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mercoledì 11 dicembre 2024

#TheBeatles: She's a Woman. Mistero e R&B in un classico dei Beatles

Pubblicato nel Lato B del singolo 45 giri su cui Lato A vi era “I Feel Fine”, “She’s a Woman” (1964) è sicuramente figlia dei suoi tempi.

Brano scritto da Paul McCartney, è stato composto insieme a John Lennon, a cui – ovviamente – è aggiunto il suo nome negli accrediti.

A una prima impressione il testo della canzone può sembrare quanto di più sessista ci possa essere, e in effetti se andiamo a vedere l’anno in cui è stata scritta e composta potremmo anche darvi ragione.
Ma avete presente il brano “Maria” degli Articolo 31? Ecco, esatto…

mercoledì 27 novembre 2024

#TheBeatles: Dear Prudence

Oggi parliamo di uno dei miei brani preferiti dei Beatles, contenuto nel White Album (1968): Dear Prudence.


Accreditato Lennon/McCartney, ma scritto interamente da John, è – secondo il mio modesto parere – il brano più profondo e dolce che sia uscito dalla sua mente; forse perché scritto durante il ritiro spirituale in India, forse perché dedicato a una grande amica del gruppo, per me dovrebbe avere un posto speciale nel cuore di tutti noi.

mercoledì 13 novembre 2024

#TheBeatles: Come Together

Amo analizzare i testi di John Lennon perché così come lui amo giocare con le parole, scrivendo frasi in apparenza senza senso quando in realtà voglio parlare di qualcosa di importante che non tutti possono comprendere sul momento.


Non dirò a cosa, secondo me, si riferisce con il testo di “Come Together”, anche se la traduzione che ho provato a fare dai versi volutamente criptici di John può senz’altro indicare il mio punto di vista. Allo stesso tempo, però, non dovrebbero mancare di rispetto ai tanti altri significati che ognuno può e vuole trovare.

L’album Abbey Road (1969) si apre proprio con questo brano che, come al solito, porta la firma Lennon/McCartney anche se è una composizione solo del primo.

Attenzione: se la traduzione può sembrare senza senso, è perché i versi stessi sono formati da frasi sconnesse tra di loro.

mercoledì 16 ottobre 2024

#TheBeatles: Please Please Me

Anche se “Please Please Me” non è di certo all’altezza dei successivi brani firmati da John Lennon – o per rimanere in tema Beatles da Lennon/McCartney – è nella mia top 10 delle migliori canzoni dei Beatles.
Contenuta nell’omonimo album uscito nella primavera del 1963, insieme a “Love me do” è il brano che conferma i Beatles non più come fenomeno del momento, ma come complesso che sa come fare musica, sa come tenere il ritmo sul palco ma soprattutto come parlare ai giovani e far perdere loro la testa…

Per la prima volta gli adolescenti hanno potuto confrontarsi con artisti che parlavano proprio a loro e che non avevano paura di dire: “Hey, sapete? I giovani, adolescenti o non sposati fanno sesso, e noi ve lo cantiamo pure”.
Che la beatlemania con conseguente rivoluzione sessuale e giovanile degli anni Sessanta abbia inizio!

mercoledì 2 ottobre 2024

#TheBeatles: Cry Baby Cry

Credo che “Cry Baby Cry” sia una delle canzoni più dark e inquietanti dei Beatles. Pubblicata nel White Album (1968), è frutto della mente di John Lennon anche se, come al solito, la firma riporta anche Paul McCartney.
In effetti l’ultima strofa è sono alcuni versi di un brano mai completato e che sentiva il bisogno di trovare la luce di quest’ultimo, dopo la narrazione quasi onirica di Lennon, però, il brano intero diventa ancora più inquietante, come se cadessimo nota dopo nota sempre più nella tana del Bianconiglio.

martedì 24 settembre 2024

#Personaggi: Linda Eastman

Continuiamo a parlare delle donne dei Beatles, coloro che hanno ispirato le più grandi canzoni della musica internazionale.

In occasione di quello che sarebbe stato il suo ottantatreesimo compleanno, parliamo di Linda Eastman, prima e assolutamente storica moglie di Paul McCartney.

mercoledì 18 settembre 2024

#TheBeatles: Back in the U.S.S.R.

Se pensate che solo John Lennon abbia saputo fare canzoni politiche e polemiche… beh, forse è perché non avete mai ascoltato attentamente quelle di Paul McCartney.     
Un grande esempio è proprio “Back in the U.S.S.R.”, accreditato alla coppia ma in realtà scritta e composta solo dal secondo.

Il brano è contenuto nel White Album (1968) e, ovviamente, fu censurato in Unione Sovietica.

Prima di procedere con la lettura del testo, e con l’ascolto, immaginiamoci in piena Guerra Fredda e capiamo, quindi, la grandezza dei Beatles nel raccontare con sincera ironia i reali problemi del mondo.

Piccolo appunto polemico: quanto siamo tornati indietro, se pensiamo che nel 2024 al Festival di Sanremo Ghali presenta “Casa Mia”, brano che viene pesantemente criticato solo per i versi: “Ma, come fate a dire che qui è tutto normale/Per tracciare un confine/Con linee immaginarie bombardate un ospedale”? 

martedì 10 settembre 2024

#Personaggi: Cynthia Powell

Continuiamo a parlare delle donne dei Beatles, coloro che hanno ispirato le più grandi canzoni della musica internazionale.


In occasione di quello che sarebbe stato il suo ottantacinquesimo compleanno, parliamo di Cynthia Powell, prima moglie di John Lennon.

mercoledì 4 settembre 2024

#TheBeatles: Michelle

Michelle” è ancora oggi uno dei brani più iconici dei Beatles.
Pubblicato nel 1965 nell’album “Rubber Soul”, è una canzone dolcissima, con versi in francese – che abbiamo deciso di non tradurre proprio per rimanere in linea con la canzone – che testimoniano come la musicalità fosse lontana dal rock anni ’60, per questo unica.


Probabilmente, chi l’ha sentita la prima volta all’epoca, ha dovuto accertarsi fosse proprio dei Beatles. I crediti parlano chiaro: Lennon/McCartney, anche se è stato il secondo a scriverla e comporla.

mercoledì 21 agosto 2024

#TheBeatles: Getting Better

L’album dei Beatles Sgt. Pepper’s (1967) ha sfornato capolavori, oggi parliamo di “Getting Better”.

Solitamente ogni brano beatlesiano composto da John o Paul, ha i crediti Lennon/McCartney, ma questa volta è più che vera perché “Getting Better” è un meraviglioso mix tra le due personalità così distanti, eppure così vicine. Lennon l’oscurità, la notte, un carattere chiuso, difficile, che non si sottrae agli impulsi più bassi; McCartney il solare, positivo, allegro, spensierato, che affronta ogni problema con leggerezza.

Almeno questo è ciò che pensavamo tutti noi fan fino al rilascio del docufilm “Get Back”, perché nella realtà i due avevano un costante bisogno l’uno dell’altro per poter andare avanti e spesso, nei periodi di stress, l’oscurità di Paul veniva dipanata dalla luce di John.

mercoledì 7 agosto 2024

#TheBeatles: I'm So Tired

Oggi parliamo di “I’m So Tired”, canzone che penso sia linea guida di qualsiasi persona nata sotto il segno dei Pesci (come me) o del Cancro (dove ho la Luna, quindi è decisamente il mio mood).


Il brano viene rilasciato nell’album del 1968, il famoso “White Album”. Anche se, come sempre, è accreditata a Lennon/McCarntey, in realtà il testo è totalmente di John, che la compose assieme a Paul durante il ritiro di meditazione trascendentale in India.

lunedì 5 agosto 2024

#Personaggi: Maureen Cox

È da tempo che ho in mente l’idea di scrivere della vita delle donne dei Beatles, perché dopotutto hanno ispirato le più grandi canzoni della musica internazionale.


Quindi eccomi qui a parlare di Maureen Cox, prima moglie di Ringo Starr, che proprio ieri avrebbe festeggiato il suo settantottesimo compleanno

mercoledì 24 luglio 2024

#TheBeatles: With A Little Help From My Friends

Immagine presa da Pinterest
Tra le milleepiù ragioni per cui reputo Sgt. Pepper’s il miglior album di sempre rientra “With A Little Help From My Friends”, canzone che John Lennon e Paul McCartney hanno cucito addosso a Ringo.

Il batterista, che ha sempre avuto almeno una traccia da cantare, ora aveva una canzone nelle sue tonalità, fatta su misura per lui, non senza qualche presa in giro che, comunque, allo stesso gli andava bene.

Sappiamo che lo stile concettuale dell’album, uscito nel 1967, doveva essere quello di uno spettacolo dal vivo di una band formata dagli alter ego dei quattro e a Ringo toccò il ruolo di Billy Shears, nome che i veri fan dei Beatles – o i veri complottisti – conoscono molto bene.
In quel periodo, infatti, girava la voce che il vero Paul McCartney fosse morto e al suo posto ci fosse un sosia, Billy Shears, appunto.

Che dire? Quando il genio va oltre la musica e sfrutta anche il marketing…

mercoledì 10 luglio 2024

#TheBeatles: The Ballad of John and Yoko

The Ballad of John and Yoko”, così come “The Fool on the Hill”, rientra tra le canzoni dei Beatles che ascolto di meno sia perché non voglio che diventi superficiale, sia perché, in questo caso, mi torna fortissima la mancanza di una figura come John Lennon nel panorama mondiale.


È comparsa solo come singolo, pubblicato il 30 maggio 1969 assieme alla canzone di George HarrisonOld Brown Shoe”, come lato B, anche se verrà poi inclusa nella raccolta “Hey Jude” dell’anno successivo.

mercoledì 26 giugno 2024

#TheBeatles: I should have known better

Immagine presa da Pinterest
Quando ai Beatles fu proposto di fare il primo film, dovettero mettersi sotto a scrivere delle canzoni a favor di trama, ed è così che John Lennon scrisse e compose “I Should Have Known Better”, che venne rilasciata all’interno del film “A Hard Day’s Night” il 10 luglio 1964.


L’omonimo disco venne pubblicato il 13 luglio dello stesso anno, ma il brano è presente solo nella versione statunitense, con l’aggiunta della versione per orchestra, diretta da George Martin: “A Hard Day’s Night Original Motion Picture Soundtrack”.

mercoledì 12 giugno 2024

#TheBeatles: Good Morning Good Morning

Nel 1967 i Beatles se ne escono con l’album capolavoro Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, con brani iconici e altri più dimenticati, come quello che andremo ad analizzare oggi: “Good Morning Good Morning”.


Scritto completamente da John Lennon – con ispirazione avvenuta guardando uno spot dei corn flakes della Kellogg – ha comunque i crediti Lennon-McCartney.

P.s. ho scritto questo articolo prima che i social si caricassero di video sulla relazione tra John, Cynthia e Yoko. Questo post scriptum è necessario non tanto perché non ho voglia di modificare l
’articolo, ma perché credo che un po’ tutti noi dovremmo imparare a giudicare di meno e ascoltare di più. Come dico sempre, poi, la figura di John Lennon è troppo complessa per poter essere definitva in video o post da due minuti.

mercoledì 29 maggio 2024

#TheBeatles: I Want You (She's So Heavy)

Immagine presa da Pinterest
Il brano di oggi è tra gli iconici dei Beatles – anche se effettivamente tutti possono essere considerati iconici – “I want you (She’s So heavy)” è stato pubblicato nel 1969 nell’album “Abbey Road” e anche se è stata scritta solo da John Lennon, al solito, gli accrediti sono Lennon-McCartney.


Oltre all’estrema importanza del brano dal punto di vista della cultura pop, ci ritroviamo alle prese con una canzone dalla durata di quasi otto minuti, anche se il testo è un ripetersi degli stessi versi. Certo questo suscita la domanda: perché, allora, è così importante? Proviamo a vederlo.

mercoledì 15 maggio 2024

#TheBeatles: Piggies

Immagine creata con l'IA
Il White Album (1968) è pieno di brani leggendari e iconici, molti rimasti nella storia, come “Back in the U.S.S.R.”, “Ob-La-Di Ob-La-Da”, “Blackbird” o “Julia”, altri meno conosciuti anche se di qualità ugualmente alta, come il caso di “Piggies”, scritto da George Harrison.


Il Beatle definito più silenzioso dei quattro era in realtà il meno capito, proprio perché i suoi testi sembrano banali e superficiali ma solo perché non si ha la voglia di esplorare il loro interno, come succede per “Something” o “Here Comes the Sun”, dove tutti le cantano con leggerezza, senza concentrarsi sul vero significato.

Personalmente ho sempre trovato “Piggies” geniale e ho sempre riso tanto ascoltandola perché George ha messo in musica ciò che un altro George (Orwell) ha scritto nel 1945 nella sua “La fattoria degli animali” e cioè la condizione dell’uomo in questa grande gabbia che è la società.

Se Orwell, però, con la fattoria dà più l’idea di libertà, Harrison non ci lascia scuse: viviamo in un porcile e ci crogioliamo nello sporco che creiamo. 

mercoledì 1 maggio 2024

#The Beatles: Happiness is a warm gun

Immagine presa da Pinterest
La facciamo la battuta di black humour? Iniziamo proprio alla grande questo articolo? Ma sì, dai. Chissà se John Lennon, quando ha scritto “Happiness is a warm gun” aveva un sentore che in un qualche modo questo brano avrebbe avuto a che fare con la sua morte.

Squallide burle a parte, “Happines is a warm gun” è uscita nel 1968 per l’album “The Beatles”, meglio conosciuto come: “The White Album”.
Anche se è una canzone scritta da John Lennon, alla sua firma si aggiunge quella di Paul McCartney.

Possiamo considerarla come la prima canzone antiguerra di John, che poi darà la luce la più iconica e meno ironica “Imagine”. C’è da dire che, come sempre quando si tratta della penna di John, una frase non ha un unico significato, ecco perché la traduzione sarà piuttosto difficoltosa.

mercoledì 17 aprile 2024

#TheBeatles: I saw her standing there

Prima c’era il silenzio, poi è arrivato il 1963”. Partono le prime note di “I saw her standing there” ed è così che i Riding Sixties hanno dato il via al loro concerto, il 22 marzo come quinta tappa del festival romano “Come un’armonia”.


Da beatlemaniaci quali siamo, troviamo spesso scontato come i Beatles abbiano rivoluzionato la cultura pop partendo proprio dalla musica. forse non ce ne rendiamo effettivamente conto, un po’ come non stiamo troppo a riflettere sul sole e sul fatto che il suo esistere dia vita a tutti noi.

La canzone di cui parliamo oggi, “I saw her standing there”, appunto, è la spartiacqua della civiltà prima e dopo i Beatles. È uscita nel 1963, come primo brano per il loro album di esordio “Please Please Me”, ma in realtà è stata scritta molto prima, da un adolescente Paul McCartney che poi l’ha presentata a un altrettanto adolescente John Lennon per lavorarla insieme. È questo a essere incredibile: erano solo adolescenti.

Per chi ama le fan fiction: qui trovate un extra di Penny Lane, proprio su questo brano.