Il titolo può riportare al noto film di Woody Allen, ma oggi siamo qui per parlarvi del libro di Ivy Compton-Brunett – scrittrice inglese del Novecento – rimasto inedito in Italia fino a oggi: “Mariti e mogli”, appunto. Il romanzo uscì nel Regno Unito nel 1931 e già dalle primissime pagine capiamo perché in Italia ha avuto vita difficile: parlare in modo così leggero di suicidio non è una scelta che molti accettano.
Ebbene, probabilmente già sapete dove vogliamo andare a parare; parliamo spesso e volentieri di suicidio, essendoci passati, non vi neghiamo che la leggerezza non sempre è superficialità, e che anzi: non prendersi troppo sul serio è una potente medicina. Per questa volta, invece, passiamo. Nonostante possa sembrare il punto cardine del romanzo, oggi vogliamo parlarvi più del rapporto genitori e figli e di quanto sia fondamentale in questo amore lasciare che ogni cosa sia.
Ebbene, probabilmente già sapete dove vogliamo andare a parare; parliamo spesso e volentieri di suicidio, essendoci passati, non vi neghiamo che la leggerezza non sempre è superficialità, e che anzi: non prendersi troppo sul serio è una potente medicina. Per questa volta, invece, passiamo. Nonostante possa sembrare il punto cardine del romanzo, oggi vogliamo parlarvi più del rapporto genitori e figli e di quanto sia fondamentale in questo amore lasciare che ogni cosa sia.
Al solito, ringraziamo la Fazi Editore per averci permesso di leggerlo in anteprima!