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giovedì 11 dicembre 2025

#Moda: Vestirsi di libertà – Come la moda ha raccontato le rivoluzioni femminili

L’ho scritto più volte: la moda non è solo estetica. È un linguaggio politico, a volte un atto di ribellione e soprattutto per noi donne un mezzo di emancipazione.

Attraverso i secoli le donne hanno utilizzato proprio l’abbigliamento per sfidare le norme sociali: i vestiti pomposi hanno lasciato il posto a quelli più comodi, fino ad arrivare alle suffragette con i loro pantaloni, più avanti il tailleur di Coco Chanel e ancora la minigonna che fece scandalo a metà anni Sessanta. Oggi continuiamo a vivere nelle riforme, soprattutto con il movimento body positivity.

Ogni abito scelto, insomma, diventa un piccolo manifesto e ogni persona che lo indossa un’icona silenziosa di resistenza.
In questo articolo mi concentrerò principalmente sulle donne, non perché gli uomini siano meno importanti, ma perché credo che siano state il sesso che più ha potuto gridare la propria liberazione attraverso la moda.

giovedì 13 novembre 2025

#Moda: Moda e malinconia – Il fascino eterno dell’eleganza decadente

Essendo una vittoriana inside, non posso non amare il concetto di eleganza decadente. Questo tipo di moda, però, non è solo da rilegarsi alle sue radici nella cultura romantica ottocentesca, ma anzi, torna ciclicamente. Testimoni sono gli stilisti contemporanei Alexander McQueen, Ann Demeulemeester o Simone Rocha.


Secondo la storica della moda direttrice del Fashion Institute of Technology Valerie Steele, la moda è “un’espressione estetica del subconscio collettivo” e io non potrei essere più d’accordo. 
La moda, come ogni forma d’arte, esprime quello che la società sta vivendo. Così in periodi di tristezza la bellezza, che mai scompare, si trasforma in un’estetica meno sgargiante, più lunga e “semplice.

mercoledì 17 settembre 2025

#Moda: Dai banchi al guardaroba – Come la scuola ha influenzato il nostro stile

L’estate sta finendo, e come ogni anno lettini, ombrelloni e infradito piene di sabbia lasciano il posto a zaini, quaderni, diari a farci credere che la sua vera fine è quando inizia la scuola… E in effetti ho sempre vissuto settembre con piena euforia, per me è un mese che ha del potenziale: lo associo all’inizio del nuovo anno, al ritorno alla normalità, al lavorare su nuovi progetti. Eppure da ormai quasi vent’anni, lo vivo anche con una sorta di nostalgia.


Quando entro nei negozi e mi ritrovo immersa tra zaini, astucci e materiale scolastico bello sfolgorante, con bambini e ragazzi che insieme ai genitori scelgono l’accessorio perfetto per il nuovo anno scolastico, mi si stringe il cuore e non posso non chiedermi: quanto di quel passato che anch’io ho vissuto risuona ancora dentro di me?

Sì, perché la scuola non è solo il luogo in cui impariamo nozioni di cultura generale. È anche il primo grande palcoscenico sociale dove costruiamo, più o meno inconsapevolmente, il nostro essere. Da Millennial cresciuta nel boom del consumismo, con pubblicità sparate ogni venti minuti nelle reti private, mi sono chiesta: quella che in teoria è solo una moda, quanto sta incidendo su cultura, status e senso di appartenenza? 

mercoledì 3 settembre 2025

#Moda: Vestirsi per esistere – Quando la moda diventa autobiografia

Quando ho intervistato Consuelo Chinè mi sono resa conto che il nostro modo di vestirci è la copertina che mostriamo al mondo. Ma anche se questo è vero, non per questo dobbiamo giudicare gli altri in base a come si vestono, quanto piuttosto possiamo capire un po’ del loro carattere.

Chi, per esempio, è una persona nostalgica, attaccata ai ricordi, semplice, e sempre più lontana dalla brama di consumismo come la sottoscritta, tende ad avere nel proprio armadio capi che ha comprato più di dieci anni fa, con una resistenza non da poco dal buttarli via, se non quando sono completamente distrutti.

Vediamo oggi come personaggi noti al mondo dell’arte hanno detto molto di sé solo dal proprio modo di vestirsi.

giovedì 26 giugno 2025

#Moda: Il revival del vintage - Come gli stili del passato influenzano le tendenze attuali

Sono un’amante spassionata del vintage, tanto che non riesco a buttare nessun abito del mio armadio, perché faccio sempre vincere quella parte del pensiero che dice: “E se poi dovesse servirmi?” Così continuo a indossare capi che ho dal liceo (mi sono diplomata nel 2009, fate voi i conti…) anche supportando la moda green, visto che di certo non spreco nulla. Girando per negozi, poi, amo tantissimo perdermi nei mercatini dell’usato, con i loro capi che arrivano direttamente dai decenni passati.


Il vintage, che è sempre stato il mio stile, è divenuto ormai una moda ma assolutamente non passeggera, visto che sembra volersi imporre sempre più, con tanto di app nate per mettere in vendita capi non usati da tempo. Senza contare che la moda stessa è una continua rivisitazione del passato. Ma come mai il vintage ha un impatto forte sulle tendenze attuali? Vediamolo insieme… 

giovedì 23 maggio 2024

#Intervista: Consuelo Chinè

All’ultima tappa del festival culturale “Come un’armonia”, dal titolo Il bellissimo mondo” e dedicata alla moda ecosostenibile, ho avuto modo di riscoprire la bellezza e l’eleganza dei capi proposti dal marchio Darling Grace. Come sempre vederli così da vicino mi ha ricordato la moda anni ’50-60, pur essendo vestiti dal taglio e messaggio contemporaneo.

Il fascino verso questi capi non è finito solo al punto di vista dello stile, ma anche per tutto il lavoro che vi è dietro, perché oltre a vestire la donna, dando prestigio alle sue forme e al proprio stile di vita, Darling Grace è più che attenta al rispetto dell’ambiente, rendendo i consumatori ben consapevoli di ciò che si sta acquistando.

Come spesso accade quando mi ritrovo davanti a ciò che davvero vale, penso:
Perché non condividerlo con il mondo?” Così ne ho approfittato e  con enorme piacere vi lascio qui lintervista a Consuelo Chinè,  founder di Darling Grace.