martedì 12 luglio 2022

#Libri: Legendborn

Chi sta scrivendo questo articolo è sempre stata affascinata dal mondo fantasy, da storie che hanno quel tocco di mistero che si fonde con la magia. Come se ci conoscesse, la Fazi Editore ci ha dato la possibilità di leggere in anteprima il romanzo che esce oggi: “Legendborn” di Tracy Deonn. Per l’autrice si tratta di un vero e proprio debutto nel mondo della narrativa, un esordio col botto potremmo dire. Vediamo insieme di cosa parla questo romanzo.

Bree Matthews ha sedici anni e ha sempre sognato di frequentare l’università insieme alla sua migliore amica, Alice. Grazie ai suoi ottimi voti, riesce ad accedere a un programma per i liceali presso l’Università della Carolina del Nord. Malgrado la felicità del momento, quella fuga verso il college le serve per mettere distanza tra lei e il trauma della madre, morta in un misterioso incidente appena dopo aver discusso con la figlia. La prima sera al campus, però, viene a conoscenza di strani eventi che circondano alcuni allievi e docenti. E in quel momento in lei alcuni ricordi prendono forma.

lunedì 11 luglio 2022

#Eventi: Affacciati alla finestra

Quando abbiamo aperto la sezione “Storie Romane”, il nostro obiettivo era quello di parlare di quello che non tutti conoscono sulla città eterna. Nel farlo, non ci siamo limitate a parlare di luoghi centrali, ma vi abbiamo raccontato di quartieri anche più di periferia, come il Corviale e Primavalle. Anche la Regione Lazio sta puntato ormai da tempo alla riqualifica delle zone distanti dal centro e, insieme all’associazione culturale “Glicine”, per il terzo anno consecutivo dà il via all’evento “Affacciati alla finestra”. Si tratta di una iniziativa di comicità che si svolgerà tra l’11 e il 28 luglio sempre alle ore 21 nei complessi dell’Ater dei seguenti quartieri: Torpignattara, Val Melaina, Pietralata, Villa Gordiali, Garbatella, Lamaro, Torre Gaia, La Rustica, Tor Bella Monaca, Laurentino, Trullo, Tiburtino III, e per la prima volta anche al di fuori di Roma: Civitavecchia e Tivoli.

#Marvel: Ms. Marvel 1x5

Ci stiamo avvicinando alla fine di questa serie Marvel, infatti quest’ultimo episodio ha ridotto drasticamente la sua durata. È particolare il modo con cui la serialità stia iniziando a gestire la durata delle puntate e quanta poca importanza si stia dando alla loro continuità tempistica. In un certo senso è come se la durata di un episodio si slegasse alla media delle altre, facendo sì che il montaggio diventi servizio narrativo della singola puntata. Se, dunque, una puntata deve raccontare solo quei dati eventi durerà trentacinque minuti, alternativamente il tempo si piega e dispiega a seconda della qualità di fatti da dover narrare.

sabato 9 luglio 2022

#Arte: La banana di Cattelan

Quando scriviamo un articolo nella sezione “Arte” amiamo spaziare nel tempo: magari nell’articolo prima parliamo di un quadro del Quattrocento, in quello dopo facciamo un balzo di cinquecento anni. Questo perché ci piace parlare e parlarvi di ciò che cattura il nostro interesse, indipendentemente dalla corrente storica d’appartenenza. Qualche tempo fa avevamo parlato di “Merda d’Artista” di Piero Manzoni come forte opera provocatoria, oggi ve ne proponiamo un’altra che di sicuro non sarà passata inosservata al popolo del web: stiamo parlando di “Comedian” (La banana) di Maurizio Cattelan.

#Pensieri: La chiamo ansia

Stringe la bocca dello stomaco.

Il più delle volte.

Ma in realtà questa è una sensazione nuova, perché fino a poco tempo fa non faceva altro che inglobare e inglobare tutto quello che riuscivo a trovare nel frigo o nella dispensa. Specialmente se al fresco ci stava qualche salume, quale pacco di wurstel, qualcosa da consumare rapidamente e magari silenziosamente.

La chiamo ansia, perché altri volti non sono mai stata in grado di dargliene. È una sensazione, come mille altre, ma è improvvisa e più subdola. Arriva quando meno te l’aspetti, perché sta lì e… in un certo senso è come se aspettasse e sapessi quando emergere.

Muta nel corso del tempo. Cambia pelle esattamente come lo fai tu. Forse, addirittura, cresce insieme a te. E non per dimensioni, cresce e basta perché ti accompagna e ti tiene la mano. Ti osserva, ti sorride, ti guarda negli occhi più spesso di quanto tu riesca a fare con il tuo stesso riflesso. Eppure è lì. Lo sai. La vedi.

venerdì 8 luglio 2022

#Metafisica: Nowhere man

Ci sono canzoni più esplicite e altre che fanno sorgere il loro significato più profondo dopo vari ascolti, come nel caso di “Nowhere man” dei Beatles.
Il brano è contenuto nell’album “Rubber Soul”, uscito nel 1965 ed è così profondamente legata al suo autore John Lennon (anche se ovviamente accreditata Lennon/McCartney, perché come diciamo sempre non credevano nella divisione dei beni) da essere presa come spunto per il titolo del film “Nowhere Boy”, dedicato all’adolescenza di John stesso.
Come accaduto per “I’m The Warlus”, i versi possono sembrare privi di senso ma bastano poche nozioni di meditazione e spiritualità per rendere il tutto molto più semplice.
Attenzione: tradurre letteralmente “Nowhere man” è molto difficile, noi abbiamo optato per: “l’uomo senza luogo”.
Come sempre quando stiamo nella categoria Metafisica non vi parleremo dei significati che Lennon stesso o i fan più ossessivi hanno dato alla canzone. Vi parleremo solo ed esclusivamente di quelli più nascosti, probabilmente solo nostri personali. 

#Cinema&SerieTv: The Good Doctor

I medical drama hanno più o meno tutte le stesse caratteristiche: il lato emotivo dei pazienti che spinge alla riflessioni e le relazioni interpersonali tra i medici per dare quella nota romantica alla narrazione. Succede in Scrubs, in Grey’s Anatomy e non poteva mancare nella serie “The Good Doctor”. Disponibile su Netflix, non apporta nulla di nuovo nel panorama della serialità, però un dettaglio ha catturato il nostro interesse: il concetto di disabilità. È una serie nata da David Shore ed è basata sulla serie tv sud Coreana Good Doctor. In questo articolo parliamo di ciò che accade, nel complesso, nella prima stagione.

Nella serie seguiamo il percorso dello specializzando Shawn Murphy (Freddie Highmore), un giovane ragazzo autistico che sta lavorando come apprendista chirurgo al San Jose, St. Bonaventure Hospital. All’interno dell’ospedale, il futuro chirurgo darà prova della sua intuitività e la sua attenzione ai dettagli il più delle volte gli permetteranno di salvare delle vite. Fin qui nulla di diverso, ma già dalle prime puntate emerge il punto focale del medical drama: sarà un buon chirurgo? I colleghi sin da subito manifestano ostilità nei suoi confronti, per lo più i suoi superiori, non ritenendolo in grado di poter gestire un lavoro così delicato. Lo bistrattano in tutti i modi, fino a quando non si rendono conto di essere animati per lo più da pregiudizi: Shawn è bravo come tutti gli altri. Le sue diagnosi non sono sempre perfette, ma le sue intuizioni spesso aiutano il resto dello staff nel loro lavoro. Superate le prime avversioni tra i colleghi, emerge un altro nodo da sciogliere: il rapporto con i pazienti.