martedì 13 settembre 2022

#Libri: Due settimane in settembre

Da oggi nelle librerie e negli store digitali è disponibile il libro “Due settimane in settembre” di Robert Cedric Sherriff, lo scrittore e sceneggiatore inglese che durante la Prima Guerra Mondiale si unì al reggimento dell’East Surrey e negli anni Trenta approdò a Hollywood come sceneggiatore di successo. Noi abbiamo avuto la possibilità di leggere la sua prima traduzione italiana in anteprima grazie alla Fazi Editore. Quando uscì nella versione originale, nel 1931, fu letteralmente un successo strepitoso, cadendo però negli anni nel dimenticatoio. Poi, durante il periodo buio della pandemia, il premio nobel per la letteratura nel 2017, Kazuo Ishiguro, si ritrovò a leggerlo e lo consigliò in quanto buon romanzo su cui riflettere in una situazione come quella che ci siamo trovati ad affrontare. Ma adesso vediamo insieme di cosa parla il libro.

lunedì 12 settembre 2022

#Eventi: Romaeuropa Festival 2022

Dall’8 settembre al 20 novembre a Roma si terrà la trentasettesima edizione del Romaeuropa Festival. Si tratta di una manifestazione di quattrocento artisti provenientI dai cinque continenti per settantaquattro giorni di musica, teatro, danza, nuovo circo, arte digitale e attenzione per l’infanzia. Sotto la presidenza di Guido Fabiani e la direzione Generale e Artistica di Fabrizio Grifasi, il calendario è molto fitto, per un totale di ottanta spettacoli e centocinquantacinque repliche.

Alla conferenza stampa, tenutasi il 7 settembre scorso presso l’Istituto Culturale Olandese, si è discusso sul fatto che fosse giusto o meno portare avanti questo progetto a fronte emergenze sociali e internazionali che sono sorte a seguito della crisi pandemica da cui ne stiamo uscendo piano piano. La risposta è venuta spontanea, in quando il teatro è un’espressione di forza, di idee e dialogo, di confronto culturale. Con queste prerogative, sarebbe stato inutile fermarsi.

#StorieRomane: Stadio Olimpico

In attesa della costruzione dello Stadio della Roma, vogliamo oggi parlarvi dello Stadio Olimpico, situato nel complesso del Foro Italico, alle pendici di Monte Mario, nella zona nord-ovest di Roma.

L’impianto è utilizzato per le partite in casa della Roma, per le partite della Nazionale italiana calcio e rugby, ma anche per concerti. Il record degli spettatori all’interno dello stadio, infatti, lo detiene Claudio Baglioni: il 6 giugno 1998 erano lì presenti più di novantamila spettatori.

Lo abbiamo visitato in occasione del Tour dell’Olimpico, dove fino al 21 luglio era esposta la Conference Cup, coppa europea vinta dalla Roma lo scorso 25 maggio. Eravamo anche presenti ai festeggiamenti a Circo Massimo, per leggere le nostre emozioni potete cliccare qui

sabato 10 settembre 2022

#Musica: Giocattoli

Era il 2018 quando Rancore, nome d’arte del rapper romano Tarek Iurcich, pubblicò il suo secondo album da solista, “Musica per Bambini”. Al suo interno ci sono dieci tracce, due le abbiamo già analizzate negli omonimo articoli: “Sangue di drago” e “Quando piove”. Ogni pezzo presente in questo album racconta una storia o un momento della vita dell’essere umano, come la solitudine, la depressione, la crescita e il cambiamento, talvolta aggiungendo l’elemento del fantasy per conciliare meglio la narrazione. Oggi vogliamo parlarvi del brano “Giocattoli” il cui video ufficiale è stato pubblicato su YouTube nel gennaio del 2019.

Questa canzone di Rancore si divide in tre momenti, ognuno di essi rappresentato da tre oggetti differenti: un bambolotto, un rossetto e una sigaretta. Sono gli oggetti a parlare e a raccontare la fase di crescita della ragazza protagonista. Gli oggetti non si presentano mai in quanto tali, ma è facile intuirli da come si descrivono e da come raccontano il loro rapporto con la giovane. Nel videoclip, il personaggio in primo piano è sempre il bambolotto, anche se nelle inquadrature compaiono al suo fianco prima il cosmetico, poi un posacenere pieno di sigarette spezzate o consumate. Per come la storia è costruita, il primo film d’animazione che ci viene in mente è sicuramente Toy Story.

#Anime: Principessa Mononoke

Netflix è una grande risorsa per quanto riguarda la fruizione dei prodotti. Alterna nuovi a vecchi e noi non manchiamo, di tanto in tanto, di fare dei rewatch che ci permettono di riguardare film, serie tv o anime in una chiave diversa, più adulta. È il caso di “Princess Mononoke” (titolo italianizzato nel 2014 come Principessa Mononoke), un film d’animazione dello Studio Ghibli del 1997, scritto e diretto da Hayao Miyazaki (come per “Il Castello errante di Howl” del 2004). Anche se è un anime di venticinque anni fa, tratta della difficile tematica dell’uomo contro la natura, attuale più che mai. Di tutti i film d’animazione dello Studio Ghibli, questo è forse il più cruento, come se fosse una favola per un pubblico più adulto, ma che per la rivista Empire rientra nella classifica come uno dei “cinquecento migliori film della storia”.

venerdì 9 settembre 2022

#Arte: Una e tre sedie

Noi di 4muses abbiamo un debole verso l’arte concettuale e per i significati che si insinuano nello stravagante. Vi ricordiamo, d’altronde, che uno di noi ha creato arte attraverso un ventilatore, e ci ha addirittura scritto un articolo accademico per spiegarlo analizzando alcune sfaccettature della realtà sociale contemporanea.

L’opera di cui invece tratteremo oggi è “Una e tre sedie” di Joseph Kosuth.

Di che si tratta? È un’installazione presentata al MoMA di New York.

A livello denotativo, osservando l’opera vedremo tre sedie. La prima sedia non è altro che una foto di una sedia, la seconda e l’oggetto che siamo soliti chiamare “sedia”, mentre la terza è invece un testo appeso al muro contenente la definizione di sedia dal vocabolario.

#Libri: L'ultima diva

Quello che ci sentiamo di scrivere, fin da subito in questo articolo, sono i ringraziamenti più sentiti a Flaminia Marinaro e alla Fazi Editore per averci fatto dono della vera Francesca Bertini.

Conoscere la grande diva del cinema muto è stato più che un onore, soprattutto per noi che non abbiamo potuto viverla per questioni di età. Ma si sa, l’anima non conosce il tempo, soprattutto quando è dedita alle arti.
Come accennato prima, attraverso la biografia della Marinaro, conosciamo meglio una donna che ha incantato l’Italia intera e fatto sognare l’America, rivelandosi per quest’ultima veramente irraggiungibile. Una donna che con le sue vicissitudini ha saputo anche dare consiglio a chi è venuta dopo di lei, nonostante il – quasi – secolo a dividerle (chi sta scrivendo questo articolo è del 1989, la Bertini nasce nel 1892).