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giovedì 17 ottobre 2024

#Personaggi: Eminem

Anche se nella nostra categoria “Musica” non abbiamo completamente escluso il rap (abbiamo parlato di “Arakno 2100”, “X Agosto 2048”, “Lontano 2036” e “Sangue di Drago” di Rancore così come di “Schopenhauer” di Tommi Eight), non è esattamente il nostro genere musicale preferito, e forse dopo quattro anni di articoli di canzoni di artisti italiani come De André, Battisti e Masini o di cantanti anglofoni come i Beatles e Melanie Martinez potete anche averlo intuito.
Come diciamo, però, all’interno degli articoli presenti in “Arte”, in cui parliamo spesso di pittori non proprio affini ai nostri gusti: non prediligere lo stile di qualcuno non è una scusa per snobbare quel qualcuno, e lo studio del personaggio è tanto importante quanto lo studio delle sue opere. Oggi proveremo a farvelo capire.

Conosciamo tutti Eminem e conosciamo tutti la sua carriera – e per questo motivo non parleremo nei dettagli di quest’ultima come facciamo di solito con gli altri artisti – ma conoscete tutti la sua storia? Sapete perché è un personaggio così controverso?

mercoledì 6 settembre 2023

#TheBeatles: I've got a feeling

Oggi non faremo finta di mettere in dubbio che la canzone di cui parleremo abbia riferimenti alla McLennon, perché crediamo che “I’ve got a feeling” sia l’inno della McLennon, al pari di “Two of us”. Se la seconda, però, racconta di un amore che dall’adolescenza arriva fino all’età adulta, la prima è letteralmente l’insieme delle emozioni di Paul McCartney e John Lennon e di come sia stato il grande sentimento che li univa (decidete voi se rimane confinato all’amicizia o no) a mandarli avanti, nonostante tutto.


Questa canzone è un matrimonio riparatore tra la mia I’ve got a feeling e un pezzo scritto da John dal titolo Everyone had a bad year”, così descrive il brano lo stesso Paul, spiegando poi quanto sia stato più facile lavorare con John. Erano il giorno e la notte, il sole e la luna, ogni loro pezzo era inevitabilmente smussato e modificato dall’altro, creando qualcosa che ancora adesso è leggendario.

Ora che continuo a scrivere le mie canzoni da solo, sono ancora molto consapevole del fatto che lui non è con me, ma dopo tutti questi anni lo posso ancora sentire che mi sussurra qualcosa all’orecchio. Penso spesso, col senno di poi, a cosa John avrebbe detto di un brano […] o che cosa avrebbe detto con parole diverse; e così a volte cambio le mie.

Un rapporto non comune, in qualsiasi modo voi vogliate metterlo. Vedendo il docu-film Get Back, infatti, notiamo come nonostante l’allontanamento i due si siano sempre supportati, aiutandosi nei momenti di stallo e cercandosi in quelli del bisogno.

“Ive got a feeling è presente nell’album “Let it be” del 1970, quello che ha sancito la fine dei Beatles come gruppo, ma che di sicuro li ha consacrati tra le band immortali.

mercoledì 7 giugno 2023

#Musica: Binario 36

Alzi la mano chi crede che il tempo scorra inesorabile e per questo si è trovato, almeno una volta, a pensare: “Ormai è troppo tardi”. Scommettiamo che siamo in tanti a tenere la mano alzata, complici di una società che ci ha insegnato a scandire la nostra vita con tappe strettamente legate all’età.


In nostro soccorso, fortunatamente, arriva Marco Masini: quell’amico schietto che tutti dovremmo avere; con le sue parole ci sprona a riprendere in mano le redini del nostro destino, indipendentemente da quanto si è sbagliato e dall’età che si ha perché tutto può cambiare da un momento all’altro ed è ora che cominciamo ad averne la giusta consapevolezza.

In questo articolo non vogliamo parlarvi del brano “Binario 36” dal punto di vista stilistico, o oggettivo. Vi daremo una nostra interpretazione, curiosi di conoscere la vostra.

La canzone è la decima – e ultima – traccia dell’album del 2009 “L’Italia… e altre storie” e “Binario 36” fa sicuramente parte di una delle tante storie comuni in Italia, ma non solo.
Consideriamo da sempre Masini come la voce della verità della musica italiana, per questo motivo crediamo non sia per tutti, perché non tutti hanno voglia di prestare attenzione alla verità, soprattutto quando questa può mettere in discussione un’intera vita.

mercoledì 19 aprile 2023

#TheBeatles: Julia

Forse non c’è tanto bisogno di fare un articolo sul significato di questa celebre canzone dei Beatles, perché per quanto John Lennon fosse amante del criptico, poco di questi versi rimane ancora oggi un mistero.

Un mese fa abbiamo parlato di “Girl” e “Woman”, ora con “Julia”, diamo un nome a questa figura femminile nella mente di John Lennon. Chiudiamo, forse, il capitolo sui traumi che la madre gli ha inflitto fin dalla nascita.

Con questo non vogliamo, ovviamente, dare nessuna colpa a Julia, solo sperare di far capire quanto possa essere complessa la figura di John, forse il membro dei Beatles più ingiustamente accusato di misoginia.

sabato 24 dicembre 2022

#DivinaCommedia: Canto XX

Riprende il nostro viaggio alla scoperta della Divina Commedia esoterica.
Oggi analizziamo il ventesimo canto dell’Inferno, dedicato ai maghi e agli indovini.
Al solito vi ricordiamo che analizziamo il canto solo ed esclusivamente dal punto di vista esoterico, comparandolo con quello che è stato, ed è, il nostro Cammino Spirituale.
Questi articoli, insomma, servono solo come spunti di riflessione su noi stessi, dove ogni protagonista che incontriamo è una parte di noi.

Una dote che non deve mai mancare a chi vuole intraprendere un Cammino Spirituale, o un lavoro su di sé, è sicuramente l’onestà nei propri confronti: è di estrema importanza, infatti, sapersi mettere in gioco e abbandonare ogni illusione di perfezione, credendoci invincibili e pensando che i peccati non ci appartengano.    
Ricordiamo anche che ci riferiamo al peccato come un mancato rangiungimento di un obiettivo o di uno scopo.

lunedì 7 novembre 2022

#Musica: Gli occhi dell'Arno

Nella notte del 4 novembre 1966, dopo giorni continui di maltempo su tutta l’Italia, la Toscana fu colpita da quello che ancora oggi è uno degli eventi alluvionali più gravi che hanno colpito il nostro Paese.

Furono completamente sommersi dall’acqua i comuni di Firenze, Pisa, del Casentino, del Valdarno, del Mugello, della Maremma, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa, Signa, Empoli, Pontedera, e Grosseto.
Strariparono non solo l’Arno, il Bisenzio, e l’Ombrone ma anche tutti i torrenti e fossi minori.
Nello stesso periodo anche il Veneto subì lo straripamento del Piave, del Brenta e del Livenza; il Friuli dovette arrendersi al Tagliamento e il Trentino all’Adige.

Noi ai tempi non eravamo nati, ma siamo venuti a conoscenza del disastro nel 2005, quando Marco Masini pubblica l’album “Il giardino delle api”. All’interno è contenuto il brano “Gli occhi dell’Arno”, dove Marco racconta l’accaduto con gli occhi dello stesso fiume, associandolo però al suo vissuto, in quanto aveva appena due anni.

Da lì è iniziata la sfilza delle domande poste ai nostri genitori, anche se erano troppo piccoli e distanti dalla Toscana per poter ricordare. Non tutti, però, perché la madre di una compagna di classe di Frè – che sta scrivendo l’articolo – all’epoca studentesse universitaria, partì come volontaria per aiutare chi ne avesse bisogno, facendo parte dell’esercito rinominato “angeli del fango”.

lunedì 31 ottobre 2022

#Musica: Libera

Nel 2005 Marco Masini pubblica l’album: “Il giardino delle api”, a nostro avviso uno dei più sottovalutati della sua carriera.     
Tutti gli undici brani hanno un testo all’apparenza semplice, ma che se ci si sofferma maggiormente sulle parole e sulla melodia, si nota fin da subito la loro estrema profondità.

Oggi siamo qui per parlarvi della seconda traccia: “Libera”. Il brano è dedicato a una figlia immaginaria, che è pronta a distaccarsi dal padre per iniziare la sua vita indipendente. Non possiamo fare a meno, però, di considerare l’idea che possa essere dedicata a qualsiasi tipo d’amore: fraterno, amicale, romantico… perché arriverà sempre il momento in cui una delle due parti sentirà il bisogno di andare via, e questo non dovrebbe rovinare il sentimento dell’amore.

Attenzione: l’articolo si riferisce a relazioni sane. Se stai vivendo in una relazione tossica, non esitare a chiedere aiuto.

lunedì 24 ottobre 2022

#Pensieri: Il confronto

Parlare è tutto ciò che mi fa stare bene, avere qualcuno con cui sfogarsi, dire esattamente ciò che si pensa e come lo si pensa, senza venire giudicati o accusati di chissà quale peccato mortale, è una vera e propria benedizione. Sono grata di avere persone accanto con cui posso essere quella che sono nella più grande totalità, e sono ancora più grata di riuscire a guardarmi allo specchio e dire tutto quello che penso di me stessa. Tutto. Dal complimento più esagerato alla critica più temibile.     

Allo specchio sono io la causa delle mie risate, delle lacrime, della sofferenza… di qualsiasi emozione. Mi impongo di non dare mai la colpa all’esterno. Ci siamo io solo e il mio riflesso.

Non è stato facile fare amicizia con me stessa, ma come non lo è stato per niente prendersi la piena responsabilità di ogni azione, ma fortunatamente Marco Masini, al Festival di Sanremo 2020 è riuscito a venirmi in aiuto, con la canzone: “Il confronto”.

sabato 1 ottobre 2022

#Pensieri: Tu non esisti

Nel 2017 Marco Masini fece uscire il brano “Tu non esisti”, contenuto nell’album “Spostato di un secondo”, che prende il nome dal brano che portò a Sanremo dello stesso anno, arrivando dodicesimo. Dire che mi sono da subito innamorata, di “Tu non esisti”, è dire poco. Come mi capita per molte canzoni che poi faranno parte della mia vita, l’ho praticamente dimenticata, per riscoprirla qualche mese dopo, quando uscì in duetto assieme a Fabrizio Moro. In un certo senso, è come se al mio inconscio servisse il tempo necessario per processarla.

Non è facile scrivere questo articolo, ma oggi sono in vena di scritture difficile. “Tu non esisti” parla di un amore finito, e fino a qui è abbastanza ovvio. Peccato che io la dedico al mio più grande amore, a quello che non sono mai riuscita a lasciare andare, a quello che appartiene al passato, sì, ma di una vita precedente.

giovedì 22 settembre 2022

#Musica: Il niente

Nell’articolo “Non abbiamo armi” abbiamo parlato di quanto possa essere pericoloso il niente. Momenti di silenzio, di vuoto, di nulla, alla lunga ci uccidono, anche se in apparenza rimaniamo vivi. Ci trasciniamo come zombie, rischiando di diventare cinici e insofferenti, o talmente frustrati da sentire il bisogno di commentare in maniera negativa qualsiasi post sui social. Ammettiamolo: lo abbiamo fatto tutti, o comunque potremmo farlo.

Mentre stavamo scrivendo l’articolo sulla canzone di Ermal Meta, ci è tornata in mente la frase di Marco Masini: “Bisogna imparare ad amare anche il niente”, perché in effetti i momenti di niente arrivano, e forse l’unico modo per passarli indenni è proprio quello di imparare ad amarli.

Ecco perché oggi vogliamo parlarvi di questo brano, Il niente, appunto, scritto assieme a Giancarlo Bigazzi e Giuseppe Dati. È contenuto nell’album “Malinconoia”, pubblicato nel 1991. Un album già di per sé forte, lo si evince dal titolo, che unisce i due termini: “malinconia” e “paranoia” e in effetti ogni testo presente ci fa scavare meglio nel nostro dolore, proprio per trovare la cura adatta alla nostra vita.

P.s. per entrare meglio nel brano, vi consigliamo la lettura durante il suo ascolto, perché la musica aiuta a percepire meglio i cambi d’umore qui presenti. Ovviamente il tutto è una nostra interpretazione.

venerdì 1 luglio 2022

#Anime: Shaman King

Da come avrete intuito, ogni tanto ci piace ripensare agli anime che hanno fatto parte della nostra infanzia. Abbiamo parlato di Sonia di Super3, di Yattaman, Calendar Men, Lo strano mondo di Minù, di recente, non era, però, solo questo canale regionale ad averci accompagnate, ma l’immancabile Italia1. Tra tutti i “cartoni animati” passati per questo canale, oggi vogliamo soffermarci su di uno in particolare: Shaman King. Per nostra fortuna, Netflix ha caricato i trentotto episodi.

Trattandosi di un adattamento della piattaforma (i costi per sistemare e mandare in onda la serie del 2001 erano troppo eccessivi), alcune cose non sono andate a genio ai fan della vecchia guardia: manca la sigla cantata da Masini a fronte di una scelta più “originale”, infatti c’è la sigla giapponese. Per chi, come noi, amava la versione trasmessa su Italia1 è stato un brutto colpo non poter cantare la versione del cantante fiorentino una volta premuto il tasto “play”. Altro dettaglio modificato è stato il doppiatore di Yoh Asakura, protagonista dell’anime, da Simone D’Andrea a Tommaso Zalone. Anna e Manta non hanno cambiato i doppiatori.

Ma ora cominciamo a parlare di Shaman King.

giovedì 17 marzo 2022

#Pensieri: Cambiamento

Marzo, o il periodo primaverile in generale, per me non è mai stato tempo di bilanci. Sono molto legata alle mie radici pagane e mi è sempre venuto spontaneo guardare al passato verso la fine di ottobre. Ma ieri sera, mentre ascoltavo l’audio di un mio amico, devo aver iniziato inconsciamente un processo di osservazione. Questo mio amico mi spiegava l’origine della parola “gennaio”.

gennàio (ant. gennaro) s. m. [lat. (mensis) Ianuarius, lat. tardo Ienuarius, consacrato a Ianus «Giano»]

-Treccani

Giano era il dio Romano degli inizi, colui che ha portato le leggi e la civiltà alle popolazioni attorno la città di Roma, prima ancora che fosse fondata. È il Dio protettore degli inizi e dei passaggi. Dimorava sul colle Gianicolo, che in latino vuol dire proprio: “luogo abitato da Giano”. È raffigurato con due volti: uno guarda avanti, l’altro guarda indietro e solo questa immagine può avere diversi significati. Può voler dire che prima di giudicare qualcosa o qualcuno bisogna vedere ogni punto di vista; vuol dire non dimenticarsi mai del proprio passato ogni volta che si punta al futuro; può anche voler dire che spesso cambiamo a seconda delle situazioni e/o delle persone che abbiamo di fronte. Per me vuol dire esattamente tutto questo. 

giovedì 17 febbraio 2022

#Pensieri: “Qualcosa accadrà...”

“Io non so fare regali, quindi se vuoi un regalo da me, dimmi esattamente ciò che desideri”. Questa è una delle prime frasi che dico sempre a chi ho appena conosciuto. C’è chi ha commentato dandomi dell’egoista o superficiale, e anche se nella realtà alzo le spalle e rispondo con: “Ok.”, quando qualcuno fa considerazioni non richieste sul mio conto, perché non ho alcun interesse nel giustificarmi, qui mi sembra giusto approfondire meglio. Dopotutto la categoria Pensieri è una pagina di diario, ne approfitto.

giovedì 20 gennaio 2022

#Pensieri: Tasto pausa

Attenzione: questo articolo è stato scritto il 22 dicembre 2021.
 
Avete presente quando nei film il protagonista rimane fermo, mentre la vita attorno a lui scorre frenetica, avvenimento dopo avvenimento, e lui si guarda spaesato, cercando di capire il filo conduttore tra l’uno e l’altro? È come impietrito, ma gli occhi corrono da una parte all’altra, non sapendo bene a quale frammento di vita dare più importanza. Forse avete fatto un sogno simile, o magari vi ci siete sentiti in un momento della vostra vita.

Ecco, io mi sono sentita così mentre mi lavavo i denti, poco tempo fa. La mia routine è un po’ la stessa: mi alzo, sistemo, leggo… oggi mi sono fatta anche la pedicure, ho scelto il mio “rosso settembre” come colore da mettermi sulle unghie per gli ultimi giorni di mare. Il clima è ancora caldo, ma il sole tramonta prima dell’orario di cena e a me non serve il calendario per capire che ormai è autunno. 

martedì 18 gennaio 2022

#Musica: Vaffanculo

Non c’è persona che non conosca questa canzone. È un po’ come "Albachiara" di Vasco Rossi, "Giudizi Universali" di Samuele Bersani, "Quello che le donne non dicono" di Fiorella Mannoia o, se vogliamo riavvicinarci a Masini, questa canzone è un po’ come "Bella stronza" e semplicemente non potete non conoscerla.

L’idea di questo articolo nasce in modo strano: ogni anno da ancor prima che 4Muses esistesse anche solo nell’anticamera dei nostri cervelli, è tradizione per noi fare una tombolata con tanto di karaoke, in cui vengono cantate una sfilza di canzoni che siamo abbastanza sicure di non poter nominare adesso.
Inutile dirlo, ma non vi immaginate il nostro momento karaoke - o qualsiasi momento karaoke, in realtà - come uno in cui è presente anche solo un briciolo di sobrietà. Eppure, anche da modificate riusciamo ad avere idee per degli articoli.

lunedì 10 gennaio 2022

#Musica: Non si nomina Bruno

La canzone che troviamo letteralmente ovunque è “Non si nomina Bruno”, direttamente dal nuovo cartone animato della Disney “Encanto”. Oggi non parliamo del film, lo abbiamo già fatto qui, ma proprio della canzone sopracitata e di quanto le voci che mettiamo in giro abbiano un negativo impatto sulla persona.

È immediato il collegamento a un altro film presente su Disney+, ovvero a “Luca”. Lì il riferimento a “Bruno” era un pensiero negativo, alla vocina interiore che ci scoraggia e butta giù, quindi cosa dicevano i due protagonisti della serie? “Silenzio, Bruno”. Zittire quei pensieri che non riescono a farci abbandonare le nostre zone comfort per aprirci al nuovo non è poi tanto diverso dallo scacciarle. Come se le nostre paure portino sfortuna alla vita che vogliamo.

Bruno, nel film “Encanto”, non è altro che il simbolo del male, la vittima del marchiare qualcuno perché diverso. Il suo potere sembra condizionare completamente la sua esistenza. Unico figlio maschio di Abuela, è anche quello che ha avuto il dono peggiore. Un po’ come una Cassandra moderna, il poveretto non può che ritirarsi a guardare da lontano la propria famiglia che lo rinnega in tutti i modi. La prima parte della canzone viene cantata da zia Pepa, la Madrigal in grado di controllare i fenomeni metereologici.

giovedì 23 dicembre 2021

#Natale: Pensieri

Questo racconto è ispirato alla canzone di Marco MasiniIl Giorno Di Natale (Il Giorno più Banale)”. Vi consigliamo di ascoltare la canzone prima della lettura, per cogliere tutte le diverse sfumature. Vi lasciamo comunque le parole, ma non bastano se non accompagnate dalla melodia. 

martedì 5 ottobre 2021

#Musica: Cantano i ragazzi

Per chi ha vissuto gli anni Novanta, Marco Masini vuol dire senz’altro scandalo. Fin da subito ha creato polemiche con i suoi testi nudi e crudi che cantavano la rabbia di una generazione dell’epoca ancora incatenata, ma con la voglia di evadere da credenze ormai passate. Se i ragazzi di adesso riescono a slegarsi da queste catene e a dire la loro, il merito è senz’altro degli adolescenti anni ’90, ora loro genitori. Almeno, più o meno.

Marco non ha mai mancato di raccontare il disagio giovanile, che sia stato della sua generazione o dei giorni nostri, appunto. Basta pensare a canzoni come “Il Niente”, “Malinconoia” del 1991, o le più recenti “Generation” (2003) e “Beato te” (2009). Abbiamo menzionato solo quattro canzoni perché forse sono tra le più sottovalutate, quindi se non le conoscete vi abbiamo messo il link apposito per ascoltarle su Youtube

Oggi vogliamo parlarvi di una canzone che affronta il tema del passaggio dall’adolescenza all’età adulta: “Cantano i Ragazzi”.

sabato 17 aprile 2021

#Musica: Il principe azzurro

Come ormai ben sapete, noi di 4Muses amiamo analizzare i testi delle canzoni andando oltre, scovando il significato più profondo nascosto dietro le parole. Ne abbiamo già analizzate molte, se anche voi amate l’argomento, potete recuperare gli articoli precedenti nella sessione musica.

Oggi parliamo di una canzone di Marco Masini: “Il principe azzurro” (Giuseppe Dati, Marco Masini). È contenuta nell’album “Niente d’importante” (2011), come traccia numero cinque. Non è la prima volta che abbiamo analizzato il testo del cantante fiorentino, se vi va potete andare a leggere l’analisi dell’amore inconscio dietro a Ci vorrebbe il mare.

Prima di iniziare vorremmo farvi due piccoli appunti: il primo è quello di non prendere per assoluta verità ciò che andremo a scrivere. Fatevi quante più domande possibili, perché è l’unico modo che avete per ottenere le risposte. Il secondo è quello di precisarvi che non abbiamo alcuna certezza del fatto che la canzone abbia sul serio il significato che vi stiamo mostrando. Ma se siete appassionati come noi di occultismo, questa canzone potrebbe piacervi sul serio. Ora possiamo iniziare.

sabato 13 febbraio 2021

#Musica: Il vento della vita

Il vento della vita” è una canzone di Ermal Meta, contenuta nell’album “Non abbiamo armi” (2018). Noi di 4Muses amiamo molto il cantante di origine albanese, naturalizzato italiano e questa canzone secondo noi è estremamente importante.

Non è forse la più conosciuta, ed è un peccato perché ci ha sostenute in momenti di vera crisi interiore ed esteriore. Siamo qui, quindi, per renderla anche vostra, per darvi quel significato più profondo che va oltre alle parole. Speriamo possa assicurarsi un posto nella vostra playlist personale, perché merita davvero tanto.

Andare avanti e poi tornare/al punto di partenza/per poi ricominciare la mia corsa senza meta/è così che amo fare/per la voglia di non perdermi più niente del percorso/nella gara della vita/dove correre non basta/devi andare più veloce/e spesso c’è da perdere amicizie e falsi amori