Anime ammutolite dentro contenitori di carne. Anime inascoltate dentro menti urlanti. Anime inermi dentro instancabili giri di giostre. Anime cieche dentro sguardi assenti. Anime in persone prive di gusto.
“Sei quello che pensi di essere”, così la cultura new age brandisce la sua ideologia volta al consumismo. “Visual board di quello che vuoi attirare”, ma non può funzionare, l’Ego si carica di inquietudine, la persona di insoddisfazione e spende denaro nelle pietre miracolose, negli incensi che riequilibrano e aprono i chakra, nelle letture di carte che alla fine dicono solo quello che l’interessato vuole sentirsi dire.
Se solo capiste cos’è l’Essere.
La goccia dell’oceano desidera forse diventare la scintilla di un caldo fuoco?
In noi c’è il seme di ciò che siamo, proprio come il seme di una quercia sa che diventerà una quercia e si prepara sotto terra alla sua nascita e crescita. Gli esseri umani hanno sviluppato il gioco del facciamo finta che e allora idealizzano di essere questo o quell’altro finché non si identificano esattamente con questo e quell’altro e vogliono aspirare a essere ciò che non sono.
Prendiamo questo semino di quercia e facciamo finta che giochi come noi, assieme a noi. Desidera essere un pino, crea la sua visual board, pensa positivo e assiduamente all’essere un pino. Conserva le pigne, medita su e con esse per un’ora al giorno, eppure quando sboccia fuori il terreno, cos’è se non una quercia? Odierà la sua condizione, perché qualcuno ha detto che poteva essere pino se solo ci avesse creduto abbastanza. Non si fiderà più di sé e della società tutta e sarà una quercia malata, scarna, bruttina da vedere.
Alcuni superbi luminari potranno dissentire, sostenendo che gli esseri umani sono esseri superiori e di conseguenza possono cambiare i loro semini ogni volta che vogliono, ma come possono essere maggiori di se non accettano neanche la loro natura primordiale?
Senz’altro sono dinamici e possono cambiare quando vogliono, ma a nulla servirà se non partono dal terreno e dalle radici. Chi dice, poi, che la propria natura sia negativa?
Facciamo finta che in questa meravigliosa incarnazione debba fare l’esperienza della povertà. Povertà materiale, d’animo, d’intelletto… chi ha deciso che non va bene? L’anima? Ma lei accetta una Sua volontà, il divino forse si sbaglia su di noi? È il signor Ego che impone la sua volontà. All’Ego non va bene essere piccolo, povero, stupido. Lui vuole primeggiare, essere l’unico e il solo e allora ecco che ci attrae verso i corsi di autoconsapevolezza, gli incontri con guru moderni che non si fanno più chiamare maestri, ma fratelli, le cinque tecniche per parlare con il proprio Io. Fandonie.
Ogni volta che si cerca all’esterno quello che abbiamo dentro di noi si fallisce e nessuno può insegnarvi come guardarvi dentro. Chiedete forse a chi amate più al mondo dove avete nascosto i vostri tesori più preziosi? E se non lo chiedete a quella persona, come potrebbe saperlo uno sconosciuto?
E allora ecco che sei quello che pensi di essere assume una forma molto più complessa, la cui spiegazione non può essere letta, detta, ascoltata, assaporata, solo compresa.
Se pensi di essere qualcun altro, sarai qualcun altro e soffrirai finché non ritroverai il vero Te. Se pensi di essere un Dio sceso in terra, sarai un Dio sceso in terra e soffrirai finché non accetterai i tuoi limiti. Se pensi di non valere niente, non varrai niente e soffrirai finché non metterai al servizio del mondo i tuoi innumerevoli talenti.
Se pensi di essere, sei Quello.
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