Non c’è niente da fare: nella cultura giapponese la filosofia riecheggia in ogni aspetto della vita. Dal linguaggio, all’osservazione, passando anche per la letteratura e e... cosa c’è di più giapponese degli anime?
Naruto e il concetto di impermanenza
Naruto Uzumaki ce lo insegna fin da subito: tutto nella nostra vita è solo una fase transitoria, un trampolino di lancio verso la crescita, dal momento in cui si accetta il cambiamento. Così è l’impermanenza del buddismo: ogni momento, positivo o negativo, è solo passeggero e serve alla nostra anima per comprendere, crescere, evolversi.
Non essendo assoluto, persino il karma può cambiare da negativo a positivo – e viceversa – e lo vediamo nella redenzione di Gaara e/o di Itachi che, consapevoli di quanto è accaduto, provano prima di tutto compassione per sé e così possono cambiare rotta.
Dragon Ball e l’equilibrio del Tao
Che Dragon Ball si ispiri alla filosofia taoista con il suo concetto di yin e yang, è palese da subito. Goku e Vegeta rappresentano le due parti, le due energie contrastanti che, quando smettono di lottare l’una contro l’altra, si uniscono nel grande potere dell’armonia.
A questo si aggiunge la tecnica Ki, fondamentale nelle arti marziali e ovviamente nella serie animata. Questa si basa sull’energia spirituale (o vitale) che risiede latente in ognuno di noi e che può essere utilizzata solo dopo un lungo e non facile allenamento fisico e mentale.
One Piece e la ricerca dell’illuminazione
Luffy and co intraprendono un lungo viaggio, ricco di ostacoli alla ricerca di quel tesoro che si chiama One Piece. Se l’avete letto cantando, vi amo. Con loro impariamo l’importanza della determinazione, dell’integrità, dell’amicizia… tutte tecniche che si ritrovano nella pratica buddista della perseveranza.
Il coraggio del Budda sta nell’agire per aiutare gli altri e non è sempre facile, perché ogni scelta volta al cammino verso tale obiettivo è ricca di conflitti tra il nostro senso di libertà e quello per cui siamo destinati. Verso quello che è il nostro ego e la volontà degli altri.
Sailor Moon e il principio della reincarnazione
Ma sì, mettiamoci anche dello shintoismo. Arriva la reincarnazione: molto sentita in oriente, ma non solo. Rinascendo a Tokyo, Usagi e tutte le sue amiche hanno dimenticato quanto successo nel Regno della Luna, i loro dolori, e il sacrificio delle loro morti…
Ma quando il Regno della Luna torna a essere minacciato, loro devono risvegliarsi perché sono le sole che possono combattere contro il nemico.
Tornano i ricordi, che alla fine non sono propriamente ricordi, visto che tutto convive nello stesso istante. Il tempo non è una linea retta, ma è come più simile a un cerchio: dove tutto si ripete all’infinito finché non viene interrotta l’azione matrice.
Taosimo e buddismo, tra le filosofie principali orientali, sono presenti negli anime che più conosciamo anche qui in Italia, arricchendo non solo le storie dei personaggi e le trame, ma dandoci anche insegnamenti importanti sulla vita, la crescita interiore e il destino.
Vediamo, quindi, come il concetto di impermanenza, dell’equilibrio del Tao, dell’illuminazione e della reincarnazione sono presenti nei più famosi anime anni ’80 e ’90. Potremmo scoprire, forse, quanto tutto ciò ci ha reso persone migliori.
Vediamo, quindi, come il concetto di impermanenza, dell’equilibrio del Tao, dell’illuminazione e della reincarnazione sono presenti nei più famosi anime anni ’80 e ’90. Potremmo scoprire, forse, quanto tutto ciò ci ha reso persone migliori.
Naruto e il concetto di impermanenza
Naruto Uzumaki ce lo insegna fin da subito: tutto nella nostra vita è solo una fase transitoria, un trampolino di lancio verso la crescita, dal momento in cui si accetta il cambiamento. Così è l’impermanenza del buddismo: ogni momento, positivo o negativo, è solo passeggero e serve alla nostra anima per comprendere, crescere, evolversi.
Non essendo assoluto, persino il karma può cambiare da negativo a positivo – e viceversa – e lo vediamo nella redenzione di Gaara e/o di Itachi che, consapevoli di quanto è accaduto, provano prima di tutto compassione per sé e così possono cambiare rotta.
Dragon Ball e l’equilibrio del Tao
Che Dragon Ball si ispiri alla filosofia taoista con il suo concetto di yin e yang, è palese da subito. Goku e Vegeta rappresentano le due parti, le due energie contrastanti che, quando smettono di lottare l’una contro l’altra, si uniscono nel grande potere dell’armonia.
A questo si aggiunge la tecnica Ki, fondamentale nelle arti marziali e ovviamente nella serie animata. Questa si basa sull’energia spirituale (o vitale) che risiede latente in ognuno di noi e che può essere utilizzata solo dopo un lungo e non facile allenamento fisico e mentale.
One Piece e la ricerca dell’illuminazione
Luffy and co intraprendono un lungo viaggio, ricco di ostacoli alla ricerca di quel tesoro che si chiama One Piece. Se l’avete letto cantando, vi amo. Con loro impariamo l’importanza della determinazione, dell’integrità, dell’amicizia… tutte tecniche che si ritrovano nella pratica buddista della perseveranza.
Il coraggio del Budda sta nell’agire per aiutare gli altri e non è sempre facile, perché ogni scelta volta al cammino verso tale obiettivo è ricca di conflitti tra il nostro senso di libertà e quello per cui siamo destinati. Verso quello che è il nostro ego e la volontà degli altri.
Sailor Moon e il principio della reincarnazione
Ma sì, mettiamoci anche dello shintoismo. Arriva la reincarnazione: molto sentita in oriente, ma non solo. Rinascendo a Tokyo, Usagi e tutte le sue amiche hanno dimenticato quanto successo nel Regno della Luna, i loro dolori, e il sacrificio delle loro morti…
Ma quando il Regno della Luna torna a essere minacciato, loro devono risvegliarsi perché sono le sole che possono combattere contro il nemico.
Tornano i ricordi, che alla fine non sono propriamente ricordi, visto che tutto convive nello stesso istante. Il tempo non è una linea retta, ma è come più simile a un cerchio: dove tutto si ripete all’infinito finché non viene interrotta l’azione matrice.
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