31 ottobre 1523
Isabel corre nel cuore della notte, il battito accelerato è l’unico rumore su cui ha deciso di concentrarsi. Non vuole pensare al dolore alle gambe, alle vesciche che pulsano dentro le scarpe umide di pioggia, al fruscio del vento che le schiaffeggia il volto e a chissà quali creature sono lì a fissarla in silenzio.
Ragionare, anche se per pochi secondi, su tutto questo vorrebbe dire accettare la sua nuova condizione di disperata, ricercata, colpevole.
L’intero villaggio e quelli limitrofi dormono sogni tranquilli, cullati dallo strepitio del fuoco. Il più pacato dovrebbe essere sicuramente chi ha fatto la soffiata all’autorità, chiunque sia. Si sarà addormentando pensando di aver fatto il proprio dovere, di avere così l’agognato posto in paradiso, in barba all’alcolismo, alle risse e a chissà quali altri peccati mortali. Perché deve essere di sicuro un uomo.
Deve avvisare sua madre, le sue sorelle. E sua nonna, come farà sua nonna?