mercoledì 3 luglio 2024

#Metafisica: Inside Out 2

Quando ho parlato di Inside Out ho voluto sfruttare l’etichetta Metafisica, così mi è sembrato doveroso continuare su questa scia, anche perché fare recensioni oggettive non è proprio da me.


Nell’articolo di qualche tempo fa ho sostenuto quanto la pellicola del 2015 fosse importante da vedere, sia per i bambini che per i genitori, in quanto descriveva in meglio cosa accade nella nostra mente.

Con l’uscita di Inside Out 2, avvenuta il 19 giugno 2024, sempre Disney-Pixar, confermiamo quanto detto.
Il secondo capitolo è diretto da Kelsey Mann e prodotto da Mark Nielsen, con una sceneggiatura di Meg LeFauve e Dave Holstein. La colonna sonora è scritta da Andrea Datzman.


Riley adesso ha tredici anni, è all’inizio della sua adolescenza e sempre gioiosa. Il duro lavoro delle sue emozioni l’ha resa un’ottima persona e ogni sua azione si compie perché spinta proprio da questa frase che nell’arco del tempo è divenuta una convinzione.
Continua a essere un’ottima studentessa, a giocare a hockey, ha due grandi amiche: Grace e Bree, sia compagne di classe che di squadra, quindi praticamente passa tutto il suo tempo con loro. Se internamente sembra cambiata poco, esternamente la vediamo molto più alta, con l’apparecchio ai denti e l’acne; piccoli grandi segnali che qualcosa sta cambiando.

E difatti, la notte prima del giorno più importante della sua vita, l’allarme pubertà suona al quartier generale delle sue emozioni: tutto viene distrutto per una ristrutturazione che darà spazio a nuove emozioni quali: Ansia, Invidia, Imbarazzo ed Ennui, quest’ultima un mix tra noia e apatia, è sempre sdraiata sul divano, sarcastica, con gli occhi puntati sull’app della console, perché troppo seccata dallo stare in piedi accanto alle altre emozioni.
Questo nuovo vortice manda in confusione Riley che si sveglia in preda a continui sbalzi d’umore, ma dopotutto euforica per l’inizio del weekend al campo di hockey, dove si giocherà le qualificazioni per l’inserimento nella squadra del liceo.

Attenzione: da qui in poi ci saranno degli spoiler

L’adolescenza, si sa, è il periodo in cui si mette in discussione tutto, ma per quanto un ragazzo sembri ribelle agli occhi dei genitori, è nulla in confronto a quanto accade dentro.

 
Riley apprende la notizia che le sue due amiche non andranno allo stesso liceo, si sente tradita, ferita e, reagendo in modo esagerato a qualsiasi cosa, più l’arrivo delle nuove emozioni, nei giorni di Campus si allontana da loro per avvicinarsi a Val Ortiz, giocatrice del liceo ammirata da Riley e al resto della squadra già titolare.
Scopriamo così che Ansia ha il compito di pensare al futuro, ha dei progetti grandiosi per Riley e sa esattamente come ottenerli, perché ha un piano. Piano, però, che non vede d’accordo Gioia perché ha solo scenari negativi e in una lotta tra vecchio e nuovo, le emozioni base vengono spendite nella parte inconscia di Riley, divenendo emozioni represse.

Difatti crescere, purtroppo, vuol dire anche confrontarsi con nuove emozioni, più complesse, più dispotiche se lasciate fare.

A pieno controllo di Ennui, Invidia, Imbarazzo e Ansia, Riley cambia drasticamente, ha nuovi pensieri ossessivi che diventano nuove convinzioni: tutto ruota attorno all’hockey e al fare amicizia con chi è già in squadra perché, pensa, senza l’hockey lei non avrà amici, di conseguenza starà sola a scuola, di conseguenza vivrà nell’Inferno, non studierà più e tutta la sua vita sarà un fallimento.


Ansia la carica di aspettative alte, terribili, irraggiungibili che non lasciano mai sola Riley, neanche durante la notte. Il tutto, infatti, sfocia in un attacco di panico che si calmerà solamente quando le vecchie emozioni arriveranno in soccorso della ragazzina, con Gioia che abbraccia Ansia per mettere fine al tutto.


È Riley che decide di voler stare bene ed è in quel momento che Gioia ha la sua illuminazione: Riley non sono loro. Non devono essere le emozioni a decidere la personalità di Riley che difatti non è sempre buona, così come non è sempre cattiva. Riley – come chiunque al mondo – è tutto e può essere tutto.
Ogni emozione serve nel momento necessario: Ansia è indispensabile per programmare il futuro, ma quello più prossimo, come un test di spagnolo il giorno dopo, così che Riley possa mettersi a studiare. Perché, proprio come Gioia ci tiene a ricordare, nessuno saprà quello che accadrà, tanto vale concentrarsi solo su quello che stiamo vivendo.

Gioia è stata l’emozione base dell’infanzia di Riley che amata, coccolata e supportata è divenuta una bambina attenta agli altri e con la voglia di studiare e giocare. Ma l’adolescenza, che apre le porte al mondo, – molto toccante vedere come l’isola delle amicizie abbia sovrastato quella della famiglia – ci mette al confronto con gli altri (Invidia che aspira a divenire come chi reputa migliore), al renderci conto che nessuno sarà mai uguale a noi (Imbarazzo che non sa mai cosa dire e fare), la voglia di evadere quando ci sentiamo troppo sotto pressione (Ennui che risponde con sarcasmo, o con la classica passività di ogni adolescente che alla domanda “Com’è andata oggi?” risponde: “Bene”), facendoci divenire poi l
’adulto che saremo.

Divertente anche l’idea di tenere ancora a bada Nostalgia, che come una vecchietta attende paziente il suo momento per poter parlare, chissà non sarà proprio per Inside Out 3, sperando di conoscere una Riley adulta...

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