Eccoci al secondo appuntamento con l’etichetta The Beatles. Sì, perché lasciare questi articoli in musica è un po’ sminuire tutto ciò che il quartetto di Liverpool ha fatto per la musica internazionale. Così abbiamo deciso di racchiuderli in un’etichetta totalmente dedicata a loro, perché John, Paul, George e Ringo vanno oltre a tutto quanto.
In precedenza vi abbiamo parlato del loro primo album, Please Please me, uscito il 22 marzo 1963 e rimasto nelle classifiche inglesi e internazionali per settanta settimane consecutive. Oggi parliamo del loro secondo album: With the Beatles.
In precedenza vi abbiamo parlato del loro primo album, Please Please me, uscito il 22 marzo 1963 e rimasto nelle classifiche inglesi e internazionali per settanta settimane consecutive. Oggi parliamo del loro secondo album: With the Beatles.
Se pensate che sia stato facile far uscire il secondo album dopo il grande successo del primo, vi sbagliate di grosso. La tensione era ancora di più alle stelle, perché replicare quei risultati non era di sicuro scontato. Vi raccontiamo la pressione che avevano: Please Please me in soli quattro giorni aveva venduto duecentocinquantamila copie. Possono sembrare numeri normali, al giorno d’oggi, ma sappiate che solo nel settembre 1965 arrivò al milione di copie vendute, e superò un altro record: primo album inglese a raggiungere quella cifra. Insomma, per capire l'effettivo senso dei numeri, bisogna rimanere con la mente di inizio anni Sessanta.
“Se c’è ancora qualcuno che odia i Beatles in Gran Bretagna, dubito rimarrà indifferente all’ascolto di With the Beatles. È un capolavoro! Se non rimarrà in cima alla classifica ‘NME’ degli LP per almeno otto settimane andrò in giro per Lime Street, a Liverpool, con addosso la scritta: ‘I hate the Beatles’”
-Alan Smith, “NME”
With the Beatles esce otto mesi dopo, il 22 novembre 1963 e si nota subito che, per qualità dei testi e del suono, supera il precedente. Contiene All My Loving (firmata McLennon), una delle canzoni dei Beatles che è iconica anche adesso, basta pensare che l’abbiamo cantata in cover con la pubblicità della Kinder -che piace a grandi e piccini-. Inizia così una sana competizione tra John e Paul che sforneranno nel corso della loro carriera brani sempre più iconici.
Ma inizia anche a esserci la scrittura di George Harrison, con Don’t Bother Me, che lo porterà -seppur più timidamente- ad aprirsi passo dopo passo, fino a concepire, scrivere e musicare quella che Frank Sinatra definirà “La più bella canzone d’amore che sia mai stata scritta”: Something. Della serie: “Da qualche parte bisogna pur iniziare”. Ovviamente noi siamo più che d’accordo con Sinatra, ma stiamo ancora nel 1963, ce ne sono di cose da dire prima di Something.
“Lennon e McCartney sono i migliori compositori inglesi del 1963… si ha quasi l’impressione che pensino contemporaneamente l’armonia e la melodia.”
-William Mann, “The Times”
I brani originali firmati McLennon sono: It Won’t Be Long, All I’ve Got To Do, All My Loving, Little Child, Hold me tight, I Wanna Be Your man e Not A Second Time. Don’t Bother Me, come detto prima, porta la firma di George Harrison.
“Le cover registrate per With the Beatles sono state scelte tra la musica che amavamo. Basta guardare le collezioni di dischi di ciascuno di noi, per capire che ascoltavamo tutti la stessa roba: Miracles, Barret Strong e simili. Sicuramente i gusti simili hanno contribuito a unirci come musicisti e come gruppo.”
-Ringo Starr
Gli altri sono delle cover: Till There Was You (Wilson), Please Mister Postman (Dobbins/Garret/Gorman/Holland/Baterman), Roll Over Beethoven (Berry), You Really Got A Hold On Me (Robinson), Devil In Her Heart (Drapkin) e Money (That’s What I Want) (Bradford/Gordy).
“Il secondo album era un po’ meglio del primo, perché gli abbiamo dedicato più tempo e c’erano più pezzi originali. […] È stata la prima volta in cui abbiamo pensato: dai, facciamo arte!”
-George Harrison
L’album è stato registrato con molta più calma rispetto al primo. La prima registrazione è del 18 luglio 1963, per poi essere ripresa a settembre, tra una tappa del concerto e l’altra. I Beatles hanno infatti suonato a Blackpool, Channel Island, Llandudno, Torquay, Worcester, Croydon e al Royal Albert Hall di Londra. Fino ad arrivare al 3 agosto 1963, data storica: il loro ultimo concerto al Cavern di Liverpool, locale da dove tutto era iniziato. Comunque il 23 ottobre 1963 l’album è completato, ovviamente il tutto sotto la supervisione di George Martin e del fonico Norman Smith.
“Dovevamo adattarci al formato della copertina, così invece di metterli tutti in fila, ho spostato Ringo nell’angolo in basso a destra… dato che oltre a essere stato l’ultimo a unirsi al gruppo era anche il più basso.”
-Robert Freeman
La scelta della copertina dell’album è di Brian Epstein, manager della band. Brian era affascinato dal lavoro che l’artista britannico Robert Freeman aveva fatto con i musicisti jazz John Coltrane e Dizzy Gillespie. Freeman accetta di buon grado il lavoro e durante durante una sosta a Llandudno, incontra i quattro al Palace Court Hotel di Bournemouth. Scatta l’iconica immagine in bianco e nero, copertina dell’album. Per questo lavoro venne pagato solo 75£.
Il secondo album, comunque, vende trecentomila copie ancora prima di arrivare nei negozi di dischi, superando nelle classifiche inglesi Please Please me nel dicembre del 1963. L'album rimane al primo posto della classifica inglese per ventuno settimane, e nei primi tre posti successivi per altre cinquantatré settimane. Raggiunge la prima posizione anche in Germania, mentre in Francia rimane alla quinta.
“Bene, eccolo qui l’LP di cui tutti parlano. O meglio, l’LP che ha superato le 250.000 copie vendute tre settimane prima della sua uscita. Ed è anche un bell’album.”
-Richard Attenborough, “Record Mail”, rivista della Emi
Nell’arco di questo periodo supera il mezzo milione di copie vendute, comparendo nella Uk Singles Chart. È anche il momento in cui inizia la “battaglia” contro il Rolling Stones. Mettiamo battaglia tra virgolette perché in realtà non c’è mai stata storia, ma è carino pensare che i Beatles abbiano avuto effettivamente dei rivali.
Nonostante il grandissimo valore di questo album, per noi di 4Muses non rientra tra i più belli da loro pubblicati, il che la dice lunga su quelli che arriveranno. Ovviamente tra i nostri brani del cuore troviamo All my loving e Hold me Tight, così come in playlist non mancano mai It won’t be long, All I’ve got to do, Roll over Beethoven e I wanna be your man.
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