Proseguiamo con la nostra scoperta di Roma con quello che, a parer nostro, dopo Largo di Torre Argentina e la Piramide Cestia è il monumento che completa la triade dei monumenti e dei luoghi simbolo della Capitale: il Pantheon.
Sì lo sappiamo bene che nell'immaginario comune i simboli di Roma sono tendenzialmente altri - il Colosseo, la Fontana di Trevi, la Basilica di San Pietro (posta sul suolo romano ma appartenente allo Stato del Vaticano) e la Bocca della Verità -, ma crediamo che ogni romano a un certo punto riconosca determinati monumenti, parchi, vicoletti, chiese, salite e scalinate come suoi.
Anche se in realtà sarebbe più corretto dire che è Roma a scegliere qualcuno, sicuramente non è il contrario.
"Dimme er Pantheon, no 'a Rotonda"
Diciamo a Roma quando, parlando, qualcuno gira intorno a qualcosa e non arriva mai al punto, ma perché è usanza dire così?
Il Pantheon (Pantheum in latino, Pántheon [hierón] in greco) è situato nel rione Pigna, precisamente a Piazza della Rotonda, a pochi passi da Piazza Navona, Campo de' Fiori, l'Altare della Patria, Via del Corso, Via dei Fori Imperiali, la Fontana di Trevi e il Palazzo del Quirinale; in pieno centro storico, insomma.
Fu costruito nel 27 a.C. da Lucio Cocceio Aucto sotto commissione dell'architetto genero dell'Imperatore Augusto, Marco Vipsanio Agrippa, che decise di dedicarlo alle sette divinità planetarie (Sole, Luna, Venere, Saturno, Giove, Mercurio e Marte), il nome significa infatti "tempio di tutti gli dèi".
Il primo Tempio, chiamato appunto "Pantheon di Agrippa" sorgeva nel Campo Marzio, tra i Saepta Iulia, la Basilica di Nettuno, le Terme di Nerone e il Tempio di Matilda, e la sua struttura originaria era quella di un tempio quasi rettangolare, di stile greco. Al suo esterno vi erano poste due statue: una dello stesso Agrippa e una dell'Imperatore Gaio Giulio Cesare Augusto o, molto più semplicemente, Ottaviano, mentre al suo interno vi era posta una statua del Divo Giulio, più comunemente conosciuto come Gaio Giulio Cesare, mentre le decorazioni furono affidate allo scultore greco Diogenes di Atene, che costruì delle cariatidi probabilmente poste all'interno del pronao del Tempio.
Purtroppo Pantheon di Agrippa fu distrutto da un incendio nell'80 d.C., restaurato dall'Imperatore Domiziano e distrutto nuovamente sotto il regno dell'Imperatore Traiano.
Fu ricostruito nuovamente nel 123-125 d.C. dall'architetto Apollodoro di Damasco sotto commissione dell'Imperatore Adriano; questa versione del Pantheon, chiamata appunto "Pantheon di Adriano" o "Pantheon adrianeo", è la versione che tutti conosciamo e che ancora oggi possiamo visitare.
L’ingresso è costruito con la tipica struttura di tutti i templi: squadrata.
Su questo ingresso, che è decisamente la prima cosa che salta all’occhio, sono state costruite (probabilmente sul modello del Pantheon “originale”) sedici colonne di granito alte tredici metri, mentre il pronao è costituito da otto colonne sul fronte e quattro colonne poste su ambo i lati e infine, il fregio riporta l’iscrizione del precedente tempio distrutto, e recita: “M•AGRIPPA•L•F•COS•TERTIVM•FECIT” ovvero “Marcus Agrippa, Lucii filius, consul tertium fecit” (“Lo costruì Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta”).
Quello che potremmo considerare “il pezzo forte” del Pantheon adrianeo – che poi è anche quello che rende questo edificio così riconoscibile agli occhi del mondo – è la cupola (la più grande del mondo), costruita in calcestruzzo, dal diametro di quarantatré metri e quarantaquattro centimetri e dal peso di più di cinquemila tonnellate mentre l’oculo - che fa luce all’interno della costruzione - ha un diametro otto metri e novantadue centimetri.
La cupola è decorata dall’interno da cinque ordini di ventotto cassettoni, posti in ordine decrescente dal basso verso l’alto e si avvicinano all’oculo. Quest’ultimo è circondato da una cornice di tegoloni di bronzo, e se in molti pensano che quando piova l’acqua non entri, non è così; in realtà semplicemente le gocce d’acqua vengono distrutte grazie alle correnti d’aria ascensionali, che danno l’illusione che non cada la pioggia, mentre all’interno sono presenti fori centrali e laterali per lo scolo dell'acqua e il pavimento è costruito con forma leggermente convessa.
Il Pantheon sopravvisse alle distruzioni avvenute durante il Medioevo di tutto quel che era pagano; l'edificio era stato donato nel 608 a papa Bonifacio IV, che nel 609 trasformò questo Tempio in una Chiesa e la rinominò "Sancta Maria ad Martyres". Successivamente (dopo l'anno 1000), la chiesa prese il nome di "Santa Maria Rotunda", il cui nome ispirò poi l'omonima piazza in cui è ubicato questo monumento unico al mondo.
Al suo interno, inoltre, vi sono le tombe di numerosi personaggi e volti storici, tra cui Raffaello Sanzio, la Regina Margherita di Savoia, il Re Umberto I di Savoia e il Re Vittorio Emanuele II di Savoia.
Non dobbiamo dire molto altro del Pantheon: dire che ogni volta passarci davanti è un'emozione unica è riduttivo e dire che si rimane meravigliati e senza parole una volta entrati è ancora più riduttivo.
Dire che è un edificio rimasto completamente intatto nel corso dei secoli è abbastanza per far capire il perché della meraviglia?
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