giovedì 4 luglio 2024

#Intervista: Jessica Faustino

Eternità” è il nuovo singolo di Jessica Faustino che dal 10 maggio 2024 è disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica.

È un brano intimo e autobiografico che parla delle paranoie e paure all’interno della relazione e del come la persona amata ci sia sempre, nonostante tutte le difficoltà.

Il videoclip ha come protagonisti due attori, un uomo e una donna che descrivono una storia d’amore che viene raccontata dall’artista seduta un po’ su una panchina e un po’ seduta su un prato. Lei ha spesso paura di non essere abbastanza e ha diversi timori personali, ma lui nonostante tutto non l’abbandona e le sta vicino. 

Jessica Faustino ha 20 anni e ha origini portoghesi. Ha vissuto in Portogallo solo per il suo primo anno di vita per poi trasferirsi in Svizzera dove vive tuttora.

Da poco si è diplomata come impiegata di commercio. Lavora come segretaria presso una scuola del Luganese e durante il tempo libero ama ascoltare musica, ma
soprattutto cantarla.
La musica ha sempre fatto parte della sua quotidianità e condivide la passione per la musica con suo fratello, ma anche con il nonno che suonava la chitarra e la madre che cantava. Così, alle elementari Jessica ha iniziato a canticchiare ed esibirsi con i compagni, per poi passare a far parte di un coro Pop ed infine arrivare alla Pop Music School di Paolo Meneguzzi, ed intraprendere il suo percorso da solista.


Da poco ha iniziato a comporre grazie a un piccolo input dell’insegnante Cristina Valenti per poi continuare un grande percorso di composizione con Simone Tomassini.
Il percorso di composizione si è rivelato una grande fonte di sfogo personale, ma soprattutto poter esprimere attraverso la musica ciò che la fa stare bene.


Ciao Jessica! Grazie mille per questa intervista. La musica ti ha circondata fin da subito: tuo nonno suonava la chitarra e tua madre cantava. Quali artisti hanno fatto per lo più parte della tua infanzia e quanto ti influenzano ancora adesso?

Sicuramente essendo che la mia famiglia è portoghese, ho sempre ascoltato tanto Tony Carreira, il cantante preferito di mia madre, Quim Barreiros... A oggi non mi ritrovo tanto nei loro stili di scrivere ma apprezzo lo stesso le loro canzoni. Oltre a questi ho sempre ascoltato tanto Arisa, alla quale mi sento più vicina stilisticamente.!

Sei giovanissima, hai vent’anni, eppure canti dalle elementari, assieme ai tuoi compagni, poi a un coro Pop, poi ancora sei arrivata alla Pop Music School di Paolo Meneguzzi, così da intraprendere il percorso da solista. Qual è stato il momento, se c’è stato, in cui hai pensato: “Ok, da grande voglio fare la cantante”?


Dal momento in cui ho iniziato ad approcciarmi personalmente con la musica il mio intento è sempre stato quello di seguire il mio sogno e diventare una cantante. Crescendo ovviamente l’obbiettivo è sempre stato quello ma sicuramente ero molto cosciente del fatto che sarebbe stato difficile vivere di ciò, dunque ho seguito un percorso scolastico totalmente diverso diplomandomi come impiegata di commercio per poi iniziare a lavorare come segretaria in una scuola del luganese. Dal momento in cui ho iniziato a lavorare ho iniziato ad approcciarmi ancora di più alla musica e al canto, e grazie a questo il 10 maggio è uscito il mio primo brano.

Penso che l’arte sia un ottimo metodo per conoscersi dentro, per guardare i propri limiti, imparare a gestirli e in caso superarli. Cosa ti ha insegnato maggiormente la musica, fino a ora?

Il mio limite fino a qualche tempo fa era il fatto di non credere in me stessa, in tutto. A oggi posso dire che a livello artistico il limite è quasi svanito. Lo considero un limite perché dal momento in cui sono riuscita a seguire il percorso nel modo che volevo è stato davvero fantastico. Oltre a questo la musica mi ha davvero insegnato a lasciarmi andare e dire ciò che voglio senza farmi mille paranoie.

“Eternità” è un brano autobiografico che parla delle paranoie e paure all’interno della relazione e del come la persona amata ci sia sempre, nonostante tutte le difficoltà. Proprio perché autobiografico mi immagino sia stato scritto di getto. È stato effettivamente così, o c’è voluto del tempo per tirare fuori quello che avevi dentro?

Il brano “Eternità” nasce un po’ come una sfida per me, grazie a un compito assegnatomi da Simone Tomassini. Sono sempre stata convinta di non saper comporre; una volta sono arrivata a lezione e la domanda che mi è stata posta è stata: “Hai mai scritto qualcosa?” e io ho risposto subito di no, a quel punto Simone mi dice di prendere una base che mi piacesse in inglese e scriverci qualcosa, l’importante era che suonasse bene. Torno a casa e la prima cosa che ho fatto è stato mettermi davanti alla TV e fare andare in loop la base di All Of Me di John Legend, e per la prima volta la mia mano a quasi iniziato a scrivere da sola. È stata una bellissima sensazione e soddisfazione per me quando poi a lezione con Simone abbiamo composto la musica e vedere il risultato è stato a dir poco emozionante.

In un contesto sociale dove si cerca di valorizzare la persona per quella che è, i versi “Tu sei solo mia/ed io sono solo tuo/noi che siamo forti solo insieme” possono essere facilmente fraintesi, però io l’ho visto come un’immagine di una persona che sostiene un’altra durante un attacco di panico o pianto, scaturito dalla paranoia, paura, appunto. Ecco che avere qualcuno accanto è fondamentale in certi momenti, ma questo vuol dire anche avere il coraggio di esternare le proprie negatività. In amore credi che sia più coraggioso rimanere accanto a chi sta male, o dimostrare di stare male?


In amore credo siano importanti entrambe le cose, ma a oggi potrei dire “dimostrare di stare male”.
Non è facile per la persona che sta male esternare i propri disagi, le proprie difficoltà perché oltre alle problematiche stesse che non sono per niente facili, non si sa mai se la persona che ti sta accanto continuerà a farlo senza giudicarti. Oltre a questo spesso si pensa che “se dimostro di stare male” posso sembrare debole, ma personalmente penso che chi dimostra di stare male è ancora più forte di altri. Direi quasi che è facile non mostrare di stare male ma dimostrarlo è ancora più difficile.


Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Il mio progetto principale è quello di continuare a studiare e imparare il più possibile, tra esperienze, canzoni e sicuramente anche continuare a scrivere tanto per poi sperare di farvele sentire continuando a raccontarmi sempre di più e a trasmettervi le mie emozioni.

Qui in redazione non vediamo l
’ora di ascoltare ancora qualcosa di nuovo che sia nato dall’anima di Jessica Faustino.

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