lunedì 20 maggio 2024

#Cinema&SerieTv: Baby Reindeer

Uscita l’11 aprile 2024 su Netflix, “Baby Reindeer” è subito diventata tra le serie più seguite nella piattaforma streaming. L’ho vista anch’io e ho deciso di parlarne, ma a mente più fredda.


I social ci hanno abituati ai commenti a caldo ma questo, secondo la mia opinione, va contro ogni intelletto umano perché per poter fare una propria analisi si ha bisogno di canalizzare al meglio le informazioni che ci vengono date, ponderare i pensieri per poterli esprimere al meglio.

A maggior ragione, poi, quando i temi trattati sono altamente delicati; non comprendere certe situazioni porta facilmente a cadere nel giudizio superficiale di chi non è entrato pienamente in empatia con i personaggi. Tutti, difatti, siamo sia la vittima che il carnefice.

Attenzione: questo articolo contiene spoiler sulla serie.

La storia dietro a “Baby Reindeer” è del tutto vera, ed è stata proprio l’esperienza del suo scrittore e ideatore Richard Gadd, che tra l’altro interpreta anche il protagonista. Basta questo a farci entrare con maggior interesse nella questione perché dopotutto il nostro animo presta più attenzione quando sa che ciò che sta vedendo ha poco a che vedere con la fantasia, e come sempre accade con la realtà, questa supera di gran lunga la finzione.

Donny
(Richard Gadd, appunto) è un barista che da un piccolo paesino in Scozia si è trasferito a Londra per inseguire il suo sogno: quello di diventare un comico famoso.

La vita non va sempre come previsto, e a più di trent’anni si ritrova ancora a essere considerato un emergente, aumentando la sua insicurezza e di conseguenza rendendolo un commediante mediocre.
Un giorno al pub dove lavora entra Martha (Jessica Gunning): una donna molto più grande di lui, all’apparenza chiusa e insicura quanto lui. Mosso da compassione in quanto la vede giù di morale, le offre un tè e da quel momento non passa giorno senza che lei non trascorra tutto il suo tempo nel locale.
Quella che è una semplice amicizia tra barista e cliente, per Martha diventa una vera e propria ossessione: inonda di email compromettenti e non la casella postale di Donny, se la ritrova ovunque, lo minaccia su Facebook e nella vita privata quando lui esce con la fidanzata, arrivando persino a intimidire amici e famigliari.
Martha non si ferma davanti a nulla, neanche con gli avvertimenti della polizia; più passa il tempo, però, più Donny scava dentro di sé ricordando traumi passati e capendo che lui e Martha non sono tanto distanti.

Cos’è che ha ferito Martha?

Donny si nasconde dietro la maschera dell’empatico, esattamente come fa Martha, e anche se avrebbe potuto interrompere il rapporto fin da subito – non accettando la sua amicizia su Facebook, per esempio – lui va avanti, le parla, la cerca, crede che entrando in relazione con lei possa aiutarla, ma più passa il tempo, più si accorge che è il contrario e che in un certo senso sta solo aiutando se stesso.

Si dice che quando due persone hanno lo stesso trauma riescono a entrare più in sintonia l’una con l’altra, e questo spiega perché i manipolatori riescono ad avere il controllo solo su un certo tipo di persone. Martha sa esattamente quello che è successo a Donny, proprio perché è il suo specchio. Donny non riesce a starle lontano, proprio perché è l’unica che potrebbe riportare in superficie una gravissima ferita che ha bisogno di essere curata.

È un rapporto tossico, morboso, ma da entrambe le parti. Certo, giuridicamente parlando Martha rimane sempre la colpevole e Donny la vittima, ma è anche vero che quando lei non gli scrive e non si presenta sempre davanti ai suoi occhi, lui ne sente la mancanza.
La presenza pesante e ossessiva di Martha è per Donny una sicurezza, un’ancora a cui aggrapparsi per non sentirsi invisibile. Leggere i pensieri sconnessi e dall’ortografia errata di Martha, esercitano un controllo mentale su Donny che almeno “sa come sta” e difatti quando lei sparisce, lui va a cercarla sotto casa.


Nella mente malata e contorta di Martha questo è amore, probabilmente perché lei è stata amata in questo modo. La sua legge morale le dà il permesso di aggredire la fidanzata di Donny, i genitori, chiunque possa ostacolarsi nel raggiungimento del suo obiettivo: avere una relazione con l’uomo.
E infatti Donny si sveglia solo quando a essere in pericolo sono proprio le persone più strette attorno a lui. Dopo mesi, anni, di presenza costante e inquietante di Martha, lui prende in mano la situazione, denuncia tutto solo per amore dei propri genitori.

Ripercorre il suo tremendo trauma: l’essere stato plagiato mentalmente e poi stuprato da un produttore televisivo che lo ha avvicinato anche alle droghe.

Nelle lunghe ore senza coscienza  a casa del produttore, Donny ha perso una parte di sé e non ricordare quale fa in modo che anche la vita lontana dall
’uomo sia un riflesso di quella incoscienza: si butta su tutto con noncuranza, mente alla sua fidanzata per tutto l’inizio della relazione proprio perché non sa più chi è. Seppur dotato di talento, i suoi spettacoli sono incerti perché non sa più se quanto detto dal produttore sul suo futuro fosse vero, e quanto sia stato detto solo per il fine ultimo di finire a letto con lui.
Insomma, Donny è un uomo distrutto che ha incontrato una donna distrutta. Entrambi vedevano l’altro come sostegno morale per potersi ricomporre senza essere pienamente coscienti della loro malattia.

Ripeto: Martha rimane sempre la colpevole e Donny la vittima, questa serie mostra come anche la vittima di certe situazioni ha prima di tutto bisogno di un supporto psicologico, perché senza un trauma grande alle spalle, difficilmente si metterebbe in certe situazioni.

Lo abbiamo visto anche con gli amici Donny: esterni e consapevoli fin da subito della pericolosità di Martha, con un Donny che ha sempre sminuito la situazione perché dopotutto lei lo faceva sentire importante.
Assetato di una fama tardiva, si è fidato di chi gli dava briciole di ossessione, proprio come fanno i fan. E proprio come scopre chiunque poi raggiunga il successo: devi arrivare a ottenerlo per capire che non è ciò che realmente vuoi.

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