venerdì 8 luglio 2022

#Metafisica: Nowhere man

Ci sono canzoni più esplicite e altre che fanno sorgere il loro significato più profondo dopo vari ascolti, come nel caso di “Nowhere man” dei Beatles.
Il brano è contenuto nell’album “Rubber Soul”, uscito nel 1965 ed è così profondamente legata al suo autore John Lennon (anche se ovviamente accreditata Lennon/McCartney, perché come diciamo sempre non credevano nella divisione dei beni) da essere presa come spunto per il titolo del film “Nowhere Boy”, dedicato all’adolescenza di John stesso.
Come accaduto per “I’m The Warlus”, i versi possono sembrare privi di senso ma bastano poche nozioni di meditazione e spiritualità per rendere il tutto molto più semplice.
Attenzione: tradurre letteralmente “Nowhere man” è molto difficile, noi abbiamo optato per: “l’uomo senza luogo”.
Come sempre quando stiamo nella categoria Metafisica non vi parleremo dei significati che Lennon stesso o i fan più ossessivi hanno dato alla canzone. Vi parleremo solo ed esclusivamente di quelli più nascosti, probabilmente solo nostri personali. 

#Cinema&SerieTv: The Good Doctor

I medical drama hanno più o meno tutte le stesse caratteristiche: il lato emotivo dei pazienti che spinge alla riflessioni e le relazioni interpersonali tra i medici per dare quella nota romantica alla narrazione. Succede in Scrubs, in Grey’s Anatomy e non poteva mancare nella serie “The Good Doctor”. Disponibile su Netflix, non apporta nulla di nuovo nel panorama della serialità, però un dettaglio ha catturato il nostro interesse: il concetto di disabilità. È una serie nata da David Shore ed è basata sulla serie tv sud Coreana Good Doctor. In questo articolo parliamo di ciò che accade, nel complesso, nella prima stagione.

Nella serie seguiamo il percorso dello specializzando Shawn Murphy (Freddie Highmore), un giovane ragazzo autistico che sta lavorando come apprendista chirurgo al San Jose, St. Bonaventure Hospital. All’interno dell’ospedale, il futuro chirurgo darà prova della sua intuitività e la sua attenzione ai dettagli il più delle volte gli permetteranno di salvare delle vite. Fin qui nulla di diverso, ma già dalle prime puntate emerge il punto focale del medical drama: sarà un buon chirurgo? I colleghi sin da subito manifestano ostilità nei suoi confronti, per lo più i suoi superiori, non ritenendolo in grado di poter gestire un lavoro così delicato. Lo bistrattano in tutti i modi, fino a quando non si rendono conto di essere animati per lo più da pregiudizi: Shawn è bravo come tutti gli altri. Le sue diagnosi non sono sempre perfette, ma le sue intuizioni spesso aiutano il resto dello staff nel loro lavoro. Superate le prime avversioni tra i colleghi, emerge un altro nodo da sciogliere: il rapporto con i pazienti.

giovedì 7 luglio 2022

#Personaggi: Ringo Starr


In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr” canta Riccardo Zanotti, frontman dei Pinguini Tattici Nucleari nel brano “Ringo Starr”.

Sir. Ringo Starr, che oggi compie ottantadue anni, è visto ancora come il membro dimenticabile dei Beatles, talvolta inutile, sicuramente una figura di poco rilievo.
E pensare che anche semplicemente per il suo ruolo di batterista che ricopre il nostro Ringo, tecnicamente potrebbe essere considerato tranquillamente il membro più importante della band.
Questo però viene dimenticato fin troppo spesso, e fin troppo spesso ancora oggi a distanza di cinquantadue anni dallo scioglimento della band il punto di vista collettivo su questo personaggio non è affatto cambiato; è per questo che siamo particolarmente felici di pubblicare questa biografia.
Non ci aspettiamo di cambiare il pensiero di milioni, ma di certo vogliamo dare il nostro piccolo contributo e parlare dell’affetto che proviamo per Richie che, piccolo e insignificante fun fact, è al quattordicesimo posto nella lista dei 100 Migliori Batteristi di Tutti i Tempi rilasciata nel 2016 da Rolling Stone.
Mica pizza e fichi, diremmo a Roma.

mercoledì 6 luglio 2022

#Libri: L'abito di piume

Come avrete potuto intuire, noi di 4Muses siamo molto affascinate dalla letteratura orientale. Non esitiamo a conoscere autori “nuovi”, infatti abbiamo parlato dei libri di Kaho Nashiki (“Un’estate conla strega dell’Ovest”), Aki Shimazaki (“Il peso dei segreti) e Yu Hua (“Il settimo giorno”), anche se spesso non facciamo che tornare a scrittori di cui abbiamo già saggiato le abilità, come è successo per Murakami (“La fine del mondo e il paese delle meraviglie” e “L’uccello che girava le viti del mondo”) e per Banana Yoshimoto: abbiamo scritto le recensioni infatti di  “Kitchen”, “Sonno Profondo” e “Su un letto difiori”. Recentemente di suo ci è capitato tra le mani il romanzo “L’abito di piume”, pubblicato per la prima volta nel 2005.

La trama è abbastanza lineare, seppur dal forte impatto emotivo che la Yoshimoto riesce a imprimere nei suo testi. Siamo a Tokyo, la giovane Hotaru riceve una chiamata che le sconvolge completamente la sua idea di mondo: il fidanzato (di cui lei era l’amante) la lascia con una telefonata, adducendo come scusa che la relazione non può andare avanti, perché deve prendersi cura della moglie malata, che recentemente è venuta a conoscenza della relazione clandestina del marito. Non c’è il minimo turbamento: Hotaru viene mollata con poche e asettiche parole. La giovane fa quindi ritorno al suo paese natale, un piccolo borgo per cui passa un placido fiume. Lì la protagonista cerca di rimettere insieme i pezzi, ricucendo vecchi rapporti e creandone di nuovi: fa così la conoscenza di Mitsuru, un ragazzo che ha tutta l’aria di appartenere a un vecchio ricordo.

martedì 5 luglio 2022

#Marvel: Ms. Marvel 1x4

Riprendiamo il nostro appuntamento settimanale con Kamala Khan, arrivando in Pakistan. Finalmente vediamo l’altra terra che caratterizza il suo DNA ed è davvero interessante il modo con cui questo luogo si inserisce all’interno della narrazione. Durante il suo soggiorno, la ragazza cerca di prendere confidenza con le proprie radici e le proprie tradizioni cercando di riavvicinarsi al cibo o anche alle usanze. Il dissidio più interessante, sulla sua americanizzazione, sta proprio nel suo abbigliamento. I jeans diventano chiaro simbolo di quanto lei sia lontano dalle sue tradizioni. Ma allo stesso tempo abbiamo modo di esplorare il personaggio di sua nonna e il rapporto con essa.

#Cinema&SerieTv: Hill of Vision - Recensione

Vi abbiamo già parlato di questa storia straordinaria narrandovi le vicende che hanno colpito il suo protagonista. Ora non possiamo fare a meno di parlarvi del film che la vita di Mario Capecchi ha inspirato. Roberto Faenza è approdato, in questi giorni, nuovamente alla sala col suo Hill Of Vision; un film che riesce a puntate l’attenzione su una storia che dovrebbe essere ricordata. 

La pellicola è uscita il 16 giugno, in cento copie, ma il reale cuore di questo progetto è di farlo arrivare alle aule scolastiche da settembre.

lunedì 4 luglio 2022

#MustTo: Il Giardino Segreto

Dopo il Romics, andando indietro nel tempo in un viaggio tra i ricordi di sigle dei cartoni animati e anime, ci siamo imbattute in: “Mary e il giardino dei misteri”. Chi sta scrivendo questo articolo era innamoratissima del cartone, perché amava perdersi tra le pagine del romanzo di Frances Hodgson Burnett: “Il giardino segreto”. Che sia un MustTo Read o Watch – visti i diversi film che sono usciti, oltre che all’anime stesso – poco cambia: Mary la portiamo nel cuore e la ringraziamo per averci fatto viaggiare con la fantasia.
     
Il romanzo viene pubblicato negli Stati Uniti nel 1910, mentre arriva in Italia nel 1921. L’anime viene trasmesso in Giappone nel 1991, mentre da noi approda nel 1993. I vari sceneggiati televisivi sono del 1952, 1959, 1960, 1975 e 1993.    

P.S. sempre chi sta scrivendo questo articolo, ancora in età adulta, sogna di avventurarsi per un giardino misterioso che svela sempre qualcosa di nuovo.