Il 9 maggio 2024 è uscito su tutte le sale italiane “Mothers’ Instinct”, l’intenso thriller psicologico con le due attrici Premio Oscar Jessica Chastain e Anne Hathaway, opera prima di Benoit Delhomme; tratto dal libro “Oltre la siepe” di Barbara Abel e basato sul film “Doppio Sospetto”, diretto da Olivier Masset-Depasse, già immaginiamo la profondità della trama.
Abbiamo atteso un bel po’ prima di parlarvene perché per poter affrontare bene il tema sono necessari alcuni spoiler, ovviamente ben segnalati nell’articolo.
Alice (Jessica Chastain) e Céline (Anne Hathaway) sono due vicine di casa e migliori amiche nell’America anni ’60. Theo e Max, figli delle due, sono coetanei e anch’essi migliori amici, così è inevitabile che le loro vite scorrano di pari passo, facendo diventare i due nuclei famigliari come un’unica, grande famiglia.
Tutto sembra perfetto in questa zona di periferia americana: le donne, mogli e madri sempre impeccabili, eleganti, sorridenti che nascondono i propri turbamenti agli occhi dei figli e dei mariti, si sostengono a vicenda, pronte sempre a venirsi in aiuto in qualsiasi difficoltà.
Pulire casa, preparare la merenda ai figli, il pranzo e la cena ai mariti, il tutto diventa più leggero se abbiamo accanto una grande amica, così vediamo che, almeno in apparenza, non si nasconde nulla di turbante.
Attenzione: da adesso in poi saranno presenti degli spoiler
Questa realtà idilliaca si frantuma quando Max muore in un tragico incidente mentre stava giocando in casa. Incidente che in entrambe le donne fa crescere pesanti sensi di colpa, in quanto consapevoli che avrebbero potuto evitarlo. Quando il trauma è così grande, però, prendersi la responsabilità può portare alla pazzia, così ecco che nascono anche le paranoie che avvertono l’una nei confronti dell’altra e, anche se provano a continuare la propria amicizia, questa spirale di delirio ossessivo, misto a una invidia più o meno latente, porterà inevitabilmente alla conclusione più macabra.
Nella società dei primi anni ’60, dove chiunque voleva dimenticare gli orrori e la fame dei decenni precedenti, tutto doveva essere perfetto: la casa, i propri abiti, i dialoghi, i rapporti con il vicinato e qualsiasi parola o gesto andasse fuori dalle linee veniva considerato strano, pazzo, paranoide.
Così il lutto, la perdita di un figlio che già normalmente spaventerebbe chiunque, in quel contesto diventa una situazione tanto tremenda da provare vergogna per chi la subisce. Céline e Alice si allontanano, ma quando cercano di riavvicinarsi sanno che qualcosa si è rotto per sempre. Cèline, che non può più avere figli, inizia ad accogliere sempre più spesso Theo a casa sua, per farlo giocare con gli stessi giochi di Max. E se questo viene visto da Alice come un comportamento malato, Céline si giustifica che è per il bene del bambino stesso, che sente quanto lei la mancanza di Max.
Ma se è vero che l’istinto di una madre non sbaglia mai, chi delle due ha davvero ragione quando entrambe si accusano di portare alla rovina l’altra?
Viene definito un thriller psicologico, anche se personalmente di psicologico ho visto ben poco, visto che sono lampanti fin da subito traumi e moventi, ma la componente thriller vi è sicuramente, perché il mostro che viene fuori da un’umanità ferita agisce nei peggiori dei modi.
La recitazione delle due, poi, è imbattibile ma questo non c’era bisogno neanche di scriverlo, dati i nomi. La loro chimica sullo schermo porta lo spettatore nel loro stesso stato di angoscia. Un bellissimo appunto anche per i costumi, le scene e i dialoghi che, da amante ossessiva degli anni ’60, hanno reso il film piacevole e senza neanche un pensiero sul fatto che non fosse storicamente accurato.
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