuto in facoltà o a lavoro non ci sarebbe mai interessato ma anzi, probabilmente avremmo snobbato.
Su queste applicazioni si gioca ad armi pari e non esiste l'essere convenzionalmente attraenti, non esiste l'avere un fisico scultoreo, essere alti un tot o avere un viso perfetto e senza imperfezioni: una volta entrati nella enorme giungla che sono le dating apps, ce n'è per tutti.
Una giungla, letteralmente, o forse faremmo prima a chiamarla una Roulette Russa. In questi luoghi virtuali che noi spesso ci immaginiamo come un gigantesco locale ricolmo di persone e possibilità infinite, infatti, si può incontrare chiunque, letteralmente chiunque: dalla persona apparentemente normale, al pazzo psicopatico che dopo due secondi sa già anche la via di casa tua, da quel personaggio pubblico sposato da tre mesi, alla tua amica delle medie con il fidanzato in cerca di un "terzo".
Sicurezza e precarietà allo stesso tempo, ecco perché queste dating apps piacciono così tanto, ed ecco perché dopo la nascita di "Kiss.com" nel 1994 queste hanno preso nel corso degli anni sempre più piede; nella teoria sono uno strumento divertente, senza impegno e stimolante, ma nella pratica? Nella pratica, c'è un fattore fondamentale da prendere in considerazione.

Il più semplice, il più banale, il più scontato, quello che tira avanti la nave eppure quello che questa nave - siamo sicure - prima o poi la farà affondare o meglio, accartocciare su se stessa: gli esseri umani.
"Il mondo è bello perché è vario", certo, ma le infinite possibilità non fanno mai bene a un essere fondamentalmente insicuro come l'uomo, in costante bisogno di amore e incarnazione del: "gli dai un dito, si prende tutto il braccio"; questi portali diventano molto di più di un semplice mezzo per conoscere gente, divertirsi per una sera e vedere come va, alla fine con il tempo sono diventati solo una scorciatoia.
Vuoi una relazione seria? Sposarti? Nessun problema, tanto con la legge dei grandi numeri qualcuno lo trovi.
Qualcuno, come se per passare la vita con un'altra persona bastasse semplicemente un "qualcuno", eppure, apparentemente, lo è.
È abbastanza una persona a cui abbiamo messo il like (magari da ubriachi alle quattro del mattino e pure per sbaglio), è abbastanza perché magari parlandoci per quel poco che basta scopriamo che ha i nostri stessi interessi, i nostri stessi hobby, si appassiona a quel che diciamo e a come parliamo oppure, banalmente, gli piace il vino piuttosto che la birra, preferisce i gatti ai cani, è dello Scorpione piuttosto che dell'Ariete. Ci autoconvinciamo che tutte queste cose siano veramente importanti per una relazione quando in realtà sappiamo tutti molto bene che non contano assolutamente un bel niente, e ci autoconvinciamo di ciò perché abbiamo il terrore di rimanere da soli, di non trovare qualcuno che ci trovi attraente - fisicamente e non -, abbiamo paura di creare un legame sincero con una persona che ci piaccia sinceramente e di ammettere che davvero, non è importante se a entrambi piacciono i romanzi gialli, tu sei vegano e io no o addirittura se non ti annoi mai quando ti parlo (incredibile ma vero, i rapporti sinceri non si basano nemmeno su quest'ultima cosa).
Siamo fatti di illusioni, crediamo che basti scaricare un'applicazione per risolvere tutti i nostri problemi, siamo ossessionati dall'idea del rischio calcolato e della vita preconfezionata e amiamo follemente l'idea di non prendere mai veramente posizione.

"Te ne sei accorto, sì
Che passi tutto il giorno a disegnare
Quella barchetta ferma in mezzo al mare
E non ti butti mai
Te ne sei accorto o no
Che non c'hai più le palle per rischiare
Di diventare quello che ti pare
E non ci credi più"
- Brunori Sas, "La verità"

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