Ci sono date che restano per sempre scolpite nella memoria.
Il crollo del muro di Berlino, quei giorni di agosto del 1945 in cui Hiroshima e Nagasaki sono state distrutte dalle prime bombe atomiche mai costruite, l’unità d’Italia, la Rivoluzione francese e così via.
Nella storia più moderna potremmo forse pensare all’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, l’infausto anniversario dell’inizio di un nuovo millennio e un diverso tipo di guerra: il terrorismo.
Certi anniversari, per quanto dolorosi, sono importanti. Per ricordare chi siamo stati, quel che è successo e per stabilire chi saremo domani.
Il 7 ottobre del 2023 Hamas ha sferrato l’attacco più efferato della sua storia nella speranza di riuscire a neutralizzare il nemico di sempre, colui che cerca da anni di conquistare la terra di Palestina.
Il 7 ottobre 2025 Fazi Editore pubblica La fine di Israele – Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, scritto dallo storico israeliano Ilan Pappé e tradotto in italiano da Nazzareno Mataldi.
E se Ilan Pappé dice che è l’inizio della fine di Israele, io voglio crederlo. Voglio sperarci davvero.
Il crollo del muro di Berlino, quei giorni di agosto del 1945 in cui Hiroshima e Nagasaki sono state distrutte dalle prime bombe atomiche mai costruite, l’unità d’Italia, la Rivoluzione francese e così via.
Nella storia più moderna potremmo forse pensare all’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, l’infausto anniversario dell’inizio di un nuovo millennio e un diverso tipo di guerra: il terrorismo.
Certi anniversari, per quanto dolorosi, sono importanti. Per ricordare chi siamo stati, quel che è successo e per stabilire chi saremo domani.
Il 7 ottobre del 2023 Hamas ha sferrato l’attacco più efferato della sua storia nella speranza di riuscire a neutralizzare il nemico di sempre, colui che cerca da anni di conquistare la terra di Palestina.
Il 7 ottobre 2025 Fazi Editore pubblica La fine di Israele – Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, scritto dallo storico israeliano Ilan Pappé e tradotto in italiano da Nazzareno Mataldi.
E se Ilan Pappé dice che è l’inizio della fine di Israele, io voglio crederlo. Voglio sperarci davvero.
