Finalmente
è arrivato! Beh finalmente, ansia, tanta, cosa ho dimenticato? Riguardo
l’elenco ma tanto so che delle cento cose che ho messo in valigia
invariabilmente la metà è inutile e sicuramente mancherà qualcosa che
serve.
Non facciamo tardi per la prova generale!
Non facciamo tardi per la prova generale!
La macchina è piena passo a prendere Daniela. Come stai? Bene…diciamo! Non mi ricordo niente – sapessi io!
Arriviamo, è ancora presto, la panchina all’ombra è utile per sedere e riguardare le scene che non vogliono fissarsi nella memoria o, forse, pur memorizzate non si fanno trovare perse nei meandri dei mille pensieri molti dei quali inutili.
Ci siamo, la porta si apre. Fa sempre un certo effetto pensare che non sei spettatrice ma attrice, almeno per oggi e per domani, ma così è. Durante l’anno il corso di teatro per adulti rappresenta un momento per me di gioia, di spensieratezza, nel senso che i pensieri restano fuori dalla Stanza della Luna, quel palchetto è il punto di ritrovo per amicizie vecchie e nuove, per essere un’altra me, o forse per tirare fuori da me quelle parti che durante il resto del tempo restano chiuse come quei vestiti che ti stavano tanto bene decine di anni fa, che ti facevano sentire bene e che ora guardi con la tenerezza con cui si guarda un vecchio film. Ma torniamo a oggi, alla prova generale, i vestiti, le scarpe, gli oggetti di scena, le compagne che sono, se possibile, più ansiose di me. Lo spazio è piccolo ma alla fine ci stiamo tutte con i nostri abiti, i nostri oggetti, i copioni che giocano a rimpiattino e quando servono non si fanno trovare. Ci siamo? Cosa manca? Andate a casa, riposatevi…seh, che riposo! Una mega doccia ci vuole solo così io riesco a calmarmi, l’acqua che scorre porta via almeno per qualche momento pensieri e paure. 18,30 puntuali dietro le quinte. Si allestisce la scena, in un caos non solo apparente. Solo la regista Mariagabriella Chinè si muove con sicurezza, mette puntine, veste manichini, sposta sedie e tavoli, io resto come una baccalà non so che fare, la gola secca, poi sul palco per la prova, ci guardiamo, prendiamo le misure, camminiamo, ci diamo le battute. Mariagabriella è soddisfatta, io per niente, di me, temo la disfatta. Tutte siamo abbastanza agitate, ripetiamo alcune battute che devono essere rapide, una due tre volte prima con una compagna poi con un’altra. Siamo pronte … quasi pronte, il tempo per scattare foto del dietro le quinte.
Ci siamo, la porta si apre. Fa sempre un certo effetto pensare che non sei spettatrice ma attrice, almeno per oggi e per domani, ma così è. Durante l’anno il corso di teatro per adulti rappresenta un momento per me di gioia, di spensieratezza, nel senso che i pensieri restano fuori dalla Stanza della Luna, quel palchetto è il punto di ritrovo per amicizie vecchie e nuove, per essere un’altra me, o forse per tirare fuori da me quelle parti che durante il resto del tempo restano chiuse come quei vestiti che ti stavano tanto bene decine di anni fa, che ti facevano sentire bene e che ora guardi con la tenerezza con cui si guarda un vecchio film. Ma torniamo a oggi, alla prova generale, i vestiti, le scarpe, gli oggetti di scena, le compagne che sono, se possibile, più ansiose di me. Lo spazio è piccolo ma alla fine ci stiamo tutte con i nostri abiti, i nostri oggetti, i copioni che giocano a rimpiattino e quando servono non si fanno trovare. Ci siamo? Cosa manca? Andate a casa, riposatevi…seh, che riposo! Una mega doccia ci vuole solo così io riesco a calmarmi, l’acqua che scorre porta via almeno per qualche momento pensieri e paure. 18,30 puntuali dietro le quinte. Si allestisce la scena, in un caos non solo apparente. Solo la regista Mariagabriella Chinè si muove con sicurezza, mette puntine, veste manichini, sposta sedie e tavoli, io resto come una baccalà non so che fare, la gola secca, poi sul palco per la prova, ci guardiamo, prendiamo le misure, camminiamo, ci diamo le battute. Mariagabriella è soddisfatta, io per niente, di me, temo la disfatta. Tutte siamo abbastanza agitate, ripetiamo alcune battute che devono essere rapide, una due tre volte prima con una compagna poi con un’altra. Siamo pronte … quasi pronte, il tempo per scattare foto del dietro le quinte.
Chiedo a Giulia (Sacramone, Emma) Come stai? mi risponde: L'adrenalina che si scatena dietro le quinte non ha eguali per me, è quel misto di entusiasmo fanciullesco e di timore che trovano equilibrio solo nel momento in cui superi la quinta e sei sotto i riflettori con le tue paure e le tue fragilità ma forte di sapere che anche questa volta ti porterai a casa un nuovo mattoncino per costruire la parte più bella di te.
Condivido, e tu Donatella? (Di Girolamolo, Isabella) Dietro le quinte mi sono sentita viva, vera ... Isabella, sostenuta dalla complicità degli sguardi delle altre.
La Nostra Antonella (Arrigo, la signora Ameliè) arriva con quel suo sorriso dolce; i suoi 96 anni sono solo uno stupido scherzo anagrafico, Come stai? Dietro le quinte? Tanta emozione da sentire le farfalle nello stomaco come una ragazzina!
Gerardina (Barbieri, Luisa) arriva trafelata e con i suoi outfit è già spettacolo! Gerry e tu che fai? Il tono della risposta sottintende un, che diamine! Che si fa dietro le quinte? In maniera più o meno agitata si ripassa la parte che sembra svanita nel nulla! ...
Marianna (Ciminiello, Bea) fa le facce buffe mentre con Giulia si scattano selfie e risponde sorridendo: Battute, mani che si stringono, sguardi di conforto.
Daniela (Conti, la macchina del tempo) veterana delle scene ci parla dei suoi molti dietro le quinte: Sono stati, in tutti gli anni in cui mi son dedicata a questa emozionante attività, i momenti più belli.....quelli in cui concitatamente aiuti i tuoi compagni a cambiarsi, quelli in cui temi di non trovare sul palco l'oggetto che ti occorre per una certa battuta, quella in cui ti trovi a fare le cose più strane perché la tua compagna ti dice che, se la fai, lo spettacolo andrà meglio; quelli, in definitiva, che ricordi con maggiore piacere e nostalgia, perché sono stati momenti di condivisione con persone che non dimenticherai mai più.
Loredana (Ripepi, Mara) arriva al dunque: Dietro le quinte non ci sono io, non c’è lei, ci siamo noi! Un gruppo delirante ma molto coeso! Uno per tutti Tutti per uno! Pronte a suggerire, a incoraggiare, a ridere, a tremare ed emozionarci insieme ... e Mara si trova bene sia dietro le quinte che sul palco, felice di stare al servizio del signor Ambrogio e della signora Amelie. Da questa esperienza ne uscirà più forte e consapevole che i sogni si possono realizzare… basta crederci fortemente e affrontare le difficoltà con coraggio!
E allora coraggio!
Quello ce lo dà Mariagabriella Chinè la nostra fantastica regista, quella che sa quello che noi faremo e ci guida nella nebbia dei tredicimila dubbi che ci assalgono: A lei la parola: Dietro le quinte. È lì la magia del teatro. Dove si posa la propria valigia e ci si veste dei panni del personaggio. Stare dietro le quinte con voi è bellissimo. Sentire le vostre emozioni e vedervi pronte a emozionarvi ed emozionare...Non cambierei mai il mio posto dietro le quinte con nessun posto in platea. È lì che vi vedo nella vostra libertà espressiva. È lì che vi spio mentre sul palco mettete in scena il frutto del nostro lavoro di un anno.
E allora diamo il via allo spettacolo! Si inizia, alle 20,30 io (Nora) deve mostrare ansia nella prima scena, durante le prove proprio non mi veniva, ora sono un fascio di nervi in attesa che quel sipario si apra, qual è la prima battuta? Briscola! Antonella-Ameliè, con determinazione dà l'avvio, e, alla fine tanti gli applausi per tutti ma per lei più calorosi, un’ovazione, se la merita!
Noi, ormai libere dall’ansia, ci lanciamo davvero in quel ballo liberatorio che Daniela (macchina del tempo) così sintetizza (per chi non ha avuto la fortuna di vedere lo spettacolo)
Noi, ormai libere dall’ansia, ci lanciamo davvero in quel ballo liberatorio che Daniela (macchina del tempo) così sintetizza (per chi non ha avuto la fortuna di vedere lo spettacolo)
Io sono la macchina del tempo...vi porterò avanti e indietro ... io so quello che avverrà ma non ve lo dico perché non voglio influenzare in alcun modo il vostro giudizio su ciascun personaggio. Questo il compito della macchina del tempo...una sorta di voce fuori campo che segue i personaggi ne mostra i pregi e i difetti, i loro punti di forza le loro debolezze, sempre con una grande umanità. Tale atteggiamento di umana comprensione trova la sua più felice espressione nella esortazione finale rivolta al pubblico, ai personaggi e a ciascuno di noi: non permettete che un evento malaugurato e imprevisto rovini o peggio cancelli tutti quei momenti vissuti intensamente e con grande gioia e allora!
E alla fine scendiamo dal palco tra il pubblico amico che è venuto a sostenerci ed è lì che le reazioni ci hanno colpito, commosso. Riporto qui, tra i tanti, un commento così come l’ho ricevuto su whatsapp:
Grazie a voi ed alla sceneggiatrice per i messaggi dei suoi pezzi delicati ma allo stesso tempo incisivi ... complimenti ancora.
Così lascio a Mariagabriella Chinè che oltre a essere regista dello spettacolo ne è anche l’autrice il commento sul testo.
Ho scritto questo testo perché sentivo il bisogno di fare qualcosa, di dare voce a chi non ha più la capacità di esprimersi perché la vita gli ha giocato il brutto scherzo di rubare i ricordi. E mentre lo scrivevo ho capito che nessuno può rubare niente. Non esiste ricordo rubato o cancellato. Esiste la vita vissuta che scorre. Esiste il dolore grande di chi vede sfumare i lineamenti di chi ha tanto amato ed esiste il dolore immenso di chi piano piano perde il contatto con la propria autonomia. Ma nessuno può cancellare quello che è stato vissuto insieme. L'Alzheimer cancella i ricordi da una mente, ma non dalla Memoria della Vita.
Grazie ancora una volta a Sperimentiamo davvero qui con voi mi sento a casa.
Come sempre sei eccezionale. Complimenti a tua la compagnia Liliana
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