Un tuffo in acqua, sentendomi di nuovo un tutt’uno con il mare.
Inizio estate, la stagione dove ricordo chi sono e mi prometto che non mi abbandonerò mai, neanche per tutte le gelate invernali che mi tenteranno a omologarmi con il resto del mondo per sentirmi viva.
Io che in questo momento sono l’unica in questa distesa infinita color cobalto, che mi lascio andare, sdraiata sulla sua superficie fredda e in perenne movimento, a fissare l’azzurro del cielo senza una nuvola, senza un uccello, senza nulla se non il rumore delle onde e il vento che muove le correnti, mi fa solleticare dai pesci e dalle alghe a ricordarmi che ovunque la vita pulsa, ovunque è solo abbondanza.
Inizio estate, la stagione dove ricordo chi sono e mi prometto che non mi abbandonerò mai, neanche per tutte le gelate invernali che mi tenteranno a omologarmi con il resto del mondo per sentirmi viva.
Io che in questo momento sono l’unica in questa distesa infinita color cobalto, che mi lascio andare, sdraiata sulla sua superficie fredda e in perenne movimento, a fissare l’azzurro del cielo senza una nuvola, senza un uccello, senza nulla se non il rumore delle onde e il vento che muove le correnti, mi fa solleticare dai pesci e dalle alghe a ricordarmi che ovunque la vita pulsa, ovunque è solo abbondanza.
Io che sono maniaca del controllo, che con l’abbassarsi delle temperature controllo i gradi che faranno per capire se potrò stare bene, che controllo l’orario del tramonto, perché il buio mi fa star bene, che controllo prima se posso essere felice poi, l’estate mi invita a fermarmi. Mi dice di prendere le giornate per quelle che sono, di accettare ciò che arriva per quello che è, di lasciarmi andare, di evadere dal mondo che vuole continuare a controllare tutto, con i suoi dettami su cosa fare e come farlo.
E mentre guardo l’ennesimo video sui dieci segnali che ti fanno capire che, io sto perdendo il contatto con il mio Io, con il mio sesto senso, perché dovrei affidarmi a qualsiasi sconosciuto che ha un minimo di seguito? Quand’è che ho deciso di affidare la mia saggezza agli altri?
Con il piano ferie ben delineato, prendo la mia anima e la porto in vacanza, lontana dall’Ego. Cosa vuoi fare oggi? Divertirti con le onde? Mangiare un gelato gigante? Ridere per una sciocchezza? Uscire con chi ami e sperare che non arrivi mai il tempo di dirsi addio? E se anche arriva? Poi si torna insieme, e se non vuole più stare con te, va bene lo stesso, ci sarà altro.
C’è una gioia santa nell’affidarsi alla vita, a lasciare andare il controllo ed essere arresi al fatto che lei non si addomestica, non si piega alle nostre voglie, ma è sempre pronta a darci quello di cui abbiamo bisogno, anche se è una medicina amara. Sto guarendo.
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