venerdì 12 dicembre 2025

#Pensieri: Quando le parole non bastano

Ogni artista ha il suo più grande demone: il blocco creativo. Ci sono giorni in cui riusciamo a immergerci totalmente nell’arte, altri in cui ci sentiamo come se il talento ci avesse abbandonato. Vale per tutti, nessuno escluso. Questo può durare giorni, mesi, ore, addirittura anni ma ogni artista sa che prima o poi il blocco arriva.


Nel mio caso si tratta della temuta pagina bianca. Solitamente mi basta davvero poco per riempirla, in una giornata posso aver scritto più di quattro articoli o un capitolo di un nuovo libro, eppure anche io vivo momenti nell’anno in cui mi pesa mentalmente, quasi fisicamente, l’idea di mettermi a scrivere.

Questo blocco lo avverto come una colpa. Mi fa sentire sbagliata, inutile, totalmente incapace di fare persino ciò che in teoria mi verrebbe naturale. Per uscire da queste emozioni negative mi sono a lungo interrogata, ribaltando un pochino la situazione: e se il blocco creativo fosse parte del processo? Se arrivasse come un’intenzione specifica e in assoluta armonia con la mia ispirazione?

giovedì 11 dicembre 2025

#Moda: Vestirsi di libertà – Come la moda ha raccontato le rivoluzioni femminili

L’ho scritto più volte: la moda non è solo estetica. È un linguaggio politico, a volte un atto di ribellione e soprattutto per noi donne un mezzo di emancipazione.

Attraverso i secoli le donne hanno utilizzato proprio l’abbigliamento per sfidare le norme sociali: i vestiti pomposi hanno lasciato il posto a quelli più comodi, fino ad arrivare alle suffragette con i loro pantaloni, più avanti il tailleur di Coco Chanel e ancora la minigonna che fece scandalo a metà anni Sessanta. Oggi continuiamo a vivere nelle riforme, soprattutto con il movimento body positivity.

Ogni abito scelto, insomma, diventa un piccolo manifesto e ogni persona che lo indossa un’icona silenziosa di resistenza.
In questo articolo mi concentrerò principalmente sulle donne, non perché gli uomini siano meno importanti, ma perché credo che siano state il sesso che più ha potuto gridare la propria liberazione attraverso la moda.

mercoledì 10 dicembre 2025

#Mitologia: Le dee che portiamo dentro – Archetipi femminili della mitologia

Da scrittrice trovo che sia fondamentale il tema degli archetipi, perché è proprio da lì che prendo l’ispirazione per il carattere dei miei personaggi. Ammetto, però, che sono molto legata all’astrologia, così mi avvalgo dei classici dodici segni zodiacali, mixando ogni personaggio con il suo sole, ascendente e luna.


In questo anno ho potuto lavorare a molti spettacoli teatrali e il tema dell’archetipo associato alle divinità dell’Olimpo è stato piuttosto comune, così da portarmi a pensare che, proprio come siamo tutti e dodici i segni zodiacali, non siamo neanche un solo personaggio, ma tutti quanti. In questo caso, non siamo un solo dio, ma un intero Olimpo.

Oggi voglio parlarvi degli archetipi delle dee, perché dopotutto sono pur sempre una donna e al momento è il punto di vista che più mi interessa.

martedì 9 dicembre 2025

#Libri: Cambio di clima

Era il 1994 quando l’autrice britannica Hilary Mantel (1952-2022) pubblicò “Cambio di clima”, rimasto inedito in Italia fino al 18 novembre 2025 quando è uscito per Fazi Editore.


Una lettura travolgente, intima che mi ha fatto arrabbiare non poco con alcuni personaggi, ma che mi ha portata lo stesso ad amarli, piangendo per un finale che di certo non rivelerò.

La traduzione è a cura di Giuseppina Oneto.

lunedì 8 dicembre 2025

#Metafisica: Il velo dell’apparenza – Cosa c’è dietro la realtà che vediamo?

Ve lo dico subito: se avessi davvero la risposta alla domanda: “Cosa c’è dietro la realtà che vediamo?” probabilmente non mi metterei a scriverla sul blog, perché vedrei il concetto di realtà apparente come un qualcosa di così futile che non starei neanche a perderci tempo.


Fortunatamente per me e per voi, non ho una risposta reale, vera, tangibile alla domanda, così come – fortunatamente per tutti – nessuno di noi può averla.
Eppure in molti sembrano ossessionati dal volere scoprire cosa si nasconda dietro ciò che vediamo, come se fossimo tutti i protagonisti del film Matrix.

Può la nostra realtà visibile essere la Matrix che ci tiene imprigionati? A che pro? E se così fosse, chi ci assicura che dall’altra parte ci sia qualcosa di migliore?

Proviamo a rispondere a queste domande proprio grazie alla filosofia…

venerdì 5 dicembre 2025

#Musica: “Le cose che non hai” – Nuovo brano di Marco Profeta

Di Marco Profeta abbiamo parlato tanto, ma mai abbastanza. Lo abbiamo sempre descritto come un cantautore che con semplicità sa entrare nel profondo delle emozioni, anche quando queste fanno male, portandole in superficie per poterle guarire.


Il 28 novembre 2025 è uscito il suo ultimo singolo: “Le cose che non hai” dove affronta un tema delicato ma importante del nostro presente: l’incongruenza di genere, ma non solo.
In un mondo ossessionato dall’estetica, dove l’apparenza troppo spesso prevarica la sostanza, Marco Profeta ci aiuta a ricalibrare il focus su quello che davvero conta: l’anima

giovedì 4 dicembre 2025

#Lifestyle: Mangiare come un rituale

Ormai anni fa lessi un articolo che parlava dell’importanza di mangiare lentamente e citava una pratica spirituale dell’Oriente in cui monaci, ma anche laici che volevano approcciarvisi, dovevano mangiare una piccola ciotola di riso in un’ora, in completo silenzio.

Rimasi parecchio perplessa, solitamente mangio un pasto – un solo primo o un solo secondo – in quindici, venti minuti e già questo è lento per molti miei conoscenti, ma una ciotola di riso in un’ora mi sembrava solo una grandissima perdita di tempo.

Da quando ho cominciato a lavorare nell’ambito dell’intrattenimento e della comunicazione, però, mi sono resa conto come la pausa pranzo sia per me fondamentale da dover passare in silenzio, tanto che disattivo il cellulare proprio dalle 13 alle 14. Ora, vi confermo che non ci metto un’ora per consumare il pasto, ma quell’ora è diventata parte di un mio personale rituale con il cibo.

Non mangio solo per saziare lo stomaco, né per evitare di svenire, se posso ogni pasto per me è diventato un momento di pura contemplazione. Certo, non sono una completa asociale, a volte condivido il tempo con i colleghi, ma anche solo vedere lo schermo del cellulare nero mi rilassa un bel po’ e mi aiuta a riscoprire la bellezza, ma soprattutto la presenza della realtà.