venerdì 29 settembre 2023

#Arte: Il Bacio di Roberto Ferri

“… quando alli miei occhi apparve prima la gloriosa donna della mia mente, la quale fu chiamata da molti Beatrice, li quali non sapeano che si chiamare”.                            
- Dante Alighieri, Vita Nova

Era il 7 luglio dell’anno 2021 quando entrammo a Palazzo Firenze, sede della Società Dante Alighieri di cui il nostro Joyce è socio vitalizio, per ammirare “Il Bacio”, capolavoro in tempera grassa su tela di lino (105 x 105 cm), commissionato da Magnum al pittore dagli echi neo-classici Roberto Ferri, nome di pregio già noto opere come “Lucifero”, “Resurrezione” “San Giovanni”, artista geniale che potrebbe benissimo essere considerato come il moderno “Erede di Caravaggio”.

#DivinaCommedia: Canto XXIX

Continua il nostro viaggio alla scoperta della Divina Commedia dal punto di vista esoterico.

Oggi analizziamo il ventinovesimo canto dell’Inferno. Troviamo ancora gli strascichi delle anime che hanno seminato discordie e scismi. Ci imbatteremo anche nel sentimentalismo e nella lotta interiore di Dante alle prese con l’anima di un suo lontano cugino: Geri del Bello. Ma guidati come sempre da Virgilio, accantoneremo l’emotività che crea divisioni in noi per soffermarci su un altro terribile peccato che condanna le anime dei falsificatori.
Nella decima bolgia incontreremo così diversi alchimisti dell’epoca, come Griffolino d’Arezzo e Capocchio, amico e compagno di studi di Dante.

Sono tante le domande che ci susciterà questo canto, due tra tutte: quando abbiamo la conoscenza di una materia, quanto la mettiamo a disposizione degli altri e quanto, invece, tendiamo a erigerci, credendoci gli unici e soli ad averla? Quanto, quindi, utilizziamo la nostra sapienza per il bene e quanto per il nostro personale tornaconto?

Al solito, vi ricordiamo che analizziamo il canto solo ed esclusivamente dal punto di vista esoterico, comparandolo con quello che è stato ed è il nostro cammino spirituale.
Questi articoli, insomma, servono solo come spunti di riflessione su noi stessi, dove ogni protagonista che incontriamo è una parte di noi.

giovedì 28 settembre 2023

#Costume&Società: Natura

Non è raro imbattersi in dialoghi che utilizzano come perno la dicotomia tra natura e cultura. In altre parole, consideriamo (spesso implicitamente) questi due termini come antitetici: “Ho bisogno di una settimana in mezzo alla natura” è una frase che già implica l’ambiente urbano come qualcosa di non naturale. Si potrebbero fare anche altri esempi, ma questo calza a dovere e vorremmo che lo teniate in mente mentre leggerete il resto dell’articolo.

Partiamo dalla scomposizione di quella che può essere la visione più diffusa della natura: quella di ambiente non intaccato dagli esseri umani. Possiamo assumerla come un insieme di elementi vegetali, animali e anche minerali che in qualche modo creano uno scenario coerente che si riflette nel nostro immaginario. L’insieme dei luoghi ormai residuali, situati al di fuori dell’ecumene.

#Mitologia: Io sono te come tu sei me

Disegno di Arthur Rackham
Abbiamo utilizzato il primo verso di una nota canzone dei Beatles (I am the walrus) perché reputiamo questo concetto davvero indispensabile per il saper vivere civile.


Prima di intraprendere un certo percorso era normale anche per noi prendercela con il prossimo, serbare rancore e trovare ogni buona scusa per litigare o discutere, imponendo le nostre idee.

Quando abbiamo prima imparato e poi compreso che l’altro è solo un nostro specchio, abbiamo realizzato che è più produttivo fermarsi a riflettere sul fatto che se stiamo davanti a un comportamento nocivo, è perché lo attuiamo prima di tutto noi, senza vederlo.

È come mettersi davanti un vero specchio e notare un brufolo: non spacchiamo di certo il vetro per risolvere il problema, ma al contrario, ci serviamo della sua funzione per sapere dove applicare esattamente la crema.

Ecco, abbiamo cominciato a pensare allo stesso modo anche nella realtà quotidiana: quando vediamo una persona arrogante, falsa, maleducata, aggressiva… cominciamo a pensare dove abbiamo questi difetti e quando li utilizziamo con altri. In questo modo non solo viviamo più tranquillamente, ma abbiamo affinato anche le nostre armi di diplomazia e giustizia diventato pacieri delle liti altrui.

Andiamo a vedere come tutto ciò sia stato descritto nella mitologia.

mercoledì 27 settembre 2023

#Eventi: Prepariamoci alla Festa del Cinema di Roma 2023

Nella giornata del 22 settembre 2023 si è tenuta la conferenza stampa che preannunciava i film in concorso alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma. L’evento si terrà principalmente nell’Auditorium Parco della Musica, ma sarà anche dislocato in diverse aree della Capitale per poter far sì che tutta la città possa celebrare la settima arte. Dal 18 al 29 ottobre, un giorno in più rispetto agli scorsi anni, sarà possibile godere delle diverse proiezioni che si susseguiranno.

La manifestazione è promossa da Roma Capitale, Regione Lazio, Cinecittà (in rappresentanza del Ministero della Cultura), Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma e Fondazione Musica per Roma. Gian Luca Farinelli è il Presidente della Fondazione Cinema per Roma e del Consiglio di Amministrazione composto da Manuela Cacciamani, Nicola Maccanico, Valerio Toniolo e Daniele Pitteri. Francesca Via è la Direttrice Generale della Fondazione. Paola Malanga è la Direttrice Artistica della Festa del Cinema e della Fondazione Cinema per Roma, affiancata da un comitato di selezione composto da Giovanna Fulvi, Enrico Magrelli, Emanuela Martini, Nico Marzano e Alberto Pezzotta.

#Venezia80: Green Border - Recensione

Il titolo originale, in polacco, è “Zielona Granica” (letteralmente: confine verde) ed è il film che si è portato a casa il “Premio speciale delle giuria” di Venezia80. Agnieszka Holland ci trasporta in una drammatica e toccante storia di confine, seguendo un gruppo di immigrati che vogliono attraversare il confine tra la Bielorussia e la Polonia. Chilometri infiniti di alberi segnano le poche zone franche, luoghi in cui nascondersi per non essere trovati dall’esercito di frontiera.

La storia segue, dall’arrivo a Minsk, un gruppo di rifugiati proveniente dal Medio Oriente e dall’Africa che cercano di raggiungere l’Unione Europea trovandosi, però, bloccati e rimpallati da strategie e crisi geopolitiche architettate magistralmente dal dittatore bielorusso Aljaksandr Lukašėnko. Il tentativo del dittatore è quello di provocare l’Europa attirando i rifugiati con una propaganda che promette un facile passaggio verso l’UE. Una bugia che cela il reale rimpallo di cui uomini e donne divengono vittime.

“Pedine di questa guerra sommersa, le vite di Julia, un’attivista di recente formazione che ha rinunciato a una confortevole esistenza, di Jan, una giovane guardia di frontiera, e di una famiglia siriana si intrecciano.”

martedì 26 settembre 2023

#Eventi: RomicsXXXI tutte le anticipazioni

Da qualche giorno è iniziato ufficialmente il conto alla rovescia che ci separa dall’inizio dell’edizione ottombrina del Romics. La fiera internazionale del fumetto, dell’animazione, del cinema e del games si tinge di speranza nel suo nuovo e rinnovato manifesto ideato da Gabriele Dell’Otto. Sotto la targa DC Comics e Panini, abbiamo avuto modo di scoprire un Superman in volo sul Colosseo. Un’illustrazione che ha preso vita nel 2020 e che è rimasta in un cassetto per i passati eventi, ma che adesso rivive di vita nuova e porta con sé questa visione dall’alto. Un punto di vista, dunque, verso il futuro e verso il cielo, un invito ad alzare lo sguardo per poter volare insieme al supereroe che quest’anno festeggia i suoi 85 anni sul grande e piccolo schermo.

Avremo modo di poter dialogare col disegnatore durante il giovedì della Fiera che si terrà dal 5 all’8 ottobre presso i padiglioni di Fiera di Roma. Ricordiamo che i biglietti saranno acquistabili solo online, proprio per poter garantire un afflusso migliore del pubblico.

#Libri: Fino alla fine

Stiamo scrivendo questa recensione piuttosto a caldo, perché “Fino alla fine”, di Helga Flatland, è un romanzo così emotivo che ha suscitato in noi diversi sentimenti: amore, dolore, frustrazione, rancore, perdono… e tanto altro che solo la scrittura può riuscire a riordinare.


Abbiamo già parlato dello stile dell’autrice nella recensione di “Una famiglia moderna” ed è per questo che possiamo confermare come la Flatland sia estremamente legata alla psicologia che si cela e nasce dai rapporti famigliari.

Il libro esce proprio oggi, quindi ringraziamo ancora la Fazi Editore per averci dato la possibilità di averlo letto in anteprima.

lunedì 25 settembre 2023

#Cinema&SerieTv: Gran Turismo - Recensione

A quanto pare l’epoca dei live action si sta rapidamente tramutando in quella dei bio-pic. Che ci crediate o meno, il film di cui parleremo oggi è proprio tratto da una storia vera. “Gran turismo” è arrivato nelle sale italiane lo scorso 20 settembre e ci porta sia all’interno del mondo dei videogiochi, quanto in quello delle corse automobilistiche.

Quindi sì, tutto il senso di rivincita e di rivalsa che si può assaporare all’interno di questa pellicola seguono le avventure di una persona realmente esistita: un giovane, classe ’91, che è divenuto un pilota automobilistico per la Nissan grazie alla propria bravura nelle corse eSport.

#Personaggi: La vera storia di Jeanne du Barry

Ritratto di Élisabeth Vigée Le Brun
Amando la storia, le biografie e qualsiasi attinenza con l’aristocrazia non ci siamo voluti perdere il film di produzione francese, belga e inglese: “Jean du Barry – La favorita del Re”, approfittando così dell’iniziativa prezzo ridotto per i film italiani ed europei.


Anche se la pellicola ha una sua attinenza con gli usi e costumi dell’epoca, ci ha lasciati con un (bel) po’ di amaro in bocca perché a nostro avviso non è stata data la giusta importanza a Jeanne du Barry.

Tenteremo così di spiegare perché il suo ruolo fu del tutto fondamentale alla corte di Luigi XV.  

venerdì 22 settembre 2023

#Costume&Società: La fantastica idea di America in Stephen King

Tra i molti autori di best-seller è impossibile non citare Stephen King, un vero e proprio “signore” delle idee collettive che, a partire dalla fine degli anni Settanta, ha costruito e alimentato un mito americano fatto di città di provincia accoglienti e allo stesso tempo misteriose, persone semplici ma speciali e un’identità statunitense che forse non è mai davvero esistita…

#Musica: Sono solo parole

Crediti:
https://hernameismoon.tumblr.com/post/43670184714
Noemi presenta il brano “Sono solo parole”, scritto da Fabrizio Moro, al Festival di Sanremo 2012 arrivando con tanto merito al terzo posto in un’edizione che ha visto vincitrice Emma con “Non è l’inferno”.


Qualunque sia la versione che preferite, se quella cantata da Noemi o da Moro, sappiate che noi le amiamo entrambe e non riusciamo proprio a scegliere la migliore tra le due. Forse è proprio per il tema che offre, così tanto comune ai giorni d’oggi; la stessa Noemi ha infatti dichiarato: «È un testo sull’incomunicabilità, sull’importanza dei gesti al di là delle parole, sul fatto di riuscire a risolvere i problemi e ad andare sempre avanti nella vita. […] Canto l’incomunicabilità in un periodo storico particolare in cui stiamo vivendo. Comunichiamo tanto tramite Internet, Facebook e Twitter ma poi si ha difficoltà a vivere la vita reale. Si crea un divario non solo tra persone che si amano ma anche nella società in cui viviamo.»

Possiamo tranquillamente aggiungere che in una società dove tutto è rimpiazzabile in breve tempo, tanto da non processare qualsiasi tipo di rottura, basta davvero un periodo di blocco per mettere fine a una relazione o al raggiungimento di un obiettivo, se vogliamo rimanere nel tema del lavoro; ecco perché questa canzone acquisisce un grande valore: andare avanti nonostante i nonostante.

giovedì 21 settembre 2023

#Racconti: Turista del tempo

Eccomi di nuovo, ancora partecipe del tutto, però presente in modo diverso. Non vorrei confondervi già da subito, dunque vi dico chiaramente che mi trovo nel Parco degli Acquedotti in un pomeriggio d’estate.

Sono stato qui solo qualche mese fa, eppure tutto sembra così diverso adesso…

Il tempo e le stagioni trasformano, così come il giorno e la notte. Così gli anni invisibili si ripercuotono sullo spazio, lacerandolo e cucendolo.

Con questa intuizione ho capito...

Una volta girato il mondo non mi resta che girare le epoche.

#Anime: Doraemon

È quasi impossibile, dai nati dal 1982 al 2016, non conoscere Doraemon, anche perché la sigla cantata da Cristina D’Avena è diventata un vero e proprio classico delle sigle tv. C’è da dire, però, che i nati anni ’80 – come la sottoscritta – ricordano ancora molto bene la prima sigla, ormai probabilmente confinata nelle rarità sonore.

Doraemon è un successo a livello planetario, tanto che sono stati creati musical, videogiochi, persino ristoranti e ricette a tema, seguito da tantissimo altro ancora di sua ispirazione;  per questo è considerata una delle serie d’animazione giapponesi più conosciute all’estero. Il gatto Doraemon, infatti, è una vera e propria icona a della cultura pop giapponese e sarà sicuramente capitato a tutti noi di andare in un ristorante giapponese e assaggiare i dorayaki, meglio conosciuti come: “i dolcetti di Doraemon” solo perché sempre presenti in ogni puntata.

Come ogni opera importante che si rispetti sono tanti gli interrogativi che ha suscitato in ogni generazione: cos’è il cocktail di bambù? Ma soprattutto: il gatto più simpatico dell’animazione giapponese, è davvero solo un sogno di Nobita? Andiamolo a scoprire.


Ma prima, le solite informazioni: il manga è scritto e disegnato da Fujiko F. Fujio (tra le sue opere più famose anche in Italia troviamo “Carletto, il principe dei mostri” e “Nino, il mio amico ninja”. Scende una lacrima anche solo a ricordare le sigle, visto che entrambi gli anime li vedevamo su Super3) e viene pubblicato per la prima volta in Giappone dalla rivista mensile CoroCoro Comic dal dicembre 1969 all’aprile del 1996. In Italia arriva moltissimi anni dopo, nel 2005, per la Star Comics.


Da questo manga sono state fatte tre serie anime: la prima andata in onda sulla Nippon Television nel 1973, la seconda trasmessa su Tv Asahi dal 1979 al 2005 e la terza, sempre sulla stessa rete, andata in onda dal 2005 ai giorni nostri.

In Italia la seconda serie è stata trasmessa prima da Rai 2, poi dalle reti private e infine da Italia 1 e Boing, dal 1982 al 2013. La terza serie, trasmessa solo su Boing, arriva nel nostro Paese nel 2014, con le puntate che sono ancora in corso.

mercoledì 20 settembre 2023

#Venezia80: Enea - Recensione

La seconda opera registica di Pietro Castellitto è arrivata al concorso a Venezia80, raccontando una profonda e attenta critica alla borghesia e alla noia che essa comporta. Un film non da tutti apprezzato, che forse è stato anche poco capito, ma che allo stesso tempo si rivela l’opera più fresca di questa mostra. Un nuovo modo di fare cinema, una nuova ondata che si scaglia contro il ristagnare dell’acqua della laguna.

“Enea” ci trasporta in questo suo viaggio tra spiagge sconfinate. Oltre che alla regia, Pietro veste i panni del suo protagonista e con il suo sguardo e con i suoi sorrisi riesce a trasportarci nella sua strafottenza. Fin dai i primi istanti è tutto chiaro: viene spiegato immediatamente di cosa si vuol parlare e se si perde quel passaggio iniziale ci si perde anche il cuore di questa narrazione. Il tutto si apre con un dialogo, l’amico più intimo di Enea, Valentino sta discutendo con la madre del ragazzo sull’incapacità di intraprendere delle relazioni dalla lunga durata. Lui è figlio di pluridivorziati, donne e uomini che preferiscono la scappatoia piuttosto che resistere e lottare per quel sentimento. Coppie che preferiscono lasciarsi andare alla routine finendo col farsi vivere dalla vita piuttosto che godersela. Enea e Valentino rifugiano a tutti i costi quest’idea di vita e per farlo si nascondono dietro un tenore di vita che si possono principalmente permettere grazie ai soldi dei loro genitori.

#Racconti: Il senso più profondo dell'insignificante

Nelle ultime settimane di agosto Frè ha avuto a che fare con le formiche in casa. È andato tutto bene fino a quando non se le è ritrovate anche dentro il suo armadio.     

Peccando inevitabilmente di superbia e credendosi superiore alle altre vite, ha ceduto al sadismo e all
’insicurezza della vendetta.

Tornata in sé ha trovato il suo perdono creando un’ode alla loro troppo avventata e del tutto inopportuna impresa.

martedì 19 settembre 2023

#Venezia80: Coup de Chance - Recensione

Nell’onda delle proteste di questa
Venezia80, l’attenzione è stata puntata sulla presenza di Woody Allen sul carpet. Arrivato al Lido per poter presentare il suo ultimo film “Coup de Chance”, il regista si è trovato bersagliato da un tentativo di invasione di campo da parte di alcune manifestanti. Con l’urlo: “No alla rape culture”, dunque, oggi parliamo dell’opera ultima del regista statunitense.

Dal francese possiamo letteralmente tradurre il titolo con “Colpo di fortuna”, del resto questo è uno dei temi più cari al vecchio Woody e lo possiamo già ricordare con “Match Point”. Partiamo col definire questa pellicola la più “Woody Allen” che mai, proprio perché al suo interno ci sono tutte le caratteristiche del suo cinema e tutti i diversi dettagli che hanno definito la sua filmografia. Dalla fortuna alla ricerca dell’amore, così come la sua tagliente ironia e il suo sottile sarcasmo: viene delineata una giovane coppia pronta a “scoppiare” davanti alle casualità della vita.

#Libri: Capitalismo Woke

Grazie alla Fazi Editore abbiamo avuto modo di leggere in anteprima la loro prossima uscita nelle librerie: “Capitalismo Woke”, un saggio che opera un discernimento in quella metafora di “risveglio” e consapevolezza che a oggi viene spesso adoperata.

Il termine viene associato a quella sorta di “responsabilità sociale” che, già negli anni sessanta, iniziava a muovere le masse. Coniato col suo significato più attuale alla fine del XX secolo ed esploso agli inizi del XXI, il Capitalismo Woke deve necessariamente essere analizzato per poterne comprendere le sue più intrinseche implicazioni.

lunedì 18 settembre 2023

#Venezia80: Io Capitano - Recensione

Il regista Matteo Garrone vince a Venezia80 il premio per la miglior regia col suo “Io Capitano
. Il leone d’argento sancisce quella che, a tutti gli effetti, è una storia di speranza e di movimento. Il protagonista Seydou Sarr, esordiente sul grande schermo di origini senegalesi, ha dedicato questa vittoria a tutti quelli che del mare hanno fatto la propria eterna casa. Il vincitore del “Premio Mastroianni”, col suo discorso, ha ricordato quanto a conti fatti non finiscano sempre così bene le storie narrate all’interno di questa pellicola. Occorre, però, soffermarci di più su questo film e concentrarci su ciò che Garrone ha donato al pubblico.

Venezia 2023 si è dimostrata un po’ politica, lasciando che le sue storie riuscissero a raccontare le avventure di eroi minimi o di individui socialmente isolati. In questo caso la lente viene incentrata su un argomento caldo per il nostro territorio, ovvero quello dell’immigrazione. Questa produzione Italo-Belga è già nelle sale italiane e ci trasporta all’interno dell’odissea vissuta da Seydou (personaggio e interprete hanno lo stesso nome) per poter arrivare tra le nostre coste. Dal Senegal, dunque, si attraversano i pericoli del deserto, così come la detenzione in Libia e il vero mostro: l’attraversamento del Mediterraneo. Barche fatiscenti, soldi estorti con l’unico appiglio dato dalla speranza.

#MustToRead: Anna dai capelli rossi - Prima Parte

Non prendiamoci in giro: non leggere significa non sviluppare le proprie idee e rimanere in uno stallo non aiuta a crescere.
Siamo un Paese che fatica a raggiungere la soglia di un libro letto al mese, quindi a noi personalmente non sorprende vedere come gli italiani stiano diventando sempre più silenziosi e soggiogati dal pensiero di massa.


Nelle ultime settimane, poi, sono numerosi i meme che prendono in giro il fatto che una volta siamo tutte Barbie, un’altra tutte Mercoledì, altre ancora tutti un noto personaggio del mondo cinematografico o delle serie tv, che ci viene spontanea una domanda: come mai per far conoscere una storia è ormai necessario che ci sia la sua trasposizione video? Quando abbiamo cominciato a essere così pigri intellettualmente?

Chi sta scrivendo ha conosciuto “Anna dai capelli rossi” da bambina, per la nota serie anime trasmessa per la prima volta in Italia nel 1980, in replica praticamente ogni anno. Da appassionata lettrice, non ha esitato a leggerlo (i primi due volumi) nella biblioteca della sua scuola elementare, facendolo diventare una vera e propria ossessione come successo per “Piccole donne” della Alcott.

Eppure, è davvero disarmante vedere come ancora oggi questi grandi classici siano conosciuti solo ed esclusivamente per le serie tv o i film che ne sono stati fatti i quali, per quanto possano essere ben fatti, fanno perdere del tutto quella voglia di pensare e di andare oltre che solo i libri possono dare.

Ecco perché da oggi vogliamo parlarvi dei volumi di Anna, sperando possano essere finalmente scoperti.
 

venerdì 15 settembre 2023

#Videogiochi: Stranger Of Paradise: Final Fantasy Origin

Finalmente, anche se con un leggero ritardo, siamo riusciti a provare Stranger of Paradise Final Fantasy Origin. Volevamo da tanto mettere le mani su questo titolo, e alla prima occasione possibile lo abbiamo giocato e finito nel giro di qualche settimana. Diciamo subito che il gioco è disponibile sulle console PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One ed è anche possibile acquistarlo per Windows.

Le premesse di questo titolo sono da subito apparse molto promettenti. Principalmente il protagonista non può non esercitare fascino sui fan di lunga data di Final Fantasy: si tratta di Garland, un cavaliere caduto ricordato come l’antagonista principale del primo titolo della serie (anche se all’inizio del gioco il protagonista/antagonista viene presentato come “Jack”, tuttavia i fan del franchise non faranno molta fatica a comprendere che “Jack” e “Garland” sono la stessa persona). Non so voi, ma noi abbiamo trovato fin da subito allettante l’idea di scoprire la storia di uno dei villain più iconici di Final Fantasy.

#Pensieri: Estetica e videogiochi

Qualche tempo fa, un professore mi informò dell’esistenza di un testo particolare: il tema era quello del videogioco, indagato attraverso le categorie dell’estetica filosofica. In sostanza, all’arte si può affiancare il medium videoludico perché, secondo l’autore, quest’ultimo permette di osservare meglio l’esperienza per risalire ai principi che la originano.

Purtroppo, non ricordo il titolo del libro, ma potete recuperare l’articolo “Estetica ed esperienza” per avere un inquadramento può chiaro dei pilastri di questo discorso.

Non avevo compreso a pieno il significato di quelle parole, non prima di un evento in particolare. Una notte stavo giocando a un videogioco (Dragon’s Dogma su PS4 per la precisione) e il mio personaggio si era ritrovato a dover attraversare dei cunicoli bui munito solo della flebile luce emanata dalla sua lanterna.

Lo spazio era confuso e ogni passo procedeva incerto verso l’ignoto. A un certo punto, ho scorto una luce spettrale e in quel momento la colonna sonora si è trasformata in un motivo agghiacciante e carico di angoscia. La luce era scomparsa, ma il motivo cresceva d'intensità. In quel momento si era materializzata davanti a me la figura della morte: unentità sospesa a mezzaria coperta da una coltre dombra che somigliava a un mantello nero. Portava con sé una falce e una lanterna.

giovedì 14 settembre 2023

#Venezia80: Bastarden - Recensione

Tra i film in concorso di Venezia80 troviamo una pellicola Danese dal titolo “Bastarden”. Siamo nel 1755 e lo squattrinato capitano Ludvig Kahlen (Mads Mikkelsen) parte alla conquista delle aspre e desolate lande danesi con l’obiettivo di costruire una colonia in nome del Re. La ricompensa, per tale missione, sarà un titolo nobiliare da lui disperatamente desiderato.     
L’unico sovrano di quella zona è lo spietato Frederik De Schinkel (Simon Bennebjerg) ed è convinto che la brughiera gli appartenga; di conseguenza, si frapporrà con tutte le sue forze per impedire il raggiungimento tanto agognato da Ludvig.     
Inizia così una battaglia impari dove da una parte troviamo schierati impegno e determinazione; dall’altra invece abbiamo ricchezza e follia. La determinazione, però, costerà cara a Ludvig: l’uomo, infatti, rischierà di perdere ogni singola cosa da lui posseduta per poter inseguire il suo sogno. Frederik, dal canto suo, non ha molto da perdere e può usare la sua potenza e la sua coercizione per poter alimentare la propria follia.

#SullaStrada: Tagliacozzo

Una delle nostre mete estive di quest
’anno è stata Tagliacozzo, piccola cittadina situata in Abruzzo, in provincia de L’Aquila.
I romani sanno bene quanto questa sia una meta vacanziera più o meno fissa, complice anche il fatto che è situata ad appena un’ora di macchina da Roma.
Oltre le meraviglie naturali che vanta il suo panorama, Tagliacozzo è una città che non manca di storia, e oggi andiamo a scoprirla.  

mercoledì 13 settembre 2023

#Venezia80: Comandante - Recensione

L’ottantesima edizione della mostra internazionale del cinema di Venezia è stata aperta da Pierfrancesco Favino col suo “Comandante”.
La pellicola ci porta all’interno del sottomarino Cappellini, luogo in cui durante gli inizi della Seconda Guerra Mondiale la ciurma si è trovata davanti a un bivio etico: salvare o meno il nemico finito in mare, dopo aver tentato di abbatterli.

Quella diretta da Edoardo De Angelis è una storia dalle molteplici letture. Durante il corso della narrazione, infatti, le battute dei personaggi hanno il preciso compito di poter punzecchiare lo spettatore sull’importanza del soccorso in mare. Allo stesso tempo, però, possiamo parlare di un film diviso in due parti. In un primo momento abbiamo una ricostruzione sentimentale di quelle vite che verranno sprecate in acqua, il film ci tiene a ricordare che delle 112 missioni subacquee solo in 19 sono rientrate sane e salve. “Quanto spreco di vita in quella bara” è una delle principali frasi che risuonano per le prime scene: istanti in cui gli uomini devono dire addio a ciò che finora hanno conosciuto e amato: la terra che stanno lasciando per il fondo del Mediterraneo.

#Mitologia: Metamorfosi

Crediti: Daniel Bates Hurtado
In uno dei tanti libri che abbiamo letto nel corso della vita, abbiamo trovato questa frase: “Il senso della vita è gelosamente custodito nella vita stessa” e anche se non ricordiamo più di quale libro si tratti, o chi sia il suo autore, la potenza di queste parole alberga ancora dentro di noi.
Ne siamo diventati così tanto consapevoli che passiamo interi minuti a osservare anche il più piccolo dettaglio della natura per cercare di captare il senso più profondo. Questo ci aiuta di molto nelle situazioni della vita stessa, soprattutto quelle più difficili e complicate, perché sappiamo che c’è un senso più profondo, anche se ancora nascosto.


Chi sta scrivendo questo articolo nel corso di una delle sue passeggiate per la campagna, si ritrovò di fronte a una grande verità: stava costeggiando uno stagno, poteva sentire il gracidare delle rane e intravedere delle libellule volare. Improvvisamente comprese che l’acqua sporca, stagnante, appunto di uno stagno è pur sempre acqua. Cos’è, quindi che la differenzia da quella pura e limpida di un ruscello? Il movimento.

E non è forse questo la base della nostra esistenza? Pensiamo proprio all’opera di DickensA Christmas Carol”: Scrooge è avaro ed egoista, sia nel materiale che nel suo animo, ma non nasce così. Si è imprigionato in una spirale di pensieri negativi sempre uguali, di rifiuto verso l’esterno: sono gli altri che sbagliano, sono gli altri a essere maleducati e cattivi, sono gli altri che pensano più a divertirsi invece che alle cose serie. Lui, secondo la sua convinzione, è sempre nel giusto.

Ed eccoci: una società piena di Scrooge che preferisce bloccare l’energia della trasformazione per paura di arrivare a stretto contatto con la propria anima. Un po’ come al mattino copriamo gli occhi se qualcuno ci alza la serranda senza preavviso. Per abituarci alla luce radiosa della nostra anima, dobbiamo fare in modo che il nostro interno cambi, piano piano, a seconda dei nostri tempi. E per farlo dobbiamo abbandonare sempre di più ogni nostra convinzione in modo tale che la nostra vita possa tramutarsi proprio assieme al nostro animo.

martedì 12 settembre 2023

#Venezia80: L'ordine del tempo - Recensione

Liliana Cavani è stata premiata, in apertura di Venezia80, col leone alla carriera e ha portato in sala il suo “Ordine del Tempo”. Una pellicola con volti noti del grande schermo italiano, ma che non ci ha convinti del tutto. Già presente nelle sale italiane dal 31 agosto.

Siamo in un’apocalittica Sabaudia, un gruppo di amici si ritrova in occasione del compleanno di Elsa (Claudia Gerini). In attesa che tutti gli invitati arrivino in questa villetta sulla spiaggia, un evento catastrofico rimbomba nei notiziari del giorno: c’è il rischio che un meteorite si schianti contro la Terra. Poche sono le certezze che si conoscono sull’eventualità di questo schianto, la maggior parte di esse arriva dall’osservatorio del Perù. Enrico (Edoardo Leo) è l’unico che può fornire qualche informazione inedita ai notiziari: lui è un fisico ed è in contatto con gli osservatori per poter calcolare la velocità del meteorite e anche la possibilità reale dello schianto. La quasi certezza del colpo sulla Terra spinge i nostri protagonisti a riflettere sulla loro vita e sullo scorrere del tempo.

#Pensieri: Ammettere di sbagliare

Come molte persone della mia età, sono cresciuta con “Dawson’s Creek”, teen drama dalle profonde venature filosofiche allinterno della sua trama. Ancora oggi piango fiumi di lacrime se mi metto a guardare il discorso finale di Jen Lindley alla figlia Amy, tanto per fare un esempio.
Sono d’accordo con ogni parola, ma c’è un passaggio che mi ha sempre fatto pensare:

Cerca di fare degli errori, fa molti errori, perché non c’è modo migliore per imparare e crescere.


Da persona con un enorme Ego contenente superbia e orgoglio, è stato davvero difficile accettare di poter sbagliare, eppure quando l’ho fatto mi sono sentita libera e sono tornata subito al quella frase: “Perché non c’è modo migliore per imparare e crescere.

Vivendo – mio malgrado – il mondo dei social mi ritrovo in persone che non hanno ben compreso tutto ciò e mi chiedo: Cosa spinge le persone a rimanere ferme sul loro punto di vista, anche quando notano che è sbagliato?

lunedì 11 settembre 2023

#Venezia80: Dogman - Recensione

Luc Besson arriva all’ottantesima Mostra del Cinema di Venezia con il suo “Dogman”, film che sarà disponibile nelle sale italiane il prossimo 5 ottobre. Grande l’attesa per questa interessante storia stroncata dalla critica, immensa la disperazione dei fan che sul Red Carpet chiamavano il suo protagonista Caleb Landry Jones e lo stesso Besson.

La storia ci porta all’interno della vita di quello che potremmo definire un “eroe minimo”, ovvero un emarginato dalla società che ha vissuto tutta la sua infanzia in condizioni disumane. Douglas ha vissuto con un padre e un fratello violenti, vittima degli abusi fisici che lo hanno persino privato dell’uso delle gambe. Tutti gli eventi che hanno contrassegnato la sua vita, però, vengono raccontati dallo stesso protagonista alla psicologa che lo visita successivamente al suo arresto. La narrazione, dunque, si suddivide su due tempi diversi: il presente in cui vediamo la vita del protagonista e quella della psicologa e il passato attraverso cui scopriamo gli eventi che lo hanno portato all’arresto.

#Eventi: Romaeuropa Festival 2023

Il Romaeuropa Festival torna anche quest’anno per la sua trentottesima edizione, presieduta da Guido Fabiani con la Direzione Generale e Artistica di Fabrizio Grifasi.
Il via è stato dato il 6 settembre, ma fino al 19 novembre sono tanti gli eventi che si susseguiranno nella Capitale.

Sono, infatti, ben novanta gli spettacoli a disposizione del pubblico, con trecento aperture di palcoscenico e più di cinquecento artisti provenienti da trentaquattro paesi.

Sappiamo bene che l’arte ha il potere di oltrepassare i confini geografici e temporali, creando un vero e proprio linguaggio internazionale e adatto a ogni età, per questo l’appuntamento richiama grandi e piccini, con spettacoli all’insegna di musica, danza, teatro, nuovo circo, creazione per l’infanzia e arti digitali

venerdì 8 settembre 2023

#Cinema&SerieTv: Non sei invitata al mio Bat Mitzvah

Da circa trent’anni la commedia americana fa rima con il nome di Adam Sandler. L’ultima uscita del 2023, “Non sei invitata al mio Bat Mitzvah”, sarebbe dovuta essere una conferma alla regola ma purtroppo ne è stata l’eccezione. In questa recente pellicola non ne vediamo solo uno di Sandler, ma ben altri quattro componenti della famiglia: Sunny Sandler, nel ruolo di Stacy, la protagonista; Sadie Sandler, nel ruolo più che reale di sorella maggiore e infine Jackie Sandler che interpreta la mamma della migliore amica di Stacy. Sicuramente il legame famigliare, soprattutto quello tra padre e figlie, traspare vivamente negli occhi degli attori tanto che se non si conosce la verità dietro i legami di parentela oltre il film, si crede in qualche casualità riuscita molo bene.

#Arte: Un certain Robert Doisneau

“Si chiama aura quella specie di tubo al neon che si accende intorno a certe persone, isolandole per un breve momento”

Questo è l’aforisma che rimane impresso visitando la mostra fotografica “Un certain Robert Doisneau” , allestita negli spazi espositivi di Villa Mussolini a Riccione. Il progetto è stato fortemente voluto dalle figlie dell’artista, Francine Deroudille e Annette Doisneau, ed è stato curato dall’Atelier Robert Doisneau in ricordo di uno dei più grandi fotografi che hanno raccontato il Novecento europeo. Sono esposte oltre 130 stampe ai sali d’argento in bianco e nero (ma anche alcune a colori), che raccontano l’uomo, il suo sguardo e l’epoca storica in cui è vissuto. 

giovedì 7 settembre 2023

#Cinema&SerieTv: Romantiche - Recensione

Volevamo vederlo quando era stata programmata la sua uscita nelle sale italiane, ma non ne avevamo avuto l’occasione. Trovare questo film, all’interno del palinsesto di Prime Video, ci ha fatto davvero piacere e ci ha spinti a recuperarlo. Stiamo parlando di “Romantiche” arrivato nelle sale lo scorso 23 febbraio. Un one woman show che ritrae diversi episodi e diverse storie tutte sorrette dalla sua regista e interprete principale: Pilar Fogliati. L’attrice alessandrina è divenuta famosa, nel corso dell’ultimo periodo, proprio grazie alla sua irriverente comicità. Avevamo già avuto modo di vedere le sue capacità sul set di “Odio il Natale”, una serie tv di Netflix che avevamo avuto modo di apprezzare (qui la recensione).

Sullo sfondo romano si muovono quattro diverse ragazze i cui panni sono tutti vestiti dalla Fogliati; tutte legate dagli incontri con la psicologa (interpretata da Barbora Bobuľová) che si fa consigliera delle loro (dis)avventure romantiche.

#Anime: Principessa dai capelli blu

Continua, nostro malgrado,
il blocco nei confronti dei nuovi anime. Non sappiamo se per mancanza di tempo, o se perché la nostalgia sta avendo la meglio nel suo lato più tossico facendoci credere che nessuno sarà mai all’altezza di quelli del passato.
Fortunatamente cerchiamo di prendere il meglio da ogni momento della vita e ne approfittiamo per parlarvi dell’ennesimo anime dei nostri tempi: “Principessa dai capelli blu”, con il titolo originale di “Bosuko Adobenchā” (lett. “Bosco Adventure”).

Anche se la produzione dell’anime è della Nippon Animation, l’autore e illustratore è l’italiano Tony Wolf (pseudonimo di Antonio Lupatelli). La prima visione giapponese avviene nel 1986 per la Yomiuri Tv; da noi approda nel 1988 in prima visione su Italia 1

mercoledì 6 settembre 2023

#SullaStrada: Sciacca

Di Sciacca abbiamo sempre parlato nello specifico: eventi o luoghi che ci hanno colpito, ma mai della sua origine o della sua storia. Vi abbiamo narrato di storie legate a questo comune come il fatto che sia stato usato per set cinematografici e seriali, per esempio nella serie di Ficarra e Picone per Netflix. Oppure ci siamo concentrati sui musei a cielo aperto che vengono creati appositamente per l’estate saccenze. Vi abbiamo detto del suo storico Carnevale, così come di uno dei suoi quartieri più antichi.

Questa è, però, una città alla quale siamo profondamente legati perché ha dato i natali proprio a chi sta scrivendo questo articolo.

#TheBeatles: I've got a feeling

Oggi non faremo finta di mettere in dubbio che la canzone di cui parleremo abbia riferimenti alla McLennon, perché crediamo che “I’ve got a feeling” sia l’inno della McLennon, al pari di “Two of us”. Se la seconda, però, racconta di un amore che dall’adolescenza arriva fino all’età adulta, la prima è letteralmente l’insieme delle emozioni di Paul McCartney e John Lennon e di come sia stato il grande sentimento che li univa (decidete voi se rimane confinato all’amicizia o no) a mandarli avanti, nonostante tutto.


Questa canzone è un matrimonio riparatore tra la mia I’ve got a feeling e un pezzo scritto da John dal titolo Everyone had a bad year”, così descrive il brano lo stesso Paul, spiegando poi quanto sia stato più facile lavorare con John. Erano il giorno e la notte, il sole e la luna, ogni loro pezzo era inevitabilmente smussato e modificato dall’altro, creando qualcosa che ancora adesso è leggendario.

Ora che continuo a scrivere le mie canzoni da solo, sono ancora molto consapevole del fatto che lui non è con me, ma dopo tutti questi anni lo posso ancora sentire che mi sussurra qualcosa all’orecchio. Penso spesso, col senno di poi, a cosa John avrebbe detto di un brano […] o che cosa avrebbe detto con parole diverse; e così a volte cambio le mie.

Un rapporto non comune, in qualsiasi modo voi vogliate metterlo. Vedendo il docu-film Get Back, infatti, notiamo come nonostante l’allontanamento i due si siano sempre supportati, aiutandosi nei momenti di stallo e cercandosi in quelli del bisogno.

“Ive got a feeling è presente nell’album “Let it be” del 1970, quello che ha sancito la fine dei Beatles come gruppo, ma che di sicuro li ha consacrati tra le band immortali.

martedì 5 settembre 2023

#Cinema&SerieTv: Heart of Stone - Recensione

Lo avevamo annunciato tra le novità di Netflix di questa estate ed eravamo incuriositi dalla nuova interpretazione di Gal Gadot, ma le cose non sono andate come preventivato. Heart of Stone è arrivato sulla piattaforma di streaming il 4 agosto e ci ha accompagnato nella classifica, in queste settimane, occupando i primi posti per interesse. I fan della Gadot sono tanti, ma forse loro non bastano per lanciarla sul serio nel mondo dell’action.

La storia diretta da Tom Harper, la cui sceneggiatura è firmata da Greg Rucka e Allison Schroeder, ci trasporta in un mondo che fonde la realtà con la fantasia. Gal Gadot è Rachel Stone: un’agente segreto di un’agenzia internazionale che si occupa del mantenimento della pace. L’agente si è infiltrata all’interno dell’MI6 e, insieme ai suoi colleghi, nascondendo la propria identità va in missione sulle tracce di un pericoloso trafficante di armi sulle Alpi italiane. Ovviamente, la missione non va come preventivato e la nostra protagonista sarà costretta a mettere in dubbio la propria fedeltà nei riguardi dell’agenzia per cui lavora. Tra inseguimenti, tradimenti e colpi di scena, sarà costretta ad affrontare scelte difficili senza una reale via d’uscita.

#Libri: Appetricchio

Magia
, commozione, nostalgia, felicità, rabbia… sono tutte le emozioni che più ci hanno accompagnati nella lettura di “Appetricchio”, di Fabienne Agliardi, che esce oggi in tutte le librerie.


Noi lo abbiamo letto in anteprima grazie alla Fazi Editore sul finire delle nostre vacanze estive che, come solo l’ironico e misterioso universo sa fare, hanno visto il nostro ritorno al paese della nostra infanzia dopo poco più di vent’anni.


Ma andiamo con calma e in ordine, così da capire il perché di questo importantissimo dettaglio.
Prima, però, vi lasciamo una piccola, grande preghiera: non fate a meno di questo libro!
 

lunedì 4 settembre 2023

#Cinema&SerieTv: L'estate nei tuoi occhi, la vera antagonista

Dopo aver parlato delle prime puntate, arrivate su Prime Video all’inizio di questa estate, non possiamo esimerci dal tirare le somme su questa serie tv. Oggi, infatti, ci concentreremo su un’analisi della seconda stagione di “L’estate nei tuoi occhi”: una storia che ci ha accompagnati durante tutto questo mese e che adesso ci ha lasciati in sospeso fino al prossimo anno.

Non ci concentreremo sugli eventi che hanno riportato i nostri protagonisti a Cousins, avevamo avuto modo di vedere le premesse già con le prime puntate. Piuttosto analizzeremo il modo con cui queste dinamiche hanno influenzato la crescita dei personaggi. Vogliamo sottolineare questo aspetto principalmente perché ci sono cose che ci hanno convinti molto poco spingendoci a schierarci sempre più nettamente all’interno di questo triangolo amoroso.

#Mitologia: La pestilenza Egina

Ritratto di Ferdinand Bol
Quando arriveremo al ventinovesimo canto della Divina Commedia (l’ultimo venerdì di settembre) avremo a che fare con dei dannati affetti da quelli che sembrano gravi sintomi di altrettante gravi malattie, tanto che Dante paragona lamenti, puzzo e umore alla pestilenza Egina.


Quando affrontiamo i canti non sempre abbiamo abbastanza spazio e tempo per poter approfondire i miti – forse – meno conosciuti ai più, quindi ecco perché oggi abbiamo deciso di parlarne.

Questo mito è narrato da Ovidio, nelle sue Metamorfosi (VII 523-660) e Dante lo riporta in questo modo: “Non credo ch’a veder maggior tristizia/fosse in Egina il popol tutto infermo” spiegando che neanche gli abitanti dell’isola greca fossero così afflitti come i dannati della decima bolgia.