martedì 14 maggio 2024

#Libri: La sposa del vento

Il 30 aprile 2024 è approdato in tutte le librerie “La sposa del vento”, romanzo che tratta della storia d’amore tra Oskar Kokoschka e Alma Mahler, scritto da Scilla Bonfiglioli ed edito Fazi Editore.

Uno dei motivi che mi ha spinta a leggere il libro è stato proprio il mio non conoscere il pittore austriaco, nato il 1° marzo 1886 a Pöchlarn e morto il 22 febbraio 1980 a Montreux, Svizzera.

Come sempre quando si vuole fare il primo passo verso qualsiasi tipo di conoscenza, non è mai tempo perso.

Stiamo a Vienna, negli inizi Novecento, quando Oskar è un giovane pittore ricco di talento, ma povero perché non ancora sbocciato del tutto.     
Quando incontra il grande Mestro Klimt ha la sua grande occasione: inizia a frequentare i circoli intellettuali più prestigiosi e la sua arte viene presto mostrata al grande pubblico, che ne rimane affascinato anche se quello che vedono è del tutto inaspettato.

Kokoschka convive con mostri, demoni e incubi fin dalla sua infanzia, li conosce molto bene e sono proprio loro i protagonisti delle sue opere iniziali. La sua fama di pittore un bel po’ pazzoide viene confermata quando inizia a frequentare la bellissima Alma Mahler, vedova del noto musicista e musa di tanti altri artisti. Per i tempi la fama della Mahler è tutt’altro che benevola, così anche quella di Kokoschka comincia ad andare sempre più nel baratro.
Ai due, comunque, non importa: la loro relazione va avanti, vanno a vivere insieme anche se non sono sposati e il pittore produce le sue opere migliori, come “La sposa del vento”, ispirato proprio alla compagna amata.
Tutto sembra procedere a gonfie vele, finché Alma decide di interrompere la relazione. Nello stesso periodo l’Europa è sconvolta dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, a cui Oskar decide di partecipare come volontario solo per sperare di morire.
Tornato, però, i suoi demoni diventano sempre più reali e in piena paranoia si fa costruire una bambola con le fattezze di Alma.

Questa azione lo porterà alla follia definitiva o lo aiuterà a guarire?


Siamo d’accordo che il loro amore si è tramutato in ossessione e conosciamo molto bene il confine sottile che c’è tra i due sentimenti, basta anche guardare Baby Rendeer, di cui parleremo settimana prossima.
Questo romanzo, comunque, intervallando parti romanzate a quelle storiche, ci fa entrare in sintonia con l’artista e comprendere quanto è vero il detto che dietro ogni artista c’è un genio che agli occhi della gente normale è folle.

Oskar viene ostracizzato, deriso, canzonato, eppure è andato avanti con la sua arte, anche se questo gli faceva paura. Un artista non può fare altro che arte, e lui ne ha fatta così tanta che l’ha portata anche nel suo quotidiano, colpendo però anche le persone che amava e che caratterialmente non sapevano che farsene di tutta quella bellezza. Perché si sa, la vera arte è la prova tangibile del divino e non tutti riescono a guardarLo negli occhi. 

La sposa del vento,
Oskar Kokoschka - 1914

Arte” deriva dal sanscrito e tra i suoi significati più remoti troviamo: “andare attraverso”, ogni artista è un’anima che sa andare attraverso i mondi più oscuri dell’inconscio per creare e portare fuori i tesori che nasconde, proprio come fanno i tramiti. Non si fa arte se non si passano delle crisi, ed è proprio per questo che Kokoschka rimane tra i pittori e drammaturgi più importanti del Novecento, che importa se il mondo mainstreaming non lo conosce?


Con “La sposa del vento” si fa di certo un’ottima conoscenza del pittore e della persona. È una storia che appassiona per la sua profondità e autenticità; una relazione che non ha pari e che incanta pagina dopo pagina, scoperta dopo scoperta.

Nessun commento:

Posta un commento