Non posso basarmi sui rewatch, perché ovviamente sono più presa dai ricordi nostalgici che da altro.
Quindi ho pensato di iniziarne uno nuovo, moderno, anche supportata dal fatto che in estate ho avuto ventidue giorni di ferie. Sì, li ho contati perché in realtà a me non piace stare in ferie.
Quindi eccomi qui a parlare di “Uno splendido errore” (titolo originale “My Life with the Walter Boys)”, serie tv statunitense tratto dall’omonimo libro di Ali Novak, e disponibile su Netflix dal 7 dicembre 2023.
Attenzione: la recensione tiene atto solo della prima stagione, perché a oggi ancora non ho fatto in tempo a guardare la seconda.
Jackie Howard (Nikki Rodriguez) perde tutta la sua famiglia in un tragico incidente, così passa dall’essere un’adolescente di Manhattan, abituata all’alta società e a tutti i privilegi dati dalla ricchezza, all’andare a vivere in un ranch a Silver Falls, Colorado, dalla famiglia Walter. Katherine Walter (Sarah Rafferty), infatti, era la migliore amica di sua madre. Sposata con George (Marc Blucas), i due hanno altri nove figli… tutti adottati.
Jackie, abituata ad avere una sola sorella che si era trasferita al college prima di morire, deve destreggiarsi tra il nuovo liceo e una marea di nuovi amici/fratelli.
Non aspettiamoci nulla di tragico, i tempi sono cambiati dai primi del 2000, le mean girls non vanno più così tanto di moda – fortunatamente – ma ciò che non passa mai sono i triangoli amorosi.
I Walker hanno tutti passioni diverse per le quali si prodigano al cento per cento ed è per questo che vengono riconosciuti con ammirazione tra i corridoi del liceo e nella stessa comunità di Silver Falls.
Il più popolare, neanche a farlo apposta, è lo sportivo Cole (Noah LaLonde) quarterback di talento prima che un infortunio mettesse la parola fine alla sua carriera.
Jackie ha un’attrazione detta/non detta per lui, ma anche per Alex (Ashby Gentry), introspettivo amante dei libri e dei videogiochi.
Tra nuove amicizie, nuove avventure e i ricordi della sua famiglia, Jackie dovrà anche capire cosa prova per i due fratelli Walter e per la sua nuova famiglia.
Sarà che sono di un’altra generazione rispetto alla nuova, ma da brava Millennial non posso non riconoscere che le dinamiche veloci tendono a non caratterizzare appieno i personaggi. Jackie perde tutta la sua famiglia e sembra non subirne conseguenze, come se gli adolescenti non capissero cosa accade loro attorno. Ma, almeno, si distingue dagli altri teen drama con adulti che fanno effettivamente gli adulti.
Persino Richard (Alex Quijano), zio materno di Jackie, passa dall’essere uno sprovveduto playboy a un più maturo uomo per il bene della nipote, visto che è l’unico della famiglia a esserle sopravvissuto.
Insomma, non sarà la serie della mia vita, ma sono sicura che se avessi avuto vent’anni di meno, lo sarebbe diventata.
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